Smartphone: missione efficienza energetica

Non possiamo spezzare di netto il nostro legame con i combustibili fossili, ciò che possiamo fare, però, è rimpicciolire la nostra imponta di CO2, paradossalmente è proprio un dispositivo elettrico che ci aiuterà a farlo, stiamo parlando dello smartphone. Secondo una ricerca condotta da un team di studiosi del Canada, un’arma per combattere i cambiamenti climatici è già a portata di mano, sono i nostri dispositivi portatili.

Come fanno gli smartphone a farci risparmiare energia?
Lo studio canadese è stato pubblicato sull’International Journal of Sustainable Energy e riporta che gli smartphone possono guidarci nell’uso efficiente delle risorse energetiche. A oggi, chi vuole garantirsi un risparmio in bolletta può attuare delle strategie di risparmio energetico fai da te, oppure acquistare un mezzo di monitoraggio che connesso alla rete domestica, individuerà le fonti di spreco.  Le compagnie che erogano elettricità o specializzate in impianti HVAC, per allinearsi alle buone pratiche di efficienza energetica, offrono consulenze -anche a titolo gratuito- per ottimizzare i consumi domestici. Il problema è che gli esperti si soffermano esclusivamente sugli impianti di riscaldamento e raffreddamento, senza considerare il fabbisogno delle altre apparecchiature elettriche. Quando il tecnico darà dei suggerimenti per migliorare i sistemi di HVAC, l’utente probabilmente non potrà attuarli perché troppo costosi, così gli sprechi energetici continueranno. Con le consulenze gratuite per l’ottimizzazione delle risorse, l’utente penserà che per risparmiare con l’elettricità ha bisogno di spendere molti soldi, senza considerare che ci sono tanti altri piccoli cambiamenti da poter operare.

Secondo gli autori, gli smartphone possono offrire uno strumento digitale con il quale l’utente inesperto sarà in grado di fare tutte le scelte opportune per la sua casa. Non solo efficienza energetica ma anche fonti rinnovabili e smartgrid. Con un software intelligente, lo smartphone potrebbe spingere l’utente ad apportare determinate modifiche, in che modo? Informando l’utente di tutte le promozioni e gli incentivi disponibili per quel determinato lavoro.

Il caso pratico: sto ristrutturando casa e vorrei cambiare gli infissi. Avvio la mia applicazione e scopro che se scelgo modelli isolanti potrò avere una detrazione IRPEF del 55%.

Un caso ancora più banale è quando si devono sostituire o riparare elettrodomestici, lo smartphone potrebbe mostrare all’utente, nell’arco di un anno, quanti kilowatt di energia risparmia se opera una scelta anziché un’altra. I kilowatt potrebbero essere convertiti in euro e l’utente sarà incentivato a scegliere l’efficienza energetica.

I ricercatori del Sud dell’Ontario hanno affrontato la questione da più punti di vista. Quello più semplice ha analizzato che per offrire consulenze energetiche a domicilio, in una città di 157 mila abitazioni, un’azienda energetica impiegherebbe circa 55 anni. Con le applicazioni giuste, gli smartphone potrebbero essere la chiave di volta per azzerare gli sprechi energetici.

Pubblicato da Anna De Simone il 1 Dicembre 2012