Shigella: sintomi e cura

shigella

La shigellosi è un’infezione batterica che impatta sull’apparato digerente, determinata da un gruppo di batteri chiamato shigella. Il batterio in questione può diffondersi attraverso l’acqua e il cibo contaminati, o mediante il contatto con feci contaminate. I batteri rilasciano tossine che irritano l’intestino, sfociando in una serie di sintomi che – come vedremo – hanno il più comune nella diarrea.

Sebbene l’infezione batterica sia definita “shigellosi”, spesso ci si riferisce a tale condizione come “shigella”, indicando pertanto il nome del batterio.

Ma quali sono i sintomi della shigella? In che modo si può prevenire e trattare?

Cerchiamo di svelare alcune delle principali caratteristiche di questa condizione, e come trovare il miglior benessere!

I sintomi della shigella

Come abbiamo già in parte rammentato, frequenti attacchi di diarrea particolarmente acquosa costituiscono il principale sintomo della shigellosi. In aggiunta a tale sintomo, possono verificarsi anche crampi addominali, nausea e vomito. Molte persone che hanno contratto la shigella manifestano anche la presenza di sangue o muco nelle feci, con febbre generalmente non elevata.

I sintomi iniziano a comparire entro 3 giorni dal contatto con il batterio shigella, ma in alcuni casi i sintomi di infezione possono comparire anche una settimana dopo il contatto con il batterio stesso.

Per quanto attiene invece la longevità di tali sintomi, la diarrea e gli altri tipici sintomi della shigellosi durano da 2 a 7 giorni. Se la condizione si verifica in maniera lieve, di norma non c’è bisogno di procedere con uno specifico trattamento. Tuttavia, anche se l’infezione è lieve e gli attacchi di diarrea non sono particolarmente importanti, c’è pur sempre la necessità di rimanere sufficientemente idratati tra un periodo di diarrea e l’altro. Chiama inoltre il tuo medico se noti che la diarrea persiste per più di 3 giorni, perché dovresti evitare in ogni modo il principale rischio reale della shigellosi, la disidratazione.

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La cura della shigella

Come abbiamo appena affermato in chiusura del precedente paragrafo, è il contrasto alla disidratazione l’obiettivo principale del trattamento per la maggior parte dei casi di shigella. È dunque importante bere molti liquidi, e soprattutto soluzioni elettrolitiche, molte delle quali sono disponibili in parafarmacia (domanda comunque un parere al tuo medico!). Di solito non è necessario assumere medicinali per alleviare la diarrea, perché in alcuni casi potresti addirittura correre il rischio di peggiorare l’infezione.

Se poi l’infezione è moderata o grave, la condizione può richiedere un trattamento medico. Il trattamento di solito include antibiotici per eliminare i batteri dal tratto digestivo, ma il medico può anche testare le feci per confermare che sia la shigella l’effettiva fonte dell’infezione. Ottenuta questa conferma, il medico potrà scegliere con maggiore consapevolezza il farmaco giusto per combattere la shigellosi. Azitromicina, ciprofloxacina, sulfametossazolo / trimetoprim costituiscono i medicinali più frequentemente prescritti.

Molto più raro è il ricovero ospedaliero per la shigellosi. Tuttavia, in alcune situazioni gravi, si renderà necessaria la permanenza in una struttura, anche al fine di somministrare liquidi per via endovenosa e farmaci.

Le complicazioni della shigella

La maggior parte delle persone affette da shigella non ha alcun effetto negativo duraturi. Tuttavia, circa il 2% dei pazienti interessati da questo problema  sviluppa una condizione chiamata artrite post-infezione. I sintomi dell’artrite post-infezione includono la presenza di dolori articolari, minzione dolorosa e irritazione oculare. L’artrite post-infezione può diventare una condizione cronica che dura diversi mesi, anni o per il resto della vita, ed è determinata da una reazione all’infezione da shigella, che avviene solo in persone che sono geneticamente predisposte ad essa.

La prevenzione della shigella

È possibile prevenire la shigellosi praticando una buona igiene personale quotidiana. Dunque, lavarsi le mani prima e dopo aver usato il bagno è certamente un comportamento semplice ma molto efficace. Considerato inoltre che il contagio può avvenire con il contatto con le feci, è bene gettare i pannolini sporchi in un sacchetto chiuso o in un cestino apposito, al fine di prevenire la diffusione dei batteri. Usa sapone e acqua calda ogni volta che ti lavi le mani e pulisci attentamente, con soluzioni antibatteriche, i fasciatoi e ogni superficie della cucina. Evita il contatto personale ravvicinato con qualcuno che è infettato da shigella fino ad almeno 2 giorni dopo la fine degli episodi di diarrea.

In tal proposito, condividiamo come le persone che hanno subito la shigellosi non dovrebbero preparare il cibo per gli altri fino a quando non si sentono meglio e non hanno più alcun episodio di diarrea.

Pubblicato da Anna De Simone il 17 Settembre 2019