Diabete cani: sintomi e cure

Diabete cani

Diabete cani, una delle patologie che più frequentemente si incontrano. Il più diffuso è il mellito, tra le varie tipologie, e non è certo una di quelle più leggere perché costringe l’animale alle “insulinodipendenza”. In generale il Diabete cani consiste, come nell’uomo, in una situazione di carenza di tipo insulinico e nella costante eliminazione costante di glucosio, tramite urine.



Al contrario di altre patologie, il Diabete cani colpisce alcune particolari categorie più di altre: gli esemplari anziani, le femmine non sterilizzate maggiori di 8 anni, e quelli che fin da cuccioli hanno purtroppo dovuto subire un regime alimentare squilibrata. Anche la genetica e fattori ereditari giocano il loro ruolo nelle probabilità di soffrire di questo disturbo, è importante più che cercare le cause, conoscerne i sintomi per agire subito con le cure più adatte. Il più delle volte si parla di dosaggi insulinici costanti.

Diabete cani: sintomi

Un calo ponderale evidente, nonostante il cane mangi volentieri e in normale quantità, sete costante e letargia: questi sono i tre segnali più comuni e più facili da riconoscere per i padroni di cani. Il Diabete è poi una malattia che il veterinario deve indagare attraverso degli specifici esami che misurano i livelli di glucosio nel sangue, i valori di glicemia e glicosuria e attraverso l’esame delle urine. Solo così possiamo ottenere un quadro clinico canino completo e capire come curare il nostro amico a quattro zampe.

A volte il Diabete cani colpisce un esemplare per predisposizione genetica ed ereditaria, ma anche in concomitanza con pancreatiti, in caso di obesità, quando il pancreas e le cellule non sono in grado di produrre insulina oppure quando esiste uno stato di infiammazione dell’ileo.

Diabete cani

Diabete cane: valori

A chi ha il sospetto di essere di fronte ad un caso di Diabete cani, può capitare che il veterinario chieda di procedere con il monitoraggio domiciliare del glucosio ematico. Non è difficile e si può anche scegliere tra due modalità. Esistono strisce per test ematici simili a quelle utilizzate per l’analisi delle urine, oppure ci si può attrezzare con un glucometro manuale. Non si tratta di un dispositivo diabolico, è invece facile da usare.

Passando ai valori di glicemia del Diabete cani, ci devono mettere in guardia sono quelli attorno ai 100-220 mg/dl se così restano per la maggior parte delle 24 ore.

Diabete cane: cure

Al contrario del gatto, il cane quando si ammala di diabete deve curarsi a vita perché la perdita delle cellule β del pancreas nel suo organismo è un processo irreversibile. Ciò non significa affatto che non esistano cure ma sono da applicare per sempre e prevedono una doppia somministrazione quotidiana di insulina, tramite iniezione sottocutanea. Una alternativa, da valutare con il veterinario, è la cura farmacologica di tipo orale.

Diabete cani

Diabete cane: alimentazione

La dieta che segue un caso di Diabete cani deve essere molto equilibrata e controllata. Innanzitutto badiamo che sia priva di cibi troppo complessi, grassi e troppi zuccheri perché l’obesità è una grande nemica dei cani diabetici, e di tutti gli esseri viventi. Un corretto regime alimentare deve sempre essere associato ad uno stile di vita sano, come per le persone, anche per i quadrupedi. Tanto movimento, quindi, non troppo intenso, ma anche lento e blando, soprattutto se il cane è anziano.

Diabete cani

Diabete cani: complicanze

Come prevedibile esistono delle complicanze legate al Diabete cani, insorgono a lungo termine nel mellito, a causa di un elevato e prolungato livello di glucosio ematico. Non sono evitabili, ma possiamo monitorare il nostro amico con degli attenti controlli della concentrazione ematica di glucosio.

La complicanza che più di frequente si incontra è la Cataratta Diabetica, consiste nella trasformazione opaca del cristallino e causa cecità dell’occhio. Ciò accade perché l’eccesso di glucosio nel sangue riesce a modificare il cristallino dell’occhio, ne consegue un rigonfiamento e la distruzione della normale struttura. Il cristallino, diventato opaco, può a volte essere asportato chirurgicamente.

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Pubblicato da Marta Abbà il 7 Febbraio 2017