Residuo fisso acqua: cosa indica e valori per ogni marca

Residuo fisso acqua

Il residuo fisso dell’acqua è qualcosa a cui pochi badano, sempre attenti a scegliere la marca oppure ad assaggiare e degustare del vino ma mai una bottiglia di acqua. E perché mai? Proprio per via di questo parametro che risulta essere molto importante per la nostra salute.

Andiamo a scoprire in cosa consiste e perché è così importante farci caso e compiere una scelta coscienziosa dell’acqua con cui riempiamo il nostro bicchiere. Un’acqua “sbagliata” alla lunga può creare dei danni oppure acuire dei problemi di salute che già abbiamo proprio come un’acqua giusta può aiutarci a stare meglio.



Residuo fisso nell’acqua: cosa significa

Quando vediamo indicato sull’etichetta dell’acqua il suo residuo fisso ciò che leggiamo è la quantità di sali disciolti nell’acqua, pesati dopo evaporazione ed essiccamento a 180 °C, di un campione da un litro d’acqua che è stata però preventivamente filtrata per eliminare i solidi sospesi che potrebbero eventualmente essere presenti. Ci sono diversi tipi di sali che possiamo trovare nell’acqua, alcuni sono detti idrati, sono inorganici e contengono molecole d’acqua, combinate in un rapporto definito come una parte integrale del cristallo.

Qui è presente l’acqua di cristallizzazione, detta anche acqua di idratazione, che resta incastrata all’interno del cristallo anche se si va oltre i 100 gradi che portano all’evaporazione. E’ proprio per questo che nel misurare il residuo fisso non ci si può fermare a questa temperatura ed è necessario raggiungere i 180°C. Solo a questa temperatura possiamo essere certi che tutta l’acqua è evaporata, anche quella di idratazione che ad una temperatura minore può invece restare legata, a livello molecolare.

Il residuo fisso dell’acqua è un parametro molto importante da guardare quando si sceglie l’acqua e solitamente sull’etichetta viene indicata con la sigla RF, residuo fisso, e può variare in media da 50 mg/l a 1500 mg/l, un intervallo molto grande.

Residuo fisso acqua: come interpretarlo

Tanto per cercare di comprendere di cosa stiamo parlando proviamo ad immaginare un’acqua con un residuo fisso inferiore a 50 mg. Sarà un’acqua decisamente più leggera delle altre e con molti meno minerali, al contrario quando il nostro RF supera i 1500 mg/l siamo di fronte ad un’acqua molto pesante, con moltissimi sali minerali. Al variare del proprio RF l’acqua in bottiglia come anche quella del rubinetto si può dimostrare più o meno adatta al nostro fisico e anche alla nostra dieta e ai nostri obiettivi di salute, alla nostra età e alle nostre abitudini.

Quale residuo fisso deve avere una buona acqua

Non esiste una regola fissa per scegliere la propria acqua in base al residuo fisso e, proprio come accade per gli alimenti, ogni volta è necessario personalizzare i consigli perché un certo numero attribuito al parametro può risultare adatto ad un individuo e sconsigliato allo stesso tempo per un altro. Per cercare di fare chiarezza in base alla quantità di sali minerali che contengono, le acque vengono suddivise in varie categorie.

C’è quella oligominerale di cui si sente spesso parlare nella pubblicità che scorre nella TV, ed è un’acqua con un RF al di sotto dei 50 mg/l, perfetta per un uso quotidiano e continuato visto che favorisce anche diuresi. Perfetta a maggior ragione per chi soffre di calcolosi renale. C’è l’acqua bicarbonata anche, che è quella che presenta una quantità di bicarbonato è superiore a 600 mg al litro, consigliata in caso di iperacidità gastrica o di difficoltà nel processo di digestione.

Ci sono poi fasi della vita che richiedono l’uso di acque più o meno leggere, ad esempio l’adolescenza come anche la gravidanza, richiedono residui fissi con oltre 150 mg di calcio per ogni litro. Ad ogni età, invece, per prevenire le carie è adatta l’acqua fluorata, con fluoro superiore ad 1 mg per litro, mentre l’abbondanza di magnesio, (oltre 50 mg per ogni litro) va bene per trattare problemi di stipsi, avendo un effetto lassativo.

Se sentiamo parlare di acqua effervescente naturale è perché l’anidride carbonica è superiore a 250 mg per litro ma attenzione perché questa caratteristica la rende inadatta a chi soffre di meteorismo oppure di acidità gastrica e reflusso.

Altre tipologie di acqua che possiamo incontrare sono quella sodica e quella solfata. La prima è sconsigliata a chi soffre di ipertensione, scompenso epatico e cardiaco perché ha un contenuto di sodio oltre i 200 mg/l. La seconda inibisce l’assorbimento del calcio e può essere utile per la sindrome del colon irritabile grazie ad un contenuto di solfati superiore a 200 mg per litro.

Residuo fisso acqua del rubinetto

Se come me bevete l’acqua del rubinetto, è meglio controllare il suo residuo fisso per essere per lo meno consapevoli dell’effetto che essa può fare sulla nostra salute. Anche in questo caso non c’è una precisa risposta perché la caratteristiche dell’acqua variano molto da regione regione, ma anche tra una cittadina e l’altra. Se si vuole quindi misurare l’RF è necessario farlo a casa propria. In genere si presenta molto elevato ma non è detto che automaticamente si è costretti ad acquistare acqua in bottiglia. Ci sono dei trucchi per ridurre questo parametro, ad esempio installando un dispositivo ad osmosi inversa che abbatte il contenuto salino dell’acqua di rete.

Residuo fisso nelle principali acque minerali: elenco

In commercio possiamo trovare acque di ogni tipo, oltre a quella del rubinetto possiamo scegliere un’acqua povera di sale oppure medio minerale. Nel primo caso abbiamo a che fare con un’acqua spesso adatta per prevenire i calcoli ma anche per diluire il latte in polvere per uso pediatrico. Sono acque con poco sodio anche adatte a soggetti ipertesi che devono seguire diete iposodiche.

Le acque medio minerali sono invece più pesanti e quindi più difficili da bere, ricche di sali e quasi da considerare come degli in integratori e che quindi possono risultare utili o nocive a seconda dei casi. Ora vedremo qualche esempio di acqua in commercio che potrà essere più o meno adatta a noi. Ma non scordiamoci di controllare l’etichetta d’ora in poi, adesso che sappiamo cosa stiamo leggendo.

Residuo fisso acqua vitasnella

Residuo fisso acqua Vitasnella

Acqua oligominerale ma che allo stesso tempo mostra un residuo fisso non molto basso e pari a 390mg/l. E’ ben noto che è poverissima di sodio 2mg/l ma ricca di carbonati di calcio 70mg/l, quindi adatta alle diete iposodiche.

Residuo fisso acqua Lauretana

La leggerezza è il pregio di questa acqua che ha solo 14 mg/l di residuo fisso. E’ consigliata a chi vuole favorire la diuresi e ha bisogno di eliminare i residui del metabolismo come urea e creatinina.

Residuo fisso acqua lauretana

Residuo fisso acqua Sant’Anna

Indicata per la preparazione degli alimenti dei neonati ed estremamente leggera, questa acqua ha un residuo fisso considerato bassissimo, pari a 22 mg/l.

Residuo fisso acqua Rocchetta

La Rocchetta è oligominerale naturale ipotonica, ovvero con un basso contenuto di sali minerali e quindi un RF pari a 181.6 mg/l. E’ un tipo di acqua che per la sua composizione stimola la diuresi perché rapidamente assorbita a livello dell’apparato digerente e rapidamente espulsa

Residuo fisso acqua Panna

Anche l’acqua Panna è oligominerale e piuttosto leggera, con residuo fisso pari a 141 mg/l ma allo stesso tempo ricca di bicarbonati e con valori abbastanza elevati di sodio (6. 5mg/l), di potassio (9 mg/l) e di calcio (30 mg/l).

Residuo fisso acqua panna

Pubblicato da Marta Abbà il 30 Ottobre 2020