Energia dai rifiuti, dalla biomassa ai termovalorizzatori

energia dai rifiuti

rifiuti organici sono una possibile fonte di energia rinnovabile, trasformare i rifiuti in energia è la nuova frontiera del settore delle energie alternative

Sono molte le tecnologie e le reazioni atte a ricavare energia dai rifiuti. Una grande opportunità per il settore energetico è quella di ricavare elettricità direttamente dalla combustione dei rifiuti urbani tramite inceneritori, termovalorizzatori e pirolisi; purtroppo questa prospettiva presente un gran numero di effetti collaterali a danno dell’ambiente e della salute pubblica. Altrettanto controverso è il tema delle biomasse dove si assiste a un vero e proprio divario di opinione.

Nell’ideale, si dovrebbe ricavare energia dalle biomasse dei rifiuti pubblici. Sfalci e potature di piccoli giardini privati o pubblici potrebbero rappresentare la biomassa perfetta; tuttavia, gli sfalci e le potature da manutenzione del verde pubblico e privato devono sottostare alla normativa sui rifiuti e quindi non possono essere raccolti, in modo diretto, da aziende operanti nel settore delle biomasse.

Energia dai rifiuti

Ecco alcuni esempi di come è possibile ricavare energia dai rifiuti:

  • Biometanolo
    Si può produrre a partire da rifiuti organici e distillazione secca della legna. Può essere impiegato sia come carburante per alimentare stufe, sia nel settore dei trasporti in combinazione con benzina o biodiesel. Nel settore energetico (per la produzione di elettricità), il biometanolo può essere impiegato come alternativa all’idrogeno nelle celle a combustibile.
  • Thermotoga Neapolitana
    Grazie a un particolare batterio è possibile produrre elettricità a partire da rifiuti organici. Si parla di produzione biologica di idrogeno mediante fermentazione batterica di substrati organici. L’idrogeno come fonte di energia.
  • Biometano
    Si tratta di un biocombustibile ottenuto raffinando il biogas generato dalla “digestione anaerobica”, tecnica utilizzata nel riciclaggio della frazione organica dei rifiuti che consente di abbinare il recupero di materia al recupero di energia, vedi Biogas.
  • Biogas
    Il biogas è prodotto tramite digestione anaerobica (in assenza di ossigeno) con un processo biologico che, a partire da rifiuti organici, conduce alla formazione di differenti metaboliti intermedi che vengono, via via, trasformati fino alla produzione di biometano e anidride carbonica.
  • Pirolisi dei rifiuti urbani
    Un metodo per ricavare energia dai rifiuti piuttosto controverso. Si parla di termovalorizzatori a pirolisi anche se i danni ambientali sembrano essere gli stessi visti con i classici inceneritori di rifiuti urbani.
  • Biomassa
    Gli impianti a biomassa, soprattutto quelli che sfruttano come “combustibile” gli scarti legnosi, potrebbero avere un ruolo da protagonista nella produzione energetica. Anche in questo caso si parla di Biogas.
  • Trasformare l’olio in biodiesel
    L’olio esausto rappresenta un’ottima fonte energetica e può essere trasformato in biocarburante o impiegata direttamente per la produzione di elettricità mediante combustione nelle centrali elettriche.
  • Inceneritori
    I rifiuti solidi urbani non riciclabili, vengono selezionati e immessi in appositi forni. La loro combustione produce calore che andrà a riscaldare l’acqua contenuta in una caldaia. L’acqua si trasformerà in vapore ad alta pressione che produrrà energia elettrica.

Nella foto, il termovalorizzatore di Acerra, Napoli

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Pubblicato da Anna De Simone il 9 Ottobre 2014