Blocco di partenza: caratteristiche, come utilizzarlo e perché si utilizza

blocco di partenza

Nelle gare di sprint e sprint con ostacoli avrete sicuramente notato che gli atleti partono da un oggetto metallico a forma di T: questo strumento si chiama blocco di partenza.



Perché e da quando si utilizzano i blocchi di partenza

I blocchi di partenza servono per rendere più efficace la spinta dei piedi al momento dello start e per favorire l’accelerazione via via che l’atleta acquista velocità, aprendo progressivamente la falcata. L’assetto ideale di corsa viene così raggiunto dopo circa 20 metri dalla partenza.

Il primo atleta che ebbe l’intuizione di partire in posizione accovacciata fu l’americano Charles Sherrill nel lontano 1888. Ai tempi tutti partivano in piedi e la “novità” di Sherrill fu accolta con sonore risate … di ignoranza!

In seguito altri atleti provarono a partire in posizioni differenti o addirittura appoggiandosi a una sorta di bastoncini da abbandonare dopo la partenza, come capitato in occasione dei Giochi di Atene del 1896. Una storica foto che vi ripropongo qui di seguito  mostra come ognuno dei 5 atleti partì da una posizione differente. Al centro potete notare l’atleta che partì appoggiandosi a “due bastoncini”.

posizione partenza 100 metri

I blocchi in ogni caso si imposero e furono utilizzati regolarmente a partire dai Giochi Olimpici di Londra del 1948.

Blocco di partenza: caratteristiche

La forma del blocco di partenza ricorda la lettera T e ai suoi lati sono agganciate due piastre d’appoggio regolabili con cinque livelli di altezza.

Il telaio del blocco di partenza è di metallo mentre gli appoggi sono ricoperti di un materiale che permette l’appoggio delle scarpe chiodate: di solito il materiale è lo stesso della pista di atletica, ovvero il tartan.

La posizione delle piastre sul blocco di partenza è regolabile: per evitare spostamenti pericolosi per l’atleta il blocco è composto di appositi morsetti che fissano le piastre.

Il blocco di partenza inoltre deve essere ben fissato sulla pista: all’estremità potrete notare dei lunghi chiodi affilati che tengono immobile il vostro blocco senza creare danni al tartan della pista di atletica.

In gara è possibile utilizzare un blocco di partenza personale a condizione che esso rispecchi i requisiti delle norme del regolamento.

A differenza delle gare amatoriali, nei meeting internazionali e nazionali (se di rilievo) l’appoggio del piede è molto più ampio, inoltre è presente un dispositivo approvato dalla IAAF che grazie a dei sensori dinamometrici è in grado di misurare i tempi di reazione degli atleti rilevando eventuali false partenze.

Inoltre all’estremità di questi blocchi di partenza è presente un altoparlante collegato alla pistola elettronica del giudice che permette agli atleti di ricevere il segnale di partenza nello stesso istante.

Blocchi di partenza: come sistemarli

Il blocco di partenza è sistemato poco dietro la linea di partenza, ma come sistemarlo per una partenza efficace?

La risposta più corretta a questa domanda è: provate, provate, provate!

Ognuno di noi è diverso di conseguenza non vi resta che provare tante volte le partenze in allenamento per vedere come vi trovate meglio: tuttavia vi segnalo una routine che è convenzionalmente indicata ai principianti.

  • Posizionate la piastra anteriore a circa due piedi dalla linea di partenza
  • Posizionate la piastra posteriore a circa tre piedi dalla linea di partenza
  • Regolate con l’altezza più bassa entrambe le piastre

Consigli ed esercizi per una partenza dai blocchi ottimale

Per trarre il massimo vantaggio dai blocchi di partenza è importante esercitarsi per padroneggiare la tecnica corretta e provare infinite volte tutta la sequenza, simulando anche la reazione ai comandi del giudice di corsa.

Iniziamo con alcuni consigli sulla posizione:

  • entrare sul blocco posizionando prima le mani e quindi aggiustando alla perfezione la posizione dei piedi, assicurandosi che le punte siano a contatto del terreno.
  • appoggiare le mani sulla pista utilizzando solo i polpastrelli delle dita e non tutto il palmo.
  • rilassare i muscoli del collo
  • orientare lo sguardo in avanti, leggermente verso il basso

Per quanto riguarda gli esercizi, la sequenza su cui fare pratica inizia dal comando “ai vostri posti” impartito dal giudice di gara. In quell’istante l’atleta dovrà assumere la posizione con la gamba anteriore flessa e il ginocchio sollevato. La gamba arretrata dovrà invece appoggiare il ginocchio a terra.

Al comando “pronti” l’atleta dovrà sollevare il bacino (che dovrà avere una posizione più alta delle spalle) dovrà avanzare le spalle oltre la loro linea verticale sulle mani, dovrà “caricare” i piedi premendoli bene contro i blocchi e dovrà distendere parzialmente l’arto posteriore con il ginocchio staccato da terra.

Al comando “via” che coinciderà con lo sparo della pistola, il primo passo dovrà essere eseguito dalla gamba arretrata anche se entrambi i piedi dovranno spingere con forza sui blocchi di partenza.

L’uscita dai blocchi deve essere effettuata proiettando subito il corpo in avanti, cercando di trovare quanto prima possibile il miglior rapporto fra ampiezza e frequenza dei passi.

Falsa partenza dal blocco

Una partenza è considerata falsa quando l’atleta ha tempi di reazione inferiori al decimo di secondo.

Nelle gare internazionali il giudice dispone di apposite cuffie che emettono un segnale acustico ogni volta che un atleta effettua una falsa partenza.

Appena il giudice sente il segnale acustico della falsa partenza dal blocco avviserà il giudice di partenza che verificherà quale atleta ha commesso l’infrazione.

Qualora non sia presente il sistema del segnale acustico saranno i giudici di gara a valutare se l’atleta è partito prima dello sparo della pistola.

In caso di partenza irregolare il giudice di partenza spara immediatamente un secondo colpo.

Dal 2010 in caso di falsa partenza l’atleta è squalificato: prima di tale data l’atleta era solo ammonito.

Se invece l’atleta si è solo mosso sui blocchi prima dello sparo, il giudice provvederà soltanto all’ammonizione.

Blocco di partenza: quanto costa e dove acquistarlo

Un blocco di partenza costa tra i 100 e i 150 Euro. Se state cercando dove acquistarli, potete valutare quelli presenti su Amazon che ho utilizzato nell’immagine di apertura di questo articolo e che potrete acquistare a 123,99 Euro seguendo questo link.

blocco di partenza meccanismo

Dettagli di un blocco di partenza

Blocco di partenza nel nuoto

I “blocchi di partenza” si utilizzano anche in ogni gara di nuoto anche se il termine indica un oggetto totalmente diverso.

I blocchi di partenza nel nuoto sono infatti delle “piccole piattaforme” da cui si tuffano i nuotatori per iniziare le gare di stile libero, rana e delfino. Nelle gare di nuovo di dorso la partenza avviene invece direttamente dall’acqua.

blocchi di partenza nel nuoto

I blocchi nel nuoto devono avere caratteristiche ben precise per avere l’omologazione FINA (Federazione Internazionale Nuoto), eccole:

  • Altezza del piatto tuffo dal pelo dell’acqua: da 50 a 75 cm.
  • Superficie del piatto tuffo: minimo 60×50 cm.
  • Pendenza del piatto tuffo: max. 10°
  • Numerazione sui 4 lati

Nel caso i blocchi comprendano il maniglione utilizzato per le gare di dorso, l’altezza dello stesso dal pelo dell’acqua dovrà variare da un minimo di 30 cm a un massimo di 60 cm.

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Pubblicato da Matteo Di Felice, Imprenditore e Managing Director di IdeeGreen.it, Istruttore di corsa RunTrainer e Mental Coach CSEN certificato, Istruttore Divulgativo Federazione Scacchi Italiana e appassionato di Sostenibilità, il 29 Aprile 2019