Fotosintesi clorofilliana: come funziona e fasi

Fotosintesi clorofilliana

Chi crede che la fotosintesi clorofilliana sia importante solo per le piante si sbaglia di grosso, è un processo essenziale anche per la nostra vita di esseri umano. Lo vedremo a breve, senza di essa rimarremmo letteralmente senza respiro. E’ infatti proprio a questo fenomeno che nell’atmosfera possiamo trovare l’ossigeno, indispensabile per noi per esistere.



Fotosintesi clorofilliana: come funziona

Grazie a questo processo biochimico, le piante riescono a catturare la luce solare attraverso la clorofilla per poi trasformarla in quella energia chimica che a loro serve per riuscire a sintetizzare le molecole di glucosio e liberare ossigeno. Questo fenomeno sta alla base della sopravvivenza delle piante, e non solo.

Fotosintesi clorofilliana: formula chimica

Trattandosi di un processo biochimico, per meglio descriverlo è necessario indicare la formula che in esso tutto regola per meglio comprenderne il meccanismo, pur non essendo degli esperti. Eccola.

6 CO2 + 6 H2O → C6H12O6 + 6 O2

Spiegata a parole, vediamo indicate nella prima parte della formula sei molecole di anidride carbonica (CO2) che si uniscono a sei molecole di acqua (H2O) trasformandosi nella somma di una molecola di glucosio e di sei molecole di ossigeno.

Cosa centrano le piante in tutto questo? Che ruolo giocano? Durante la fotosintesi clorofilliana assorbono le molecole alla sinistra della formula, ovvero le sei di anidride carbonica e le sei di acqua e le trasformano in una molecola di glucosio e in altre sei di ossigeno.

Fotosintesi clorofilliana: fasi

Possiamo schematizzare il processo di fotosintesi clorofilliana in due fasi, sono entrambe fondamentali per il raggiungimento del risultato finale e per la nostra esistenza. C’è la fase luminosa e quella oscura, vediamole meglio.

La prima è la parte del processo la luce è protagonista, infatti c’è una catena di trasporto degli elettroni che la sfrutta per produrre energia sotto forma di ATP. In questa fase è assolutamente necessaria, come è ovvio, la presenza di fonte luminosa, serve quindi che splenda il sole in modo che la clorofilla assorba la sua luce per produrre energia utile per la pianta. Nella fase oscura, chiamata anche ciclo di Calvin, non serve che ci sia luce, tutto avviene nello stroma del cloroplasto. Qui il carbonio inorganico presente nell’anidride carbonica viene trasformato in molecole di carbonio organico (glucosio).

Fotosintesi clorofilliana: ossigeno

Guardiamo il processo che abbiamo appena descritto, dal punto di vista dell’ossigeno. Grazie alla fotosintesi clorofilliana le piante sono in grado di prelevare anidride carbonica e poi di liberare ossigeno nell’atmosfera attraverso gli stromi delle foglie. E’ proprio quell’ossigeno per noi tanto indispensabile. Ecco perché ci si preoccupa tanto della deforestazione e della continua diminuzione della presenza di piante sulla superficie della terra, sono la nostra salvezza, sono loro che ci assicurano la sopravvivenza.

Fotosintesi clorofilliana

Fotosintesi clorofilliana: glucosio

Un altro protagonista di questo processo è senza dubbio il glucosio, vediamo a cosa serve e come mai viene prodotto dalle piante durante la fotosintesi, visto che in natura nulla accade per caso. Questo elemento in apparenza meno importante dell’ossigeno è invece essenziale perché fa in modo che le piante possano sintetizzare le molecole ad alto contenuto energetico e liberare l’energia necessaria per il processo metabolico. Se l’ossigeno è fondamentale per noi, il glucosio lo è per le piante che riescono a rimanere in vita grazie alla fotosintesi clorofilliana.

Fotosintesi clorofilliana: curiosità

Recentemente è stata scoperta una lumaca che si nutre di luce quando fino a poco prima si credeva lo potessero fare solo le piante. Cerchiamo di capirci di più. Stiamo parlando di una lumaca di mare che è stata identificata e studiata da alcuni ricercatori di biologia sintetica. Sembrerebbe che questo animale, l’Elysia chlorotica, tra l’altro molto simile ad una foglia, sia in grado di nutrirsi della luce del sole. Non fa altro che mangiare delle alghe mantenendo il suo colore e replicando i suoi geni fotosintetici, è l’unico esempio di organismo pluricellulare è in grado di appropriarsi del DNA altrui.

Fotosintesi clorofilliana: significato

Ricapitolando, una volta analizzati tutti gli aspetti di questo processo biochimico, possiamo confermare la sua estrema importanza per la vita sul pianeta, sia per la nostra sia per quella delle piante che molto spesso ci scordiamo di rispettare.

Mediante la fotosintesi le piante riescono nutrirsi e a sopravvivere, altrimenti non sarebbero in grado di assorbire l’anidride carbonica e non produrrebbero ossigeno. Questo sarebbe un vero dramma anche per noi che lo respiriamo ogni minuto e che non abbiamo alternative in tal merito.

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Pubblicato da Marta Abbà il 28 Gennaio 2019