Giardia: sintomi e cura

giardia

La giardia è un parassita (giardia lamblia) responsabile della giardiasi, un’infezione dell’intestino tenue. Diffuso attraverso il contatto con le persone infette, è spesso contratto mangiando cibo contaminato o bevendo acqua contaminata.

Sebbene l’infezione sia diffusa in tutto il mondo, è certamente più comune nei Paesi in via di sviluppo, dove a volte mancano le opportune condizioni sanitarie e il necessario controllo della qualità dell’acqua.

Cause della giardiasi

Il protozoo giardia si trova nelle feci animali e umane. Il parassita prospera anche nel cibo, nell’acqua e nel suolo, contaminati, e può sopravvivere al di fuori dell’ospite per lunghi periodi di tempo.

Riepilogando, l’infezione da giardia (giardiasi) si può ottenere:

  • bevendo acqua che contiene giardia lamblia. L’acqua contaminata può trovarsi in piscine, terme e altri corpi idrici come i laghi. Le fonti di contaminazione includono le feci animali, i pannolini e le acque reflue agricole;
  • mangiando cibo contaminato, anche se questa fonte di contagio è meno probabile, considerato che il calore uccide i parassiti. Una scarsa igiene quando si toccano gli alimenti o si mangiano prodotti lavati con acqua contaminata potrebbe però consentire la diffusione del parassita attraverso tali canali (leggi anche Salmonellosi: sintomi);
  • mediante il contatto personale, come ad esempio il sesso anale non protetto;
  • cambiando il pannolino di un bambino, nella considerazione che i neonati sono ad alto rischio di giardiasi.

Sintomi della giardiasi

Alcune persone possono convivere con i parassiti giardia senza avvertire alcun sintomo.

Tuttavia, se i sintomi si manifestano, la giardiasi tende a farsi notare una o due settimane dopo l’esposizione, con caratteristiche di:

  • affaticamento,
  • nausea,
  • diarrea,
  • perdita di appetito,
  • vomito,
  • gonfiore e crampi addominali,
  • perdita di peso,
  • gas intestinale eccessivo,
  • mal di testa.

Diagnosi della giardiasi

La diagnosi della giardiasi viene effettuata attraverso l’analisi dei sintomi e di un campione di feci per l’analisi.

Un tecnico di laboratorio effettuerà il controllo del campione di feci per verificare la presenza dei parassiti. In alcuni casi il medico potrebbe suggerire l’effettuazione di un’enteroscopia, una procedura che consentirà di esaminare il tratto digestivo e prelevare un campione di tessuto.

Cura della giardiasi

Occupiamoci dunque della cura della giardiasi. Fortunatamente, nella maggior parte dei casi la giardiasi finalmente si schiarisce da solo: se però l’infezione è grave o prolungata, il medico potrebbe prescrivere dei particolari farmaci antiparassitari, come il metronidazolo, il tinidazolo, il nitazoxanide o la paromomicina.

Naturalmente, l’individuazione del farmaco di riferimento non potrà che essere effettuata dal proprio medico, in linea con le proprie condizioni di salute, e mediante la condivisione di un trattamento dedicato e personalizzato.

Rischi della giardiasi

In linea di massima, come già abbiamo avuto modo di condividere, la giardiasi si risolve autonomamente in tempi relativamente brevi. Sebbene la guarigione non sia rapidissima, di norma la maggior parte dei pazienti possono dimenticarti dell’infezione in circa 4-7 settimane.

Tuttavia, in una parte minoritaria delle ipotesi, il contagio da giardia può portare a complicazioni come una forte perdita di peso e la disidratazione da diarrea. L’infezione può anche causare l’emersione dell’intolleranza al lattosio in alcune persone. I bambini sotto i 5 anni che hanno la giardiasi sono a rischio di malnutrizione, interferendo così con il loro coerente sviluppo fisico e mentale.

Prevenzione della giardiasi

Se hai letto con attenzione le righe che precedono, dovresti già aver intuito in che modo puoi ridurre il rischio di contrarre il parassita. Certo, non si può prevenire del tutto la giardiasi, ma puoi comunque contenere il rischio di contrarre la giardiasi, semplicemente lavandoti accuratamente le mani, soprattutto se lavori in luoghi dove i germi si diffondono facilmente.

Ricorda poi che stagni e fiumi, laghi e ruscelli, possono essere fonti di giardia: evita di inghiottire l’acqua se vai a nuotare, ed evita in ogni caso di bere acqua di superficie a meno che non sia stata bollita, trattata con iodio o filtrata.

Se poi dovessi viaggiare in luoghi in cui il rischio di contagio è maggiore, non bere l’acqua del rubinetto ma privilegia sempre l’acqua in bottiglia. Evita di lavarti i denti con l’acqua delle tubature, e tieni presente che questa acqua può altresì essere presente nel ghiaccio e in altre bevande. Evita di mangiare prodotti locali non cotti.

Infine, fai attenzione alle pratiche sessuali associate alla diffusione di questa infezione, come il sesso anale non protetto.

Per saperne di più, parlane con il tuo medico, soprattutto se sei in partenza verso qualche territorio in cui le condizioni igieniche non sono ai massimi livelli di controllo.

Pubblicato da Anna De Simone il 16 Settembre 2019