Differenza tra gufo, civetta e barbagianni: guida completa

La differenza tra gufo, civetta e barbagianni è un argomento di interesse per molti appassionati di uccelli notturni. Sebbene questi tre uccelli siano spesso confusi tra loro, ci sono alcune differenze chiave tra di loro che li distinguono. In questo articolo, verranno esaminate le caratteristiche distintive di ogni uccello, in modo da comprendere meglio le loro differenze.

Il gufo, la civetta e il barbagianni sono tutti uccelli notturni che appartengono alla famiglia dei rapaci. Il gufo è noto per la sua grande apertura alare e il suo caratteristico ciuffo di piume sulla testa. La civetta, d’altra parte, è più piccola del gufo e ha un piumaggio striato e marmorizzato. Il barbagianni, infine, è un uccello notturno di medie dimensioni, con un piumaggio bianco e marrone. Conoscere le differenze tra questi uccelli può aiutare a identificarli correttamente e ad apprezzare la loro bellezza e unicità.

Classificazione scientifica

gufo osserva su un ramo

Ordine e famiglia

I gufi, le civette e i barbagianni appartengono all’ordine degli Strigiformi, una famiglia di uccelli notturni predatori. Gli Strigiformi sono caratterizzati da grandi occhi, un becco adunco e una testa girevole.

Specie e nomenclatura

I gufi sono classificati sotto i generi Bubo e Asio, mentre le civette appartengono al genere Athene. Il gufo reale, Bubo bubo, è la specie più grande della fauna europea, mentre il gufo comune, Asio otus, è la specie più comune in Europa. La civetta più comune è Athene noctua.

Il barbagianni, al contrario, appartiene al genere Tyto, che è separato dal genere Bubo e Asio. Il barbagianni è noto per la sua distribuzione geografica: a differenza di gufi e civette, si trovano in quasi tutto il mondo, ad eccezione delle regioni più fredde come l’Artico e delle aree più aride come i deserti.

Di seguito è riportata una tabella riassuntiva delle specie di Strigiformi menzionate:

Specie Genere Nome comune
Bubo bubo Bubo Gufo reale
Asio otus Asio Gufo comune
Athene noctua Athene Civetta
Tyto alba Tyto Barbagianni

In sintesi, la classificazione degli Strigiformi si basa principalmente sui loro tratti fisici e comportamentali. La conoscenza di queste differenze può aiutare a distinguere le specie tra loro.

rappresentazione di due civette appoggiate

Caratteristiche Fisiche

I gufi, le civette e i barbagianni sono tutti rapaci notturni ma presentano alcune differenze fisiche che li distinguono. In questa sezione, verranno descritte le principali caratteristiche fisiche di questi animali.

Dimensioni e piumaggio

I gufi sono generalmente più grandi delle civette e dei barbagianni, con un’apertura alare che può raggiungere i 150 cm. Le civette, invece, sono più piccole e slanciate, con un’apertura alare che varia dai 50 ai 70 cm. I barbagianni sono ancora più piccoli, con un’apertura alare che non supera i 40 cm.

Il piumaggio dei gufi è generalmente più denso e morbido rispetto a quello delle civette e dei barbagianni. Inoltre, i gufi hanno ciuffi auricolari molto evidenti, che spesso vengono confusi con le orecchie. Le civette, invece, hanno un piumaggio più ruvido e hanno le orecchie nascoste sotto le penne. I barbagianni hanno un piumaggio molto soffice e una colorazione bianca con macchie nere.

Becco e occhi

I gufi hanno un becco robusto e curvo verso il basso, che utilizzano per strappare la carne delle loro prede. Le civette e i barbagianni, invece, hanno un becco più sottile e diritto.

Gli occhi dei gufi sono grandi e di colore giallo o arancione. Le civette hanno gli occhi più piccoli e di colore marrone, mentre i barbagianni hanno gli occhi neri.

Differenze morfologiche

La principale differenza morfologica tra gufi e civette è data dalla presenza dei ciuffi auricolari nei gufi. Inoltre, i gufi hanno una testa più grande rispetto alle civette e un corpo più tozzo. Le civette, invece, hanno un corpo slanciato e una testa più piccola.

I barbagianni, invece, si distinguono sia per la colorazione bianca con macchie nere del loro piumaggio, sia per la forma del loro viso, che è a forma di cuore. Inoltre, i barbagianni hanno una coda relativamente lunga rispetto al resto del corpo, cosa che li aiuta a mantenere l’equilibrio durante il volo.

barbagianni

Habitat e comportamento

I gufi, le civette e i barbagianni sono uccelli notturni che si differenziano per habitat e comportamento.

Ambiente e distribuzione

I gufi preferiscono le foreste e le aree boschive, grazie alla loro capacità di volare silenziosamente tra gli alberi per cacciare. La loro distribuzione è ampia, e si trovano in Europa, Asia, Africa e America.

Le civette, invece, si adattano a diversi ambienti, come campagne, boschi, parchi urbani e giardini. Sono presenti in Europa, Asia e Africa.

I barbagianni, infine, si trovano soprattutto nelle campagne, nei prati e nelle zone agricole, ma anche in parchi urbani e giardini. La loro distribuzione è prevalentemente europea, ma si trovano anche in Asia e Africa.

Dieta e tecniche di caccia

I gufi, le civette e i barbagianni si nutrono principalmente di piccoli mammiferi, come topi, ratti e lepri, ma anche di insetti, uccelli e rettili.

I gufi cacciano principalmente di notte, grazie alla loro vista e all’udito molto sviluppati. Possono cacciare sia in volo che posizionarsi su un ramo in attesa della preda.

Le civette cacciano prevalentemente al suolo, grazie alla loro capacità di muoversi agilmente tra le erbe e i cespugli. Sono in grado di catturare anche prede in volo.

I barbagianni cacciano principalmente al suolo, ma possono anche cacciare in volo. Sono in grado di individuare le prede grazie all’udito molto sviluppato.

Riproduzione e vocalizzazioni

I gufi, le civette e i barbagianni hanno un comportamento riproduttivo simile. La stagione degli accoppiamenti va da gennaio a marzo, e la femmina depone dalle 3 alle 7 uova.

Le vocalizzazioni sono molto diverse tra i vari uccelli notturni. I gufi emettono un richiamo caratteristico, che può essere udito anche a distanza. Le civette emettono invece un verso simile a un fischio. I barbagianni, infine, emettono un verso acuto e ripetitivo.

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