Agroenergie, che cosa sono

agroenergie che cosa sono

Agroenergie, che cosa sono. L’impiego delle biomasse per la produzione di energia rinnovabile. L’impatto ambientale dell’agroenergia intesa come biomassa e biocarburante.

Agroenergie, che cosa sono

Quando si parla di agroenergie si pensa solo alla biomassa. In realtà, con il termine agroenergia si fa riferimento a qualsiasi potenzialità energetica ricavata dall’attività agricola.

Nello stato attuale, le agroenergie più affermate sono i biocarburanti (biodiesel e bioetanolo) e l’energia ricavata dalle biomasse (biogas, elettricità, energia termica).

Agroenergia e ambiente:
l’impatto della biomassa e del biocarburante

Le agroenergie sono indubbiamente risorse energetiche rinnovabili ma non necessariamente pulite o ecofriendly. Sia quando si parla di biomassa, sia quando si parla di produzione di biocarburanti i dibattiti non mancano.

Nel caso dei biocarburanti l’acceso dibattito verte sul fatto che questa fonte di energia agricola sta radicalmente modificando lo scenario dell’agricoltura moderna, soprattutto quando si parla di land grabbing e sfruttamento del terreno agricolo.

Molti Paesi del Terzo Mondo, impegnavano il terreno agricolo per la produzione di derrate alimentari. Con la produzione dei biocarburanti, molti terreni fertili prima usati a scopo alimentare, sono stati destinati alla coltivazione di vegetali a uso energetico. Le conseguenze sono state molteplici e anche catastrofiche: da un lato, in alcune località sviluppate del globo si è assistito all’aumento dei prezzi dei generi alimentari e dall’altro si sono innescati forti squilibri nei paesi non sviluppati.

I dibattiti sulla sostenibilità di questa agroenergia sembrano essersi calmati con l’introduzione dei biocaraburanti di seconda e terza generazione. Per biocarburanti di nuova generazione si fa riferimento a quelle agroenergie prodotte con altre tecniche e altre materie prime più accessibili. Tra le materie prime che possono essere sfruttate per la produzione di biocarburanti di nuova generazione segnaliamo le biomasse (legno e cellulosa), le alghe o il miscanto, un arbusto appartenente alla famiglia delle graminacee che può essere coltivato in terreni residuali.

Non mancano polemiche anche sulla sostenibilità ambientale delle energie da biomasse, prima tra tutti il biogas.  Il biogas si ricava dalla decomposizione della sostanza organica in ambiente anaerobico, la decomposizione è “catalizzata” da microrganismi in grado di digerire i rifiuti organici e liberare come prodotto della digestione anerobica, biogas. Una volta ottenuto il biogas, questo dovrà essere raffinato. Il biogas grezzo è composto da metano al 55 – 65%, la restante composizione percentuale è data da altri gas e tra questi una buona parte di CO2. Il biossido di carbonio non rappresenta un problema per l’ambiente in quanto è eliminato dal biogas grezzo con un processo di PSA, pressure swing absorption, che sfrutta matrici assorbenti, in alternativa può essere eliminato con uno scrubbers ad acqua.

Come è chiaro, la produzione del biogas a partire da biomassa vegetale non ha un impatto ambientale negativo. Molto più controversa è la questione della derivazione delle materie prime: da dove arriva la biomassa vegetale usata per produrre il biogas?

La produzione del biogas è sostenibile solo quando è a filiera corta, cioè quando la materia prima è autoprodotta dalla stessa azienda agricola che si occupa della produzione del biometano; in alternativa la biomassa dovrebbe essere di derivazione locale altrimenti, al bilancio energetico dovrebbe essere considerata anche l’energia spesa per il trasporto della biomassa.

Proprio come visto per il biocarburante, anche per la produzione di biogas, molto controvers è l’impiego di materie prime raccolte da coltivazioni dedicate, soprattutto perché troppo spesso le coltivazioni di mais (dalle quali si ricava la biomassa per la produzione del biometano) si trovano molto distanti dall’impianto di produzione.

Nell’ideale, le agroenergie dovrebbero sfruttare biomassa destinata alla discarica (alla frazione organica). In questo caso si potrebbe parlare di energia dai rifiuti organici, molto conveniente sia economicamente sia da un punto di vista ambientale. Per un approfondimento vi invitiamo a leggere la pagina: energia dai rifiuti.

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Pubblicato da Anna De Simone il 2 Novembre 2016