Test del lattato: a cosa serve, come si esegue e come si valuta

test del lattato

Test del lattato: a cosa serve, come si esegue e come si valuta

L’acido lattico o lattato è un catabolita prodotto dalla contrazione muscolare.

All’aumentare dello sforzo fisico aumenta la produzione di lattato da parte del nostro corpo:  l’eccesso di acido lattico si accumula nel sangue provocando dolore muscolare.

In una situazione di acido lattico eccessivo l’atleta si vedrà costretto a dover interrompere lo sforzo o ridurre l’intensità dell’esercizio: questa intensità di esercizio è definita soglia anaerobica.

Il test del lattato è ritenuto da tutto il mondo dello sport il più preciso in assoluto per determinare con precisione la soglia anaerobica dell’atleta.

Il protocollo del test del lattato, un’evoluzione del test di Mader, venne studiato già alla fine degli anni ottanta dal dott. Faraggiana e dal prof. Gigliotti.

Test del lattato: a cosa serve

Il test del lattato serve a misurare la velocità e la frequenza cardiaca corrispondenti a 2 mmo/l  di lattato e 4 mmo/l di lattato.

I valori che emergono dal test per 2 mmo/l di lattato dovrebbero essere la velocità alla quale si deve correre la maratona.

Test del lattato: come si esegue

Eseguire il test del lattato richiede una base di allenamento non indifferente: dovrete correre la distanza di 2 km in pista per circa 4/6 volte a una velocità costante, ad ogni serie bisogna aumentare la velocità per coprire la distanza con 10 secondi in meno.

L’atleta durante il test del lattato indossa un cardiofrequenzimetro e al termine di ogni serie gli viene prelevata una goccia di sangue dal lobo dell’orecchio: questa goccia di sangue viene inserita in un apposito analizzatore che fornisce la quantità di acido lattico prodotto dopo ogni singola prova.

Per far sì che l’atleta mantenga la stessa velocità durante tutto il percorso di 2 km si utilizza un sistema di segnali acustici: ogni venti metri è posizionato un cono che emette un suono, se l’atleta mantiene costante la propria velocità si troverà in prossimità del cono ogni qualvolta che quest’ultimo emette il suono.

Test del lattato: varianti

Dovete sapere che il test del lattato non per forza deve essere svolto in pista: una variante è l’utilizzo del tapis roulant.

Impostate il tapis roulant con una pendenza dell’ 1%  a step di 4 minuti: ad ogni step aumentate la velocità di 1 km/h oppure di 0,5 (a secondo di che unità di misura possiede il vostro tapis roulant).

curva test del lattato

Test del lattato: come leggere la curva

Leggere la curva del test del lattato è molto semplice: all’aumentare della velocità aumenta l’acido lattico nel nostro corpo.

Durante una maratona la curva del lattato è molto più piatta rispetto alla corsa dei 400 m dove si corre un giro di pista alla massima velocità.

Test del lattato: pregi e difetti

Tra i principali pregi di questo test c’è sicuramente la semplicità di esecuzione nella sua variante con il tapis roulant.

Vi ricordo che sarebbe meglio svolgerlo in pista dal momento in cui è più semplice ottimizzare al meglio la tecnica di corsa.

Il difetto del test del lattato sul tapis roulant è che la valutazione può risentire della non appropriata economia di corsa causata dal fatto che non si corre su pista, al contrario se il test viene svolto in pista il problema è l’allestimento dell’attrezzatura per il mantenimento della velocità.

Test del lattato: considerazioni finali

Possiamo mettere in discussione il punto limite dove si passa da un meccanismo aerobico a quello anaerobico.

Questo valore infatti non è altro che “il massimo stazionario del lattato”: il valore raffigurante la velocità alla quale può essere mantenuta per almeno 20 minuti una certa quantità di acido lattico senza che questo si accumuli.

Il dato che realmente vi interessa sapere è la VR: velocità di riferimento.

Calcolarla è semplice: unite il primo e l’ultimo punto della curva del grafico in modo da formare una D, in seguito dalla metà della linea che unisce i due punti si traccia un’altra linea fino al punto più distante della curva del grafico.

Andando a incrociare l’asse delle ascisse abbiamo finalmente il valore VR  che ci interessa: ovvero la velocità alla soglia anaerobica.

Il test del lattato è un ottimo metodo per calcolare la VR ma è consigliato per podisti evoluti, per coloro che sono alle prime armi o che non ottengono grandissimi risultati è altrettanto utile il Test di Conconi. Un altro test utile per misurare periodicamente il proprio stato di forma ma anche prima di iniziare un piano di allenamento con un obiettivo prefissato è il Test di Cooper.

Pubblicato da Matteo Di Felice, Imprenditore e Managing Director di IdeeGreen.it, Istruttore di corsa RunTrainer e Mental Coach CSEN certificato, Istruttore Divulgativo Federazione Scacchi Italiana e appassionato di Sostenibilità, il 2 Maggio 2019