Città resilienti: significato ed esempi

Città resilienti

Città resilienti, non banali da immaginare. Finché si tratta di resilienza, applicata ad una persona, ci si può anche arrivare, essendo un concetto sdoganato e su cui molti – noi compresi- hanno speso parole. Ma le città resilienti, che caratteristiche hanno? Quelle che dovrebbero avere quasi tutte le città, affinché la Terra si salvi la vita. Le città resilienti contribuiscono alla diminuzione dell’impatto dei cambiamenti climatici, si impongono con un approccio diverso nel costruire e di vivere sul territorio. In questo tipo di ambiente, si vive in modo diverso, e gli effetti si notano anche dal punto di vista economico e sanitario.



Città resilienti: significato

Parlare di città resiliente, o di resilient city, significa parlare di un sistema urbano che si adegua ai cambiamenti climatici, e al riscaldamento globale in corso, ma anche a quelli sociali, culturali, economici, strutturali. Mentre le temperature sono sempre più alte e il meteo diventa imprevedibile, la vita degli esseri umani si evolve, le persone si spostano e cambiano abitudini, interagiscono con l’ambiente, nel bene e anche nel male.

E’ quindi essenziale, per la sopravvivenza nostra e del pianeta, che le città resilienti siano sempre più numerose, in modo che gli insediamenti umani possano avere dei modelli organizzativi e gestionali più efficienti e amici dell’ambiente, uomo compreso.

100 città resilienti

Sono in Europa, e tra esse ci sono anche Bologna, Copenhagen, Rotterdam, Barcellona, e Bratislava. Sono 100 le città resilienti che, più che esserlo già, hanno preso l’impegno per diventarlo, a breve, ben consapevoli dell’impatto dei cambiamenti climatici sui loro abitanti. Impatto già evidente e che sarò sempre più negativo e pericoloso.

Enti pubblici di vario livello, sia europeo, sia nazionale, regionale e comunale, si sono impegnati per stendere una serie di linee guida e di leggi che tracciano un percorso comune per tutte le città che vogliono aggiungersi alle 100 città resilienti dichiarate.  C’è tanto da fare ma, più si è, meglio si agisce.

Città resilienti

Città resilienti: spazi pubblici

Gli spazi pubblici sono senza dubbio un importante settore in cui è possibile agire per far diventare resilienti le città. Il potere di azione su quelli che sono edifici e aree private, è per ora limitato, ma gli spazi pubblici possono essere gestiti al meglio e ciò già comporterebbe un miglioramento.

C’è un rapporto EEA ad hoc su questo aspetto e su come alcune misure di prevenzione a lungo termine relative agli spazi pubblici e alla loro gestione, possano essere significative per la vita sulla terra in un futuro ormai prossimo.

Dalla teoria alla pratica, ecco qualche esempio: nelle città c’è bisogno di più aree verdi, perché possono trattenere acqua piovana in eccesso o raffreddare i nuclei edificati delle città in estate. Di meno case in zone a rischio di inondazioni. E così via…

Città resilienti: esempi

Tra le 100 città resilienti, scegliamo Rotterdam, città di porto, sulle rive del fiume Maas, in Olanda. Conta 615mila abitanti ed è per il 90% della sua estensione, costruita sotto il livello del mare. Il rischio di alluvione è altissimo, è quindi molto interessata a diventare resiliente per interesse personale ed è una delle prime che si è infatti data da fare per essere più smart.

Si è prefissata obiettivi ambiziosi, mirando a diventare la capitale mondiale con il più basso indice di emissioni di CO2, emissioni che, entro il 2025, devono essere ridotte del 50%. Le iniziative principali già intraprese sono la realizzazione di case galleggianti e di piazze d’acqua, di sistemi potenziati di raccolta delle acque, di tetti verdi e di un porto che sia davvero sostenibile.

Città resilienti

Città resilienti approcci e strategie

Gli approcci che le città europee aspiranti alla status di resilienti possono adottare sono finalizzati ad un adattamento al cambiamento climatico. Possono riguardare vari aspetti ed avere obiettivi a breve o a lungo termine. Eì la combinazione di strategie ad essere vincente, soprattutto se applicata da più di 100 città e sparse in tutto il mondo. I settori in cui servono approcci e strategie resilienti sono ad esempio quello dell’urbanistica e dei trasporti, quello della gestione dell’acqua e della raccolta dei rifiuti. Ma non è finita qui: una città resiliente, deve avere anche dei cittadini resilienti!

Città resilienti: libro

Per chi desidera approfondire questo concetto, c’è il libro “La città resiliente”, acquistabile anche su Amazon, scritto da Pietro Mezzi e Piero Pelizzaro.

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Pubblicato da Marta Abbà il 22 Agosto 2017