Un po’ di pace per il Gigante del Vento

Si è parlato di “sindrome da turbina eolica“, deturpamento paesaggistico, impatto sull’avifauna, problemi di smaltimento delle turbine dismesse… insomma, lo scenario che contorna il settore dell’energia eolica non è dei migliori. Finalmente un nuovo studio ha analizzato, in modo imparziale, l’efficienza e l’affidabilità degli impianti eolici e ha rilevato che la maggior parte delle critiche sono infondate e solo strumentalizzate per questioni politiche. Le critiche su cui si è soffermato lo studio riguardano la potenziale inefficienza e inaffidabilità delle turbine eoliche e il potenziale impatto negativo che poteva avere sulla rete elettrica britannica.

Era già stata avanzata l’ipotesi del complotto anti-eolico. Oggi, uno studio condotto dall’IPPR, ha concluso che “non vi sono ragioni tecniche per impedire lo sviluppo del settore eolico“, non vi sono prove tangibili a supportare le critiche più comuni mosse contro il “Gigante del Vento”. L’eolico è affidabile ed efficiente.

Reg Platt, rappresentante dell’IPPR (Insitute for Public Policy Research), ha affermato che era necessario analizzare i costi e le problematiche legate al settore eolico. Così gli studi condotti hanno dimostrato “in modo inequivocabile che l’energia eolica più ridurre significativamente le emissioni di CO2 senza minacciare la sicurezza energetica ne’ l’affidabilità” l’energia eolica sarebbe in grado di fornire un sensibile aiuto alla situazione elettrica del Regno Unito mantenendo un impatto minimo sul funzionamento attuale della Rete.

Le critiche più comuni non sono supportate da elementi di prova, a dirlo è lo stesso Platt precisando che lo studio è stato esaminato anche da Nick Jenkis, il coordinatore dell’Istituto di Energia dell’Università di Cardiff.

L’eolico non solo sarebbe sicuro ma anche vantaggioso: ogni megawatt-ora di energia elettrica prodotta dalle turbine ha portato un risparmio di emissioni nocive di almeno 350 kg. Così, solo nel 2011, il crescente numero di parchi eolici offshore del Regno Unito, ha risparmiato emissioni di CO2 per un totale di 5,5 milioni di tonnellate.

L’analisi condotta dall’IPPR si è soffermata sulle critiche di chi definiva l’eolico una fonte inefficiente e inaffidabile. Il rapporto ha fatto la felicità di numerose associazioni di settore che militano nel Regno Unito, secondo tali associazioni l’eolico potrebbe creare 76.000 posti di lavoro entro il 2021 e generare 700.000 sterline per ogni MW di capacità installata.

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Link Utili | Rapporto dell’IPPR

Pubblicato da Anna De Simone il 3 Settembre 2012