Ancora energia pulita per Google

Quando navighiamo in internet, alle emissioni nocive prodotte dall’elettricità mangiata dai nostri computer, dovremmo aggiungere anche quella dei data center che ci consentono di visualizzare determinate pagine. Sono ancora pochi i portali che sfruttano servizi hosting green. Ad alleggerire la coscienza ecologica dei navigatori web più attenti, ci pensa Google che ancora una volta punta all’energia eolica per i suoi centri dati.



L’annuncio è stato emanato la scorsa settimana, il Data Center che Google ha in Oklahoma può vantarsi di essere davvero green! A soddisfare il fabbisogno elettrico del data center di Google, ci pensa una capacità energetica di 48 megawatt provenienti da una fonte pulita. 48 Megawatt sono moltissimi, per rendere l’idea possiamo dire che basterebbero per alimentare una piccola cittadina!

Il recente annuncio dimostra che con un approccio green, le grandi aziende possono dare un contributo concreto per stroncare la dipendenza dai combustibili fossili e abbracciare le fonti di energia pulita. Il centro dati di Oklahoma, USA, è quello che ci consente di controllare la nostra posta Gmail, di archiviare i nostri documenti (Docs) e di consultare i risultati di ricerca dal motore Google.

Per il suo data center, Google ha stretto un accordo con il fornitore di energia locale così da garantirsi una nuova fornitura di energia pulita. Di certo, Google, con il suo passo, ha inviato un messaggio di grosso impatto alle grandi società del Globo. L’economia verde guadagna terreno, affidarsi alle rinnovabili è una “mossa intelligente” e a dimostrarlo non è solo Google.

Un’altra porta bandiera delle energie rinnovabili è la Microsoft, l’azienda leader nel campo della tecnologia, sta perseverando il suo obiettivo Carbon Neutral. Ad ammonire la Microsoft è Greenpeace: l’azienda Microsoft non si affida in modo diretto alle fonti rinnovabili, la sua politica punta ad azzerare le emissioni prodotte acquistando crediti di energia pulita. Greenpeace continua “se la Microsoft desidera avere clienti ambientalisti, deve seguire l’esempio di Google e investire nelle rinnovabili“.

Foto | Google data center Oklahoma, architizer.com

Pubblicato da Anna De Simone il 3 Ottobre 2012