Tiroidite di Hashimoto: sintomi

Tiroidite di Hashimoto

Tiroidite di Hashimoto, così chiamata perché il primo ad entrare nel merito di questo specifico disturbo è stato lo specialista Hakaru Hashimoto, nel lontano 1912. Se il nome può far pensare ad una di quelle malattie rare, questa in verità non lo è affatto, anzi, è considerata una delle più comuni e frequenti patologie tiroidee, addirittura la prima causa di ipotiroidismo primario.

La società italiana di endocrinologia la definisce una malattia autoimmune. “Il sistema immunitario dell’organismo produce sostanze dette anticorpi che attaccano la tiroide, la rendono incapace di produrre sufficienti quantità di ormoni”. Ecco ciò che accade a chi soffre di tiroidite di Hashimoto.

Tiroidite di Hashimoto: sintomi

Il primo sintomo di questa malattia è l’ipotiroidismo, ovvero lo scarso e lento funzionamento della tiroide. Con gli anni, se non curata, peggiora e può portare complicazioni, facendo gonfiare la ghiandola e causando difficoltà nella respirazione e nella deglutizione. Altra conseguenza può essere uno scompenso cardiaco, con depressione a seguito.

Uno dei primi segnali è l’ingrossamento della ghiandola, accompagnato anche da una tendenza all’aumento di peso, da un affaticamento, una sensazione di freddo e un pallore, dolori muscolari e incapacità a trattenere il calore corporeo. A seguito di analisi specifiche, se si tratta davvero di tiroidite di Hashimoto, emergerà che l’ormone tireostimolante, il TSH, avrà livelli elevati.

Tiroidite di Hashimoto

Tiroidite di Hashimoto: gravidanza

Questa malattia di origine autoimmune colpisce in prevalenza le donne in età fertile e procura un’anomala produzione di linfociti ed anticorpi che colpiscono la tiroide e ne provocano l’infiammazione. Per questo si riduce o addirittura cessa la produzione degli ormoni tiroidei.

La tiroidite di Hashimoto per una donna in gravidanza è un problema non trascurabile perché in questo periodo il suo fabbisogno di ormoni tiroidei aumenta. E’ necessario curarsi per garantire lo stato di salute della mamma che ne soffre e del feto.

Se sappiamo già prima di avere questo problema, meglio consultare un endocrinologo ed effettuare esami del sangue appositi, se invece scopriamo di avere la tiroidite di Hashimoto durante la gravidanza, si devono fare sia delle terapie, sia dei controlli sul feto che potrebbe essere molto piccolo rispetto alle misure previste.

gravidanza

Tiroidite di Hashimoto: dieta

Oltre a seguire la terapia che ci ha prescritto il nostro medico, per cercare di tenere a bada la Tiroidite di Hashimoto è bene anche seguire una buona dieta, ovvero capire quali cibi preferire ad altri e anche quali eliminare del tutto. Gli alimenti che fanno bene quando di soffre di questa patologia sono molti e ce ne sono anche di buoni, non immaginiamo quindi una dieta punitiva e da asceti, anzi!

Via libera a tutti i cibi ricchi di Omega 3 come i pesci grassi, l’olio di lino e l’olio di canapa, utili per il funzionamento della tiroide, ottimo anche l’olio extravergine d’oliva che deve essere l’unico condimento da usare visto che fa bene per via dei grassi monoinsaturi che contiene.

Tra le spezie, fate uso abbondante di zenzero e curcuma, forti antinfiammatori, se amiamo pane e pasta, scegliamo la versione integrale e proviamo a cucinare anche cereali ricchi di vitamine e sali minerali come farro, orzo, miglio, avena e quinoa.

Per combattere la tiroidite di Hashimoto sono utili gli alimenti ricchi in antiossidanti, quindi con vitamine come la A, la C e la E: frutta e verdura, ma anche la gustosa frutta secca assieme ad alcune erbe aromatiche come prezzemolo, salvia e rosmarino. Da bere, tè verde, antiossidante, mentre andrebbero eliminati gli alcolici e il caffé, o almeno limitato.

Altri divieti riguardano i cibi che contengono zuccheri semplici in eccesso oppure troppo lavorati, ma anche le verdure. Sì, alcune verdure non vanno assolutamente mangiate e sono le crocifere (cavoli, broccoli, ecc.), oltre a rape, ravanelli, spinaci, fagioli e soia. Anche alcuni frutti sono sconsigliati: fragole e pesche. Per ridurre al minimo i grassi saturi di origine animale, meglio non consumare troppi latticini e salumi.

Tiroidite di Hashimoto: cura

Curarsi mangiando in modo corretto è essenziale ma può non bastare. Eventuali terapie farmacologiche possono essere a base di un ormone sintetico che tiene sotto controllo questa sindrome.  Una terapia che si può provare è anche l’agopuntura ma solo per alleviare i sintomi più insopportabili.

Tiroidite di Hashimoto: alga spirulina

Tornando alla dieta per la tiroide e per la tiroidite di Hashimoto, un ingrediente spesso raccomandato dai nutrizionisti e dai medici è l’alga spirulina.

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Pubblicato da Marta Abbà il 9 Maggio 2018