Aepyornis: uccello estinto del Madagascar

aepyornis scheletro

Aepyornis, assieme a tartarughe XXL, lemuri giganti e ippopotami XXS sono tra gli animali che l’uomo ha trovato quando è arrivato in quella tuttora splendida isola che è il Madagascar. Con massima indelicatezza ne ha causato la scomparsa e oggi ci troviamo a poter solo immaginare queste creature e a ritrovarne i resti cercando di ricostruire che aspetto avevano e come vivevano. L’Aepyornis è detto anche uccello elefante per via delle sue dimensioni straordinariamente grandi.

Ai tempi si aggirava per le ampie foreste dell’isola e le sue uova erano decisamente le più grandi di quelle di qualsiasi altro invertebrato. Oggi avrebbe battuto ogni Guinness dei primati. Oggi vogliamo ricordare questa creatura estinta e allo stesso tempo aggiornarti su quelle che sono stati gli ultimi ritrovamenti che lo riguardano.



Aepyornis: caratteristiche

Vediamo cosa abbiamo finora ricostruito in merito all’aspetto di questo grande uccello che appartiene alla famiglia degli Aepyornithidae che comprende anche i Mullerornis, uccelli più piccoli e sempre estinti. A quanto ne possiamo per ora sapere questi volatili sono da considerare i più grandi mai visti sulla faccia della Terra assieme ai Moa e non è difficile crederlo considerando che potevano raggiungere i 3 metri di altezza e pesare circa mezza tonnellata. Dato che tutto è in scala, possiamo immaginare che le sue uova fossero giganti ed in effetti risultano ben 160 volte un semplice uovo di gallina, con una circonferenza di oltre un metro e una lunghezza di oltre 30 centimetri. Difficili da abbracciare e trasportare, se mai se ne fosse voluto fare bottino.

Facile intuire che non si tratta di uccelli particolarmente adatti al volo, in teoria ricostruendo la loro evoluzione sarebbero arrivati volando in Madagascar, con dimensioni più piccole e poi proprio in questa isola avrebbero iniziati a crescere in modo spropositato. Ci sono delle lontane parentele tra gli Aepyornis e gli struzzi, le due specie hanno iniziato a prendere vicendevolmente le distanze circa 85 milioni di anni fa ma sono in corso ancora degli studi sul loro DNA per confermare questa ipotesi.

Al momento sembra che l‘uccello elefante abbia abitato solo in Madagascar anche se un presunto ritrovamento di suoi fossili sulle isole Canarie ha un po’ confuso le idee ai ricercatori che hanno poi confermato di trattasse di resti di altri grandi uccelli nordafricani ormai estinti ma differenti dal nostro.

La scomparsa degli Aepyornis, uccelli elefanti

Sbarcati in Madagascar affamati, gli uomini hanno cercato subito fonti di sostentamento e un animale come l’Aepyornis, così grande e con un uovo così invitante, non poteva che far loro gola. Purtroppo il suo destino fu segnato. I coloni saccheggiarono senza il minimo riguardo i nidi di questo uccello fino a decretarne l’estinzione. Oggi ci resta il ricordo di questi giganteschi animali restano poche enormi uova che troviamo custodite in istituzioni pubbliche, una quarantina. Sono “merce” rara ed è per questo che il mondo della scienza ha particolarmente gioito alla recente scoperta del Buffalo Museum of Science.

aepyornis uovo

Aepyornid: la scoperta di uno nuovo uovo

Facendo prettamente l’inventario delle dimenticate collezioni museali è spuntato fuori un “nuovo” uovo di uccello elefante, era in un armadietto che da tempo non veniva pulito né sistemato ed è stati trovato in perfette condizioni. Immaginatevi la sorpresa e l’emozione di chi si è trovato di fronte questo uovo color crema, gigante, lungo più di 30 cm e una circonferenze di 70 cm. Un chilo e mezzo di peso.

Inizialmente tutti hanno pensato si trattasse di un modellino di uovo perché così era stato etichettato, ma approfondendo si è poi compreso che era un uovo vero. Sono seguite diverse indagini che hanno poi permesso di scoprire come il Buffalo Museum of Science nel 1939 aveva acquistato un uovo di uccello elefante sub-fossilizzato da un fornitore londinese di esemplari di tassidermia.

Per approfondire e confermare il tutto, l’uovo è stato affidato ai ricercatori della State University of New York College di Buffalo che hanno effettuato le radiografie e studiarlo ancora meglio, arrivando addirittura e dire che era stato fecondato e all’interno c’era il sacco vitellino con un inizio visibile di sviluppo di un uccello. Ora si proseguono le ricerche sperando che questo nuovo resto di Aepyornis possa raccontarci qualche dettaglio non ancora scoperto sulla vita di un animale che abbiamo portato all’estinzione.

Altre uova di Aepyornis nel mondo

Abbiamo detto che di uova ce ne sono in giro una quarantina e per fortuna sono tutte nelle mani di istituzioni pubbliche. Non tutti sono nello stesso ottimo stato di conservazione, alcuni sono ridotti a frammenti di guscio che poco ci raccontano ma ce ne sono anche di più completi come quello conservato dalla National Geographic Society che custodisce addirittura al suo interno lo scheletro di un embrione. In verità potrebbero essere molte di più le uova di Aepyornis esistenti sulla faccia della Terra ma in mano a dei privati, non si riesce a farne una stima ma possiamo ricordare quello venduto all’asta a Londra nel 2013 per una cifra di 100.000 dollari.

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Pubblicato da Marta Abbà il 2 Febbraio 2021