Il telefonino cellulare 40 anni dopo

Martin Cooper ideatore del primo telefono portatile

Telefonino? Sì, una volta… A quarant’anni dalla sua nascita con il telefonino si fanno un sacco di cose, ma poche telefonate. Non è ancora arrivato il momento del cellulare che prepara il caffè, ma poco ci manca secondo un sondaggio su come gli italiani utilizzano il più indispensabile (così almeno è considerato) e immancabile degli accessori personali.

Chissà cosa penserebbe Martin Cooper, l’ingegnere della Motorola che nel 1973 entrò nella storia con la prima chiamata da un telefono portatile che pesava un chilo e mezzo, se sapesse che oggi – anno 2013 – quell’oggetto è diventato non solo usatissimo, ma anche qualcosa di un po’ diverso da un telefono; a cominciare dai nomi che ha preso (smartphone, tablet) mischiandosi con il computer.

Secondo la ricerca di Kingston Technology, un produttore indipendente di memorie (che come il telefonino di Cooper festeggia nel 2013 i suoi primi quarant’anni), solo il 23,3% delle persone in Italia (ma all’estero non cambia molto) usa il cellulare per effettuare chiamate di tipo telefonico. Il 33,3% degli intervistati ammette invece di servirsi del cellulare principalmente per attività social su Facebook, Twitter, Instagram e via dicendo. Il 26,4% lo utilizza per chattare su Whatsapp, e solo il 9,7% si limita all’invio di sms.

E guai a perderlo il cellulare. Una volta lo smarrimento più temuto era quello del portafogli (lo è ancora ma solo per il 26,3% degli intervistati), oggi invece la perdita più problematica sarebbe quella del proprio smartphone (32,9%), considerata più grave della perdita di un dente (19,7%) e molto più grave del perdere le chiavi (11,8%).

Navigazione a parte, dei cellulari oggi si può fare una lunga lista di utilizzi impropri. Il 21% degli italiani li utilizza per esempio per distrarre i figli durante una cena al ristorante. Per il 41,3%, e parliamo di soli 5 anni fa, era impensabile che il cellulare avrebbe sostituito il navigatore satellitare, mentre il 26,7% non avrebbe mai pensato di identificare le canzoni che passano per radio con una App.

E se la telecamera integrata ha stravolto l’abitudine di scattare foto solo in vacanza, il 13,3% non si sarebbe immaginato di poterle addirittura ritoccare o arricchire con effetti speciali direttamente dal cellulare (ma è giusto continuare a chiamarlo così?). Due cose forse mancano ancora ai dispositivi portatili di oggi: velocità e capacità di memoria tali da supportarli nel fare tutto (ma qui la tecnologia sta  provvedendo) e la capacità di usarli, se è vero come è vero che la maggior parte degli italiani usano solo una porzione limitatissima delle funzioni del proprio smartphone.

Tra i nuovi servizi apprezzati dagli utenti che non ricevono sempre un buon segnale sono sempre più richiesti quelli che svolgono la funzione di amplificatore segnale 4G . Si tratta di utilizzare un hardware che assicura di navigare con i propri dispositivi e in qualsiasi ambiente senza interruzione, con una connessione stabile.

Pubblicato da Michele Ciceri il 9 Giugno 2013