Cavallo Vladimir, cavallo da corsa

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Prende il nome dalle regioni in cui è nato, quelle di Ivanovo e di Vladimir, ed è un cavallo la cui storia si intreccia con quella della Russia, soprattutto affiancandolo nelle attività lavorative, di agricoltura e commercio. Il cavallo Vladimir nasce dagli incroci tra diversi cavalli tra cui possiamo riconoscere dei Suffolk, dei Cleveland Bay, dei Percheron e degli Ardennesi a cui si unirono nei secoli successivi anche dei Clydesdale e degli Shire. Oggi, per come li possiamo vedere, i Vladimir sono cavalli che assomigliano davvero tanto agli Shire anche se sono decisamente più piccoli perché misurano circa 160 centimetri, non 170 e più. In comune i due cavalli hanno un’estrema potenza, un corpo muscoloso e allo stesso tempo e armoniose.



Cavallo Vladimir: origini

Tutto nasce dall’esigenza di avere degli animali robusti che aiutassero gli abitanti di quelle regioni nei campi, soprattutto, e per trasportare gli alimenti. C’era già il cavallo da lavoro ma nel periodo di Ivan il Terribile si cominciarono a importare pesanti cavalli da sud e ovest, incrociandoli con cavalli locali e selezionando i cavalli più grandi e strutturati per l’allevamento nelle scuderie del palazzo.

Fu solo l’inizio di un imponente lavoro di selezione nella zone di Vladimir Opole, distante circa 200-300 miglia da Mosca, dove la popolazione locale si dedicava all’allevamento di cavalli con forte passione ed infatti è proprio qui che la nostra razza fiorisce. Come mai proprio in questa regione tra tutte quelle agricole della Russia? Perché è caratterizzata da un terreno fertile ma estremamente pesante. Era proprio necessario un aiuto, un cavallo da tiro forte e resistente, con un fisico muscoloso.

Più avanti, nel XVIII secolo, lo scenario anche in Russia cambiò, le città cominciarono a crescere e popolarsi e diventò necessario più che mai potersi spostare e poter spostare le merci. Crebbe la domanda di carrozze e quindi anche di cavalli in grado di trasportarle senza troppo faticare e fioccarono gli allevamenti e proseguì la selezione fino ad arrivare alla creazione della razza pesante Vladimir, non quella di oggi che è stata registrata ufficialmente nel 1946. A contribuirve allo standard moderno sono stati gli Shire inglesi e anche i Suffolk, incrociati anche con il cavallo locale da lavoro.

Cavallo Vladimir: caratteristiche

Meno imponente dello Shire, il cavallo Vladimir resta comunque un cavallo massiccio che in età adulta può arrivare a pesare anche 800 Kg, a sei mesi già a 200 Kg. E’ un animale da tiro con una testa grande, larga e lunga, molto ben definita e con un profilo rettilineo o arcuato. Le orecchie spuntano ma sono piccole, gli occhi vivaci e distanziati e le narici ampie. Il collo non è particolarmente lungo ma robusto e arcuato, con attaccatura larga alla base, su spalle forti e inclinate.

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Il petto del nostro animale è piuttosto largo con delle costole non sporgenti, il torace è profondo e l’addome ben tornito. Il garrese è pronunciato e lungo, in continuità con il collo mentre la linea del dorso lombare è dritta e di media lunghezza. Il dorso si presenta leggermente insellato mentre la groppa è ben definita, obliqua, con una attaccatura della coda piuttosto alta. Passiamo agli arti che non possono che essere molto muscolosi, con buoni appiombi: gli avambracci sono robusti e gli stinchi solidi mentre i garretti sono elastici e dotati di tendini grossi e resistenti. Terminano con piedi larghi con unghia dello zoccolo sana, elastica e consistente.

Cavallo Vladimir: mantello

Nello standard di razza sono ammessi tutti i mantelli semplici, compreso il baio scuro, anche se non è il più frequente, gli esemplari più comuni infatti sono sauro, morello e oppure grigio. Può capitare che siano presenti sul mantello anche delle macchie bianche (stelle e liste) soprattutto sulla testa e nella parte inferiore degli arti (balzane). Sugli arti, come anche nella criniera e nella cosa, i crini sono folti e lunghi.

Cavallo Vladimir: carattere

Noti per la loro indole equilibrata e calma, i cavalli Vladimir sono animali cresciuti nei cambi e quindi anche molto rustici e non particolarmente esigenti. Questo significa che si adattano molto tranquillamente alla vita tra i campi e condizioni di vita anche spartane. Con l’uomo instaurano un buon rapporto, si mostrano docili e obbedienti e sanno comportarsi bene anche con i bambini. E’ solo necessario fare un po’ attenzione con i puledri che possono ogni tanto mostrarsi un po’ irruenti ma crescendo ben allevati, si calmano.

Cavallo Vladimir, cavallo da corsa

Nato come animale da lavoro, utilizzato nei campi e poi per trascinare carrozze con persone oppure merci molto pesanti, il cavallo Vladimir ha saputo riciclarsi come cavallo da corsa e da competizione.

Il Vladimir vanta un record assoluto per la consegna urgente di merci al trotto, pensate che senza carico si è mostrato in grado di raggiungere una distanza di 1600 metri in 3 minuti al trotto, mentre con una carico di 1,5 tonnellate di percorrere 2000 metri in 5 minuti. Questa sua grande dote è stata largamente notata e utilizzata in altri contesti, non sempre lavorativi ma anche legati al mondo dello sport equestre.

Tanti sono i Vladimir che hanno acquisito sempre più prestigio le competizioni con carrozze e altri mezzi di traino e ce ne sono di appositamente addestrati per vincere. In alternativa troviamo questa razza molto utilizzata nei centri ippici in cui vengono svolte lezioni di equitazione e che organizzano passeggiate e trekking a cavallo non tanto per la sua velocità quanto per il suo carattere mansueto e molto obbediente.

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Pubblicato da Marta Abbà il 3 Luglio 2020