Orto sinergico, tecniche e consigli

L’Orto Sinergico nasce per porsi in netta opposizione a quelli che sono i meccanismi dell’industria agroalimentare. Il settore agroalimentare sfrutta in modo massiccio le risorse della Madre Terra, dimenticando che si potrebbe coltivare e produrre alimenti, in completa armonia con la Natura.

E’ questo lo scopo di un orto sinergico, coltivare escludendo tutti gli impatti negativi sull’ambiente. L’orto sinergico sfrutta le tecniche della cosiddetta “agricoltura sinergica”: metodi attuabili senza grosse fatiche e nel pieno rispetto delle piante e del terreno.

Come è nata l’agricoltura sinergica?

L’orti sinergico è nato sulla base dei principi dell’agricoltura naturale, nati dalla mente dell’agronomo giapponese Masanobu Fukuoka; è a tali ideologie che la coltivatrice spagnola Emilia Hazelip si è ispirata e nel 1980, ha riadattato gli insegnamenti di Fukuoka al nostro clima mediterraneo.

Per capire com applicare i principi dell’agricoltura sinergica nella pratica quotidiana dell’orto, vi proponiamo tecniche di coltivazioni affini e consigli per proteggere l’orto dai parassiti.

Le tecniche di coltivazione dell’orto sinergico

  1. Preparazione dei bancali
    Il terreno si prepara utilizzando bancali larghi 120 cm e alti, nella zona centrale, circa 30-50 cm. Con l’orto sinergico la preparazione del suolo avviene una sola volta e non ci sarà bisogno di arature o di qualsiasi altro trattamento del terreno se non quello della pacciamatura e dell’irrigazione a goccia.
  2. Preparazione del sistema di Irrigazione
    L’orto sinergico prevede esclusivamente il sistema di irrigazione a goccia, facile da costruire e che garantisce il massimo risparmio idrico.
  3. Il controllo delle erbe infestanti
    Per proteggere il suolo si usa la pacciamatura con paglia. La paglia protegge l’orto sinergico dagli agenti atmosferici, dal compattamento e dalla perdita di umidità, inoltre limita la crescita delle infestanti. In tal modo il suolo sarà sempre soffice e la crescita delle erbe infestanti sarà impedita proprio dallo strato di paglia o corteccia. Per approfondimenti: come pacciamare.
  4. L’impianto
    I trapianti di effettuano con attenzione così da assicurare la costante copertura del suolo. Un orto sinergico si presta bene per qualsiasi tipo di coltura.
  5. La fertilità del terreno
    La pacciamatura protegge i lombrichi e gli altri microrganismi naturali presenti nel suolo, garantendo così l’habitat più adatto per la propagazione delle radici delle nostre piante: la gran parte delle pratiche agricole tradizionali ostacolano l’interazione tra piante e microrganismi aumentando la necessità di fertilizzare il suolo con agenti chimici, accrescendo l’incidenza di patologie e riducendo la biodiversità.

Proteggere l’orto con l’agricoltura sinergica

  1. Le radici non vanno mai estirpate dal terreno ma lasciate marcire e decomporre per restituire materia organica e nutrienti al terreno.
  2. La pacciamatura favorisce la presenza di Lumache, questi ospiti potrebbero non essere graditi se nell’orto sinergico si stanno coltivando fragole! I nemici naturali delle lumache sono ricci e rospi ma se nella vostra zona non sono diffusi, allora è possibile preparare delle trappole naturali seguendo i consigli elargiti per allontanare le forbicine.
  3. Topi, talpe e arvicole possono essere allontanate con trappole oppure… provate a mettere nei buchi delle loro tane un bel po’ di peli di cane.
  4. Tra un bancale e l’altro è consigliato lasciare spazio per il passaggio del coltivatore. Lo spazio consigliato è di 50-60 cm così da poter trasportare anche una carriola!

Agricoltura sinergica, spunti di riflessione
Sulla base dei quattro principi dell’agricoltura sinergica, potete agire in autonomia e sviluppare altre tecniche per la coltivazione dell’orto sinergico. I quattro capisaldi dell’agricoltura sinergica, messi a punto da Fukuoka, sono:

1). Il suolo non va lavorato
La terra si modella da sola attraverso la penetrazione delle radici e l’attività dei microrganismi, insetti, lombrichi e altri piccoli animali del sottosuolo. L’unica regola per gestire il suolo nell’agricoltura sinergica consiste nel non fermare mai le coltivazioni, neanche nei periodi freddi dell’anno, a tal proposito è disponibile l’articolo dedicato all’orto sinergico invernale.

2). Nessun concime chimico ne’ ammendante 
Al contrario dell’agricoltura biodinamica o biologica, l’agricoltura sinergica non prevede l’uso di concimi chimici, ne’ di preparati perché il suolo, gestito con sapienza, conserva e aumenta la fertilità.

La natura ci fornisce il miglior concime disponibile: l’humus dei lombrichi. Si ottiene grazie ai lombrichi che, lasciati crescere liberamente in un terreno di coltura, rilasciano le deiezioni nel terreno. Non usando alcun pesticida chimico e non trattando il suolo in alcun modo, i lombrichi hanno modo di proliferare e aumentare la fertilità naturale del suolo.

3). Nessun diserbo 
La pacciamatura è l’unico mezzo per proteggere l’orto sinergico dalle erbe infestanti. Le erbacce vanno controllate ma non eliminate.

4). Niente composti chimici
La chimica può solo alterare gli equilibri dell’orto. La natura, se lasciata a se stessa, resta in perfetto equilibrio e riscatterà l’uomo con ottime rese.

Come iniziare un orto sinergico

Per iniziare un orto sinergico vi basta leggere l’articolo-guida Come realizzare un orto sinergico. Come premesso, tutto inizia con la realizzazione dei bancali, cioè delle aiuole rialzate composte da terreno scavato in loco. Questo è l’unico contesto che vede la lavorazione del terreno. Per la preparazione dei bancali basta lavorare il terreno con vanghe e badili e predisporre la superficie con un rastrello.

Orto sinergico su terreno non coltivabile
Se il terreno sul quale intendiamo avviare un orto sinergico non è adatto alla coltivazione, è possibile apportare della terra già mista a compost o letame ben decomposto, ma in questo caso il primo anno di coltivazione dovrà essere dedicato a piante non commestibili o comunque meno esigenti come bietola e cicoria, così da accelerare l’evoluzione del terreno.

Orto sinergico su terreno già trattato
Se il terreno in questione è stato trattato con prodotti chimici durante le coltivazioni precedenti, è opportuno, nel primo anno di coltivazione, di impiantare quelle specie che meglio neutralizzano i residui tossici: senape, cicoria, trifoglio…

Quali piante coltivare nell’orto sinergico? La consociazione
Per decidere quali piante coltivare è possibile basarsi sui principi della consociazione degli ortaggi nell’orto sinergico.

L’impianto dell’aglio è consigliato in diverse circostanze: l’aglio ha ottime funzioni antibatteriche e svolge il ruolo di antiparassitario naturale (l’aglio come antiparassitario).

I tutori
Prima di coltivare l’orto sinergico sarà necessario installare dei tutori permanenti per le piante. Un’idea sarebbe impiantare tondini di ferro (quelli usati in edilizia) ripiegati a formare un arco di 2 metri d’altezza. I tondini di ferro dovranno avere un diametro di 10-12 mm. Per fissare gli archi si può adoperare materiale naturale come la canapa o il sisal.

I trapianti
Sia semina, sia trapianti, devono essere ben programmati per garantire una costante coltivazione dell’intera superficie dei bancali. L’orto sinergico deve essere pieno in ogni periodo dell’anno. Per la sinergia ottimale devono essere presenti almeno tre diverse specie di piante. Per la scelta delle piante vi rimandiamo al precedente paragrafo sulla consociazione.

Per ulteriori informazioni: come creare un orto con l’agricoltura sinergica.

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Pubblicato da Anna De Simone il 15 Agosto 2015