Perché i frutti di bosco surgelati vanno cotti

Perché i frutti di bosco surgelati vanno cotti

Noti per le loro numerose proprietà, i frutti di bosco sono cibi molto amati e utilizzati in un ampio ventaglio ricette, prima di ogni altra cosa per guarnire dolci e torte. Come ogni altro frutto anche more, mirtilli, ribes e lamponi hanno una propria stagionalità. Non sempre i consumatori possono di conseguenza reperirli freschi. Per chi desidera gustarli in ogni stagione dell’anno, i frutti di bosco sono comunque disponibili anche come cibi surgelati.

Per un consumo corretto è tuttavia importante seguire un’accortezza dopo averli scongelati: cuocerli. Nei prossimi paragrafi scopriremo perché.



Frutti di bosco surgelati: perché bisogna consumarli cotti

I frutti di bosco congelati vanno cotti? Sembrerebbe un interrogativo di poco rilievo ma in realtà, dietro il consumo di questi cibi surgelati senza un’adeguata cottura, si possono nascondere rischi per la salute. A evidenziarlo è lo stesso Ministero della Salute, in un comunicato pubblicato alcuni anni orsono sul rispettivo sito ufficiale.

Ma per quali ragioni i frutti di bosco congelati devono essere sottoposti a cottura prima di procedere con il regolare consumo? Come spiega il Ministero, in assenza di questo semplice quanto importante procedimento, il consumatore corre il rischio di contrarre l’epatite A.

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Che cos’è l’epatite A

L’epatite A è un’infezione epatica causata dal virus HAV, uno dei virus che provocano infiammazione e che possono compromettere le funzioni del fegato. Sono svariati i fattori scatenanti alla base dell’insorgenza dell’infezione. Tra questi rientra per l’appunto il consumo di alimenti precedentemente manipolati da persone infette con conseguenti fenomeni di contaminazione.

Altre modalità di possibile contagio sono:

  • la contaminazione bevendo acqua che presenta quantità, anche minime, di virus;
  • l’ingestione di frutti di mare o di pesce contaminati dallo scarico delle fognature;
  • il contatto sessuale, o comunque situazioni di promiscuità con persone infette anche asintomatiche.

Tra i sintomi più evidenti dell’epatite A si possono annoverare:

  • nausea;
  • vomito;
  • perdita di appetito;
  • affaticamento
  • dolori addominali, in particolare modo nella regione del fegato;
  • ittero, ovvero ingiallimento di occhi e pelle;
  • dolori muscolari;
  • febbre lieve;
  • urine di colore scuro.

Consumo di frutti di bosco surgelati: le raccomandazioni del Ministero della Salute

Per evitare di contrarre l’epatite A attraverso il consumo di frutti di bosco congelati, il Ministero della Salute raccomanda di mangiare tali cibi esclusivamente previa cottura. Come puntualizzato nel comunicato, infatti, il virus dell’epatite A “sopravvive a basse temperature, ma viene rapidamente inattivato dal calore”. Per eliminarlo, è sufficiente “far bollire i frutti di bosco per almeno due minuti”. Questa misura permette di garantire la salubrità dell’alimento.

Frutti di bosco: lamponi

Anche da freschi, precisa il Ministero, i frutti di bosco vanno comunque consumati a seguito di un accurato lavaggio. Un’accortezza che deve essere seguita del resto con ogni altra frutta o verdura cruda.

Raccomandazioni del Ministero della Salute agli operatori industriali e artigianali del settore alimentare

Accanto ai consigli per i consumatori, il Ministero della Salute fornisce una serie di raccomandazioni specificatamente destinate agli operatori industriali e artigianali del settore alimentare. Entrando nel dettaglio, gli esperti del Ministero suggeriscono di:

  • utilizzare sistemi di sanificazione attivi contro batteri e virus al fine di minimizzare il rischio di contaminazione crociata attraverso gli impianti, gli ambienti, le linee di produzione e gli strumenti”. Il virus dell’epatite A è infatti molto persistente nell’ambiente;
  • considerare, nelle procedure aziendali di gestione del rischio basate sul sistema HACCP, il pericolo di virus quali HAV e Norovirus, così come batteri patogeni, come salmonella e Escherichia coli, tenendo conto delle indicazioni fornite dal Ministero della Salute per il campionamento e l’analisi.

Inoltre, a tutti gli operatori del settore alimentare come produttori artigianali e ristoratori, che fanno uso dei frutti di bosco surgelati per frullati, preparazioni di frutta, guarnizioni di dolci, di gelati o di yogurt, il Ministero della Salute raccomanda l’utilizzo degli stessi solo previa cottura. “Il trattamento termico sicuramente efficace” – precisa il Ministero nel suo comunicato – “è la bollitura dei frutti per almeno due minuti”.

Proprietà dei frutti di bosco

Come per altra frutta e verdura, anche nel caso dei frutti di bosco l’ideale è consumarli freschi, seguendo perciò l’opportuna stagionalità. Una volta fatta questa precisazione, è importante sottolineare che more, mirtilli, ribes e lamponi rappresentano una miniera di sostanze preziose per il nostro organismo.

Nel ventaglio di sostanze presenti nei frutti di bosco possiamo innanzitutto annoverare la vitamina A e la vitamina C. More, ribes, lamponi e mirtilli sono anche ricchi di antociani, antiossidanti capaci di contrastare l’insorgenza di radicali liberi, svolgendo un’azione antinfiammatoria e anti-invecchiamento.

Accanto alla loro azione anti-age, i frutti di bosco forniscono svariati altri benefici alla nostra pelle. Non a caso, sono numerosi i dermatologi che li consigliano come cibi amici del benessere. Nella gamma di sostanze particolarmente utili per la salute della cute, mirtilli, more, ribes e lamponi si distinguono per l’elevato contenuto di flavonoidi. Si tratta di composti naturali largamente presenti nel mondo vegetale che svolgono un’azione di grande efficacia nel favorire la circolazione e l’eliminazione dei liquidi in eccesso. Alimenti come i frutti di bosco possono essere perciò inclusi tra i cibi più validi nella lotta contro la cellulite, problematica in gran parte causata da un cattivo funzionamento del microcircolo sanguigno.

Il consumo di more, mirtilli, ribes e lamponi è per di più indicato per le pelli soggette a rossori, a irritazioni e a desquamazioni.

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Quando si mangiano i frutti di bosco

More, mirtilli, ribes e lamponi possono essere consumati da soli o all’interno macedonie, insieme ad altri frutti. Sono comunque perfetti come ingrediente per dare spazio alla fantasia gastronomica in numerose ricette. I frutti di bosco si trovano in vendita tutto l’anno, sebbene il loro effettivo periodo di maturazione vada da maggio a ottobre. In altre stagioni sono quindi coltivati in serra.

Come già suggerito, l’ideale è consumare questi gustosi frutti seguendo la loro stagionalità. Oltre a essere più sana, la frutta e la verdura di stagione è d’altronde più amica dell’ambiente. Innanzitutto perché non ha bisogno di serre e di energia aggiuntiva per crescere e maturare. Frutta e verdura di stagione non prevede inoltre consumi energetici extra per la conservazione nelle celle frigorifere.

Pubblicato da Evelyn Baleani il 10 Maggio 2021