La Passeggiata delle farfalle di Patresi, organizzata da Legambiente Arcipelago Toscano e Parco Nazionale Arcipelago Toscano con Pro Loco di Marciana e Marciana Marina e Hotel Belmare, si è rivelata da subito una immersione corale nella natura e nella storia del paese, dimostrando come anche una piccola comunità custodisca tesori di biodiversità e memoria.
Il mattino: poesia in cammino
Guidati dal poeta Antonio Berti e dall’inesauribile Vincenzo Anselmi, i partecipanti hanno riscoperto la Patresi contadina che, dalle coti, osserva la nuova Patresi turistica. Sul sentiero delle poesie, le parole di Berti — lette da lui e dalla giovanissima Matilde — hanno intrecciato tradizione e futuro, sollecitando i sensi e la memoria.
Lorenza Berti, la poetessa dei frammenti
Tra coti e versi è riemersa la storia di Lorenza Berti, la poetessa che scriveva su ogni ritaglio disponibile, persino sui sacchi di cemento. Un libro diffuso fatto di frammenti, capace di raccontare un mondo laborioso e appartato, sospeso tra la montagna elbana, il mare e la Corsica.
Tra uviale e castagneti: il sentiero dell’Ombria
Un cambio di programma ha condotto il gruppo attraverso l’uviale di Patresi — con le sue polle d’acqua — e lungo il sentiero del Bollero, tra castagneti abbandonati e rinati. Ogni passo restituiva il lavoro secolare delle comunità locali. Sul sentiero dell’Ombria, dove correva l’antico acquedotto, ripulito in primavera da volontari del CAI, elbani e stranieri, si sono spalancati panorami di terra, mare e isole.
“Scoprire Patresi”: un’enciclopedia di paese
Il cammino sembrava sfogliare le pagine di “Scoprire Patresi” di “Gimmi” Girolamo Ferrini: una piccola enciclopedia illustrata che, con ritmo serrato, ricostruisce vita e storia di Patresi viste con gli occhi di un patresaio doc.
Verso il mare: Quattr’archi e l’Hotel del Mare
Dopo le antiche scalinate di granito, tra dolci saliscendi si è raggiunto il ponte dei Quattr’archi e poi l’Hotel del Mare, fissando l’appuntamento serale al Molo di Patresi con la scrittrice e forestale Paola Favero.
La sera: il mulino e le genealogie dell’acqua
Una nuova escursione ha condotto alla vasca di carico del mulino di Patresi. Qui Antonio Berti ha raccontato del bisnonno Gaudenzio Coltelli, che rimise in funzione il mulino: una dinastia giunta dalla Garfagnana, tra amori, naufragi, pesca, uva, grano e castagne. Storie di piedi scalzi, asini, capre e pecore, che illuminano un’isola cambiata ma ancora capace di parlare al futuro.
Paola Favero: foreste, miti e cambiamento climatico
Seduta su una liscia di granito davanti alla vasca antica, Paola Favero ha presentato “La foresta racconta”, evocando miti e leggende lontane che somigliano a quelle di Patresi. Il filo rosso è l’emergenza climatica: un presente che tocca alberi, foreste, fauna, acqua e persone, dall’Amazzonia alla Siberia fino alla vallata di Patresi discesa lungo il suo uviale.
Un mondo tutto attaccato: pensare globale, agire locale
La lezione è chiara: viviamo in un mondo interconnesso. Il passato di Li Patresi può diventare trampolino per un futuro più sostenibile e umano. Una semplicità complessa da praticare, ma — come ha ricordato Favero — l’unica strada per salvaguardare la bellezza e la vita spesso sconosciuta del pianeta.
Un brindisi e una promessa
Un brindisi al tramonto, davanti al mare, ha chiuso una giornata magnifica. Un’esperienza da ripetere e allargare ad altre associazioni e protagonisti, perché Patresi conserva ancora storie e tesori pronti a essere scovati e raccontati con maestria.

