Il tesoro nascosto dei RAEE

ReMedia, convegno Hi Tech & Ambiente

Da sinistra: Danilo Bonato, Giovanni Azzone, Mattia Pellegrini

E-Waste Lab è il progetto avviato a gennaio 2012 dal Consorzio ReMedia con l’obiettivo di massimizzare il valore del riciclo dei Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche e accrescere la quantità di terre rare e metalli preziosi ricavati dagli stessi RAEE raccolti e riciclati.

L’iniziativa vede coinvolti anche il Politecnico di Milano, la Regione Lombardia, Amsa, Stena S.p.A. e Assolombarda.

Metalli preziosi e terre rare sono indispensabili per la produzione di moltissimi dispositivi – dai cellulari ai televisori, dalle batterie ai pannelli fotovoltaici – e la loro disponibilità rappresenta un problema nodale per l’Europa e per l’Italia, sempre più attuale a causa delle problematiche di approvvigionamento.

Contenuto di terre rare e metalli preziosi di alcuni RAEE:

  • Cellulari, PC, server, decoder e fotocamere: Praseodimio, Neodimio, Cerio, Lantanio, Samario, Terbio, Disprosio (terre rare); Argento, Oro, Rame, Palladio, Cadmio, Cobalto, Rutenio (metalli preziosi).
  • Schermi LCD: Rutenio, Cerio, Lantanio, Neodimio, Europio, Terbio, Ittrio, Gadolino (terre rare).
  • Pannelli fotovoltaici: Disprosio, Neodimio (terre rare); Selenio, Tellurio, Indio (metalli preziosi).

La questione è più seria di quanto si creda. Basti pensare che, in teoria, la Cina potrebbe lasciarci senza cellulari e senza televisori se solo decidesse un giorno di bloccare l’esportazione di terre rare, di cui gestisce il 97% della produzione mondiale. Cosa che in verità ha già fatto nei confronti del Giappone qualche anno fa, quando una settimana di stop alle esportazioni ha rischiato di mettere ko l’industria nipponica. E lo stesso potrebbero fare Sud Africa e Russia, che invece gestiscono il 90% (rispettivamente 60% e 30%) della produzione di metalli preziosi appartenenti al Gruppo del Platino.

Delle strategie per uscire da una situazione che nel prossimo futuro potrebbe rivelarsi catastrofica per la nostra economia si è discusso venerdì 8 giugno al Politecnico di Milano nel corso del convegno annuale di ReMedia, Hi Tech e Ambiente, in cui sono state presentati i primi risultati di E-Waste alla presenza di personaggi chiave nello scenario nazionale e internazionale, del mondo delle aziende e della ricerca. (nella foto da sx: Danilo Bonato, Direttore Generale di ReMedia, Giovanni Azzone, Rettore del Politecnico di Milano, Mattia Pellegrini, Capo dell’Unità responsabile per Metalli, Minerali e Materie prime – Direzione Generale per l’Industria e l’Imprenditoria – Commissione Europea).

Perché i RAEE sono importanti? Perché un cellulare – per fare un esempio – contiene 250 mg di argento, 24 mg di oro, 9 mg di palladio e 9 g di rame. La batteria a ioni di Litio racchiude invece circa 3,5 g di cobalto e 1,0 di terre rare (Nd, Eu, Ce e Tb). Certo questi materiali sono difficili da recuperare, ma se si potenziassero le tecnologie alzando il tasso di recupero l’Italia e l’Europa potrebbe fronteggiare la carenza di materie prime e la dipendenza dall’estero.

Per le aziende che devono riciclare quantitativi importanti di rifiuti tecnologici ed elettronici esistono servizi appositi predisposti da operatori specializzati che addirittura sono disposti a pagare per ricevere i rifiuti tecnologici!

Una di queste aziende è Remedia TSR, la società del Gruppo Remedia, specializzata a gestire tutte le operazioni necessarie per un corretto smaltimento: trasporto, trattamento, recupero e smaltimento ambientalmente compatibile di RAEE Professionali Rifiuti.

Pubblicato da Michele Ciceri il 9 Giugno 2012