Pomodoro di mare: ricette

Pomodoro di mare

Pomodoro di mare, si mangia ma non è un frutto, o forse è un frutto di mare, se proprio vogliamo fare celle associazioni tra due cose che non centrano. Il vero nome del pomodoro di mare è Actinia equina. Se il pomodoro che abbiamo nell’orto fa un gran bene all’’uomo, questo di mare si dimostra fastidioso. La sostanza urticante che esso contiene negli cnidoblasti causa irritazioni sia ai subacquei sia ai semplici bagnanti che, ignari della presenza di queste creature nelle acque in cui si tuffano, vi entrano in contatto.



Pomodoro di mare chiuso

La famiglia a cui appartiene il pomodoro di mare è quella delle Attinie, ne fanno parte 7 generi con 10 specie, polipi solitari, spesso privi di struttura scheletrica e che si fissano a oggetti come le rocce del fondale con il proprio disco pedale. Chiuso, il nostro pomodoro di mare può assomigliare effettivamente ad un pomodoro, è quindi facile immaginare perché questa coincidenza di nome.

Tra tutte le attinie, è la più facile da incontrare visto che spesso si attacca a scogli e rocce vicinissime alla superficie. Anche i più sbadati possono notarlo facendo un minimo di attenzione a ciò che c’è sotto il livello dell’acqua in cui si stanno tuffando visto il suo colore rosso vivo. Quando poi si apre, spuntano i tentacoli più chiari ma in generale resta rosso porpora, rosso bruno e anche marrone. Dipende dalle condizioni ambientali e dalla sua salute.

Pomodoro di mare

Pomodoro di mare si mangia

Si mangia, e vedremo che esistono ricette che lo prevedono. Sembra strano, avendo appena detto che emette un liquido urticante, ma va da sé che una volta ben ripulito, è gustoso e anche ricco di Sali minerali e elementi nutritivi.

Quando lo vediamo in acqua ha corpo cilindrico di circa 7 cm di diametro, può essere alto anche 6 cm con tentacoli di circa 2 cm disposti a corona intorno all’apertura boccale. Costituito da 2 strati di cellule, con una sottile mesoglea acellulare in mezzo, il corpo all’interno ha una cavità, il celenteron, che ha una funzione digerente, fa sia da bocca sia da ano.

Pomodoro di mare

Pomodoro di mare velenoso

Più che velenoso è urticante. Se viene mangiato non è affatto velenoso. E’ certo meno innocuo di quanto non sembri, anzi, tende ad aggredire allargando i suoi tentacoli in tutte le direzioni per catturare il catturabile. Quando ha bloccato la preda, la paralizza e la uccide iniettando liquido velenoso. Di solito si interessa a pesciolini, crostacei e molluschi di piccola taglia.

Pappa al pomodoro di mare

Come ricetta prima nella lista da segnalare, c’è quella della pappa al pomodoro di mare, una esplicita e gustosa variante marina della pappa al pomodoro toscana. Si cucina anche con pesce misto, soprattutto gamberi e calamari, pane sciocco toscano raffermo, polpa di pomodoro o pomodori pelati, qualche pomodorino fresco, aglio, peperoncino, basilico,  olio extravergine d’oliva e aromi se graditi.

Pomodoro di mare: ricette

Troviamo il pomodoro di mare anche in altre ricette che spesso vedono coinvolti i frutti di mare. Gli spaghetti con pomodoro di mare, la pasta in genere, il risotto e quanto potete immaginare di simile con varianti fantasiose anche di vostra creazione.

Pomodoro di mare

Pomodoro di mare dove vive

Se vogliamo essere certi di non incontrare il pomodoro di mare ecco i luoghi da evitare. Attenzione perché sono numerosi, meglio forse non rinunciare a fare il bagno su queste coste, stando attenti a non fare brutti incontri. Troviamo questo pomodoro di mare nel Mediterraneo e in parte dell’Atlantico, fin verso l’Indopacifico.

Ama appostarsi sulle pareti rocciose, lungo le banchine dei porti, negli interstizi, sulla superficie inferiore delle pietre. Nelle fasi di bassa marea, quando emerge dall’acqua, ritrae i tentacoli e assume una forma subsferica, trattiene l’acqua per evitare la disidratazione. Quando invece i tentacoli sono in vista, meglio sapere che hanno proprietà adesive e possono bloccano una preda paralizzandola.

Se vi è piaciuto questo articolo continuate a seguirmi anche su TwitterFacebookGoogle+Instagram

Ti potrebbero interessare anche

Pubblicato da Marta Abbà il 1 Agosto 2017