Super ecobonus casa: tutto quello che devi sapere

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Super ecobonus casa, è il momento di cogliere un’occasione reale e straordinaria per fare dei lavori in casa o per la casa, è quindi il momento di approfondire questa misura che avrete forse sentito nei titoli del telegiornale perché una volta tanto potrebbe essere la volta buona anche per noi di avere qualche vantaggio. Ora valuterete voi stessi.



Super ecobonus casa: che cosa è

All’interno del Decreto Rilancio tra le varie misure fiscali definite a sostegno di imprese e cittadini c’è anche il super ecobonus 110%. Non è una novità dell’autunno, la possibilità di ottenerlo è scattata dal primo luglio 2020 e il 16 luglio la misura è stata confermata con la legge di conversione del DL Rilancio, che ha previsto l’estensione del super ecobonus 110% fino al 2022 per l’edilizia popolare, oltre a permettere ai contribuenti di fruire della misura anche per due abitazioni.

L’obiettivo di questa scelta da parte del governo è quello di rendere più affrontabili i costi di restauro, adeguamento energetico e sismico dei proprietari di abitazioni e, allo stesso tempo, anche di far ripartire i cantieri che per varie settimane se non mesi sono rimasti bloccati per il lockdown, come molte altre attività.

Questa misura, i cui decreti ministeriali del Mise sono stati firmati ad agosto, è stata definita dal ministro Stefano Patuanelli “fondamentale per il rilancio del settore delle costruzioni, filiera che negli anni ha sempre subito notevolmente i periodi di crisi economica”. Ora andiamo a vedere se è fondamentale anche per noi e per quei lavori che abbiamo magari da un po’ in mente di fare nella nostra abitazione o nel condominio in cui viviamo

Super ecobonus casa: a chi conviene

Questo tipo di misura oltre a chi ha una impresa nel campo delle costruzioni o affine comunque al restauro di case, conviene anche a tanti singoli cittadini o a gruppi di condomini che potrebbero trovare in queste righe di Decreto l’opportunità di ritrovarsi senza pagare nulla e magari guadagnandoci qualche euro una casa con minori spese di gestione per il riscaldamento e l’aria condizionata. Una casa che, anche in vista di un futuro trasloco, potrebbe essere venduta a prezzo più alto. Quel che conviene fare è andare a leggere bene tutti i lavori coperti da questo super ecobonus per capire se è arrivato il momento giusto per aprire un cantiere e rimodernare la nostra casetta.

Super ecobonus casa: come ottenerlo

Di fronte ad una operazione così importante a vantaggio di tutti coloro che hanno bisogno di effettuare degli interventi in casa è chiaro che esistono delle precise condizioni per usufruire dell’ecobonus che rischia altrimenti, e forse in ogni caso, di trasformarsi in un salasso di risorse per lo Stato. E’ però evidente che ci saranno regole e controlli molto severi. Certo è che se si procede in modo attento e onesto, non c’è nulla da temere.

Prima di tutto è bene nominare dei professionisti commissionando loro una diagnosi energetica dello stabile, che sia una villetta o un palazzo, in modo che possano fare un preventivo molto preciso dei costi dei lavori e allo stesso tempo che possano indicare senza troppo margine di errore un possibile termine dei lavori. Questo è essenziale per rispondere ai requisiti richiesti dalla norma.

E’ poi chiaro che gli interventi che abbiamo in mente devono essere inerenti alle opere al centro del provvedimento, ovvero la coibentazione termica degli edifici e la sostituzione della centrale termica. Da superare ci sono alcuni vincoli però, prima di cantare vittoria leggiamoli con attenzione. C’è l’obbligo di guadagnare due classi energetiche; quello sui costi del lavoro che non deve superare quello determinato dai prezzari regionali o delle Camere di commercio, e poi c’è anche un limite posto sul costo per alloggio.

Se si tratta di coibentazione per i condomini fino a 8 unità immobiliari non deve andare oltre le 40mila euro, un limite che si abbassa a 30mila per palazzi con più unità per la caldaia. Se si tratta di caldaie i limiti che scendono rispettivamente a 20 e a 15mila euro. Quando si chiamano a fare dei preventivi i professionisti si tratta di un’analisi di fattibilità che potrebbe anche dare un risultato negativo, ma è bene provare e verificare se il super ecobonus fa per noi.

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Super ecobonus casa in assemblea condominiale

Chi abita in una unità immobiliare singola non ha dei grandi problemi di gestione e può decidere in tutta autonomia mentre chi vive in un condominio chiaramente deve confrontarsi con i vicini, cosa non sempre facile. Il decreto del mese di agosto però ha chiarito come procedere in relazione alla maggioranza necessaria in assemblea per deliberare il via ai lavori, un punto che prima non era molto chiaro.

Ora è noto che si deve procedere nel seguente modo. Prima di tutto si decide a quale impresa affidare i lavori, tale decisione può essere approvata in seconda convocazione con la presenza di almeno un terzo dei condomini che rappresentino almeno un terzo dei millesimi e con un quorum ridotto. Quindi l’importante è che rappresenti la maggioranza degli intervenuti e un terzo del valore dell’edificio. Se è necessario, e a volte lo è per convincere i più timorosi, i tecnici possono anche avere spazio durante l’assemblea per spiegare come verranno svolti i lavori e come verranno scelti i materiali, tutte informazioni che è corretto fornire se si tratta di decidere di affrontare una spesa non banale.

Quando passa la delibera si deve aspettare un mese per vedere se qualcuno dei contrari o dei non presenti in assemblea impugna la decisione. Ci sarà anche da sciogliere la decisione relativa al compenso specifico per l’amministratore. In tempi di Covid-19 va poi chiarito che l’assemblea può svolgersi in presenza con il rispetto del distanziamento tra presenti ma anche per via telematica anche se è un po’ a rischio di impugnazione delle delibere. Purtroppo la tecnologia aiuta ma fino ad un certo punto.

Super ecobonus casa: la cessione del credito

Non è finito l’iter che ci porta ad approfittare dell’ecobonus se condividiamo l’intendo con i nostri vicini di casa perché quando viene approvata la delibera è necessario entrare nel merito del pagamento dei lavori e dei metodi con cui ogni proprietario di unità immobiliare decide di procedere. Se tutti scelgono di pagare direttamente i lavori oppure di occuparsi personalmente di un’eventuale cessione del credito, le cose sarebbero abbastanza semplici ma questa unanimità di intenzioni è davvero difficile che si verifichi. Chi presidia le assemblee condominiali e si è fatto un po’ di esperienza potrà confermare. Dato che non è probabile che tutto vada liscio, cerchiamo di capire meglio quali situazioni si possono verificare e come affrontarle.

Quella della cessione del credito se per lavori che costano parecchio, per non vuole oppure non può pagare direttamente grandi somme è una bella opportunità per non dover poi aspettare sei anni per riceverle indietro, sia pure maggiorate. Sulla carta l’attesa sarebbe di cinque anni ma di fatto sono sei perché il diritto alla detrazione decorre dalla presentazione della dichiarazione dei redditi relativa all’anno fiscale in cui si sono compiuti i lavori. Chi è a rischio di incapienza fiscale la cessione del credito è una necessità, oltretutto. Di fronte a questa realtà e alle molteplici situazioni magari delicate che ogni proprietario di appartamento può trovarsi ad affrontare, bisogna comunque decidere come procedere. In assemblea riuniti si deve quindi scegliere se puntare allo sconto in fattura, se l’impresa è d’accordo, oppure sulla cessione del credito che fatta dall’intero condominio toglie molti impegni burocratici ai singoli.

Ogni decisione però non può essere vincolante per il singolo condòmino e la questione diventa molto complicata da gestire, per non parlare del caso in cui l’assemblea, dopo aver scelto l’opzione della cessione a una banca, decidesse poi di fare un prestito ponte. In questo caso sarebbe infatti la banca a pagare direttamente l’impresa per poi fare un conguaglio di dare e avere a ogni step del processo di cessione del credito ad esempio ad un terzo e a due terzi dei valori. Anche in questo caso la scelta non è vincolante per il condomino e oltretutto è necessario capire come si comporta la banca che potrebbe mettere delle condizioni ovvero subordinare la cessione all’obbligo di stipulare il prestito. Cosa che sarebbe comprensibile di questi tempi, per assicurarsi di essere poi pagata.

Pubblicato da Marta Abbà il 3 Ottobre 2020