Come funziona lo scambio sul posto

vendere energia fotovoltaica

Lo scambio sul postoè un meccanismoche ci consente di ricavare un ulteriore vantaggio dal nostro impianto fotovoltaico. Chi decide di installare un impiantofotovoltaico, oltre agli incentivi e alledetrazioni fiscali sul 50% della spesa, può contare su un ulteriore sistema di monetizzazione, il cosiddettoscambio sul posto.

Come funziona lo scambio sul posto
Chi ha un impianto fotovoltaicosoddisfa, in parte, il fabbisogno energetico della propria abitazione mediante energia rinnovabile. Nelle ore serali e notturne, quando il sole è ormai calato e non consente il funzionamento dell’impianto, l’utente sarà costretto adacquistare normalmentel’energia elettrica dalla rete cittadina, elettricità che andrà a pagare con le normali bollette.

Nelleore di fuocodella giornata, quando il sole batte forte, l’impianto fotovoltaico rende molto. Il surplus energetico dell’impianto -per intenderci, l’energia prodotta dall’impianto nelle ore di picco solari, non utilizzata dall’abitazione-, con loscambio sul posto,può essere immessa nella rete elettrica cittadina così da andare a compensare le spese energetiche accumulate in bolletta.

Il meccanismo delloscambio sul postoè semplice: da un lato, l’utente, acquista energia dalla rete e la paga una certa tariffa, dall’altro lato, lo stesso utente, “vende” energia pulita alla rete e se la fa pagare con un contributo in conto, in altre parole, una sorta di rimborso in bolletta chiamato propiamente “Contributo in Conto Scambio. Per comprendere a pieno il funzionamentoe i vantaggi delloscambio sul posto, vi proponiamo un esempio pratico:

Giulia ha prodotto un surplus energetico di 500 Kwh e, con loscambio sul posto,li ha immessi nella rete elettrica. Il Surplus energetico di Giulia ha un valore economico di 50 euro.

Nelle ore notturne, quando l’impianto fotovoltaicoera inattivo, Giulia ha prelevato dalla rete 200 kWh, per un valore di 22 euro, che però in bolletta si fanno pagare il doppio a causa di oneri, imposte e servizi.

In tal modo, Giulia ha immesso nella rete elettrica più energia di quantoacquistata. Giulia così ha prodotto un’eccedenza quindi, oltre ad avere un rimborso di parte della bolletta pagata per l’energia prelevata, avrà diritto a unaliquidazione monetaria.

Nel nostro esempio abbiamo parlato di eccedenze in termini di kWh. Mentre nel tirare le somme e calcolare la liquidazione monetariasi dovrà ragionare in termini danarosi perché l’energia che si acquista dalla rete ha una tariffa più salata (tra imposte, servizi, oneri, trasporto…) rispetto all’energia che l’impianto fotovoltaico privato immette nelle rete.

Se a fine anno, l’energia che l’impiantofotovoltaicoprivato ha immesso nella rete mediante il meccanismo discambio sul postoha un valore economico superiore rispetto a quello prelevata dalla rete, oltre a non dover pagare le bollette, l’utente avrà diritto a unaliquidazione monetaria: l’eccedenza prodotta può essere monetizzata e liquidata da parte del GSE, oppure può essere messa a credito nel contributo in conto scambio dell’anno successivo.

Il lato positivo per chi sfrutta il meccanismo delloscambio sul postoè dato dalle fasce orarie previste dall’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas. L’energia elettrica costa di più nella fascia oraria F1 che va dalle 8 alle 18, dal lunedì al venerdì. In questa fascia corrispondono le maggiori ore di picco del sole, così l’utente avrà modo di immettere nella rete elettrica cittadina, l’energia pulita proprio nella fascia oraria in cui l’energia costa di più. Analogamente, l’utente è portato a impiegare maggiormente la rete elettrica durante le ore notturne, ovvero quando l’energia costa di meno.

Foto di apertura e testi di Anna De Simone

Pubblicato da Anna De Simone il 14 Gennaio 2014