Quando mangiare i datteri e quanti

Quando mangiare i datteri

Buoni, calorici, sani e nutrienti: di fronte a questi frutti ci si trova a dover risolvere un dilemma per sapere quando mangiare i datteri e quanto mangiarne per prenderne i benefici senza riempirsi di zuccheri ed esagerare. C’è una soluzione, questa è la buona notizia, e la seconda buona notizia è che li possiamo mangiare addirittura tutti i giorni, ma con misura, con equilibrio, la cosa che serve a tavola più di qualsiasi altra dieta.



Quando mangiare i datteri

Sveliamo subito la regola che ci permette di mangiare questi frutti senza ingrassare ma anzi trasformandoli in alleati della nostra salute e addirittura della nostra buona forma. Se ne gustiamo 3 al giorno, diventano parte di un regime dimagrante e sgonfiante perché ad esempio nei dolci possono essere utilizzati sia al posto dello zucchero bianco raffinato sia al posto di grassi come il burro. Sono nutrienti e hanno parecchie proprietà benefiche che presto andremo a descrivere.

Chi ha bisogno di tenere sotto controllo la quantità di zuccheri che ingerisce è bene che eviti la versione essiccata di questi frutti, decisamente più dolce e calorica, e opti per i frutti freschi. Quando mangiare i datteri? A colazione! Assieme a proteine e yogurt.

Un’ottima soluzione potrebbe essere quella di preparare una bella tazza di yogurt greco guarnito con cereali, granola a muesli, in combinazione con i nostri tre datteri e una buona bevanda calda che potrebbe essere un tè o una tisana, oppure un succo d’arancia, visto che la vitamina C potenzia l’azione dei datteri. Se a colazione abbiamo già le nostre abitudini radicate e una variazione può turbare l’equilibrio della giornata, in alternativa possiamo mangiare la nostra dose di datteri a metà mattina. E’ uno stacco perfetto soprattutto per chi – anche se non dovrebbe – salta la colazione bevendo solo un veloce caffè.

Se siete dei tipi sportivi, i datteri sono uno sprint e potete consumarli prima di fare attività fisica assieme ad un frutto fresco come l’arancia oppure un pezzetto di grana. Manteniamo sempre la regola dei 3 datteri al giorno, però.

Datteri freschi e datteri secchi

Freschi e secchi sono molto differenti, abbiamo consigliato i freschi a chi deve perdere peso, gli altri non sono proibiti però e se non abbiamo problemi di forma, possiamo mangiarli tranquillamente, con misura e con gusto. Consapevoli, però, che si tratta di due alimenti molto diversi dal punto di vista nutritivo.

Andiamo a conoscere meglio questo frutto. Cresce sulla palma da dattero, coltivata nel Nord Africa e nei Paesi del Medio Oriente, il suo nome deriva dal greco “daktylos” o dall’arabo “deglet” e significa “dito”, per via della sua forma. Il momento della raccolta dei datteri è la fine di ottobre, ma per tutto l’inverno si possono consumare sia freschi sia secchi. Ne esistono tantissime varietà, alcune sono molto note e stimate, come la Deglet-en-Nour o Degla-Nur, la Hallawi, la Khadrawi e la Medjoul.

Quando parliamo di datteri secchi ci riferiamo semplicemente ai frutti disidratati, sottoposti al processo di essicazione che di solito avviene al sole oppure tramite delle stufe apposite. L’acqua sparisce e restano tutti i nutrienti tranne la vitamina C. Da lucido e grosso, da fresco, quando secca diventa con la pelle raggrinzita e più piccolo, il primo va conservato in frigo e dura circa 1 settimana, quello essiccato invece può restare a temperatura ambiente, lontano da luce diretta e da fonti di calore e dura molto di più.

Le due tipologie di datteri differiscono soprattutto dal punto di vista nutritivo però, ed è ciò a cui dobbiamo fare attenzione per capire come gestirci. Quelli secchi hanno 260 Kcal per etto, quelli freschi 140. Questo dal punti di vista calorico, mentre da quello nutritivo è importante notare che i datteri secchi contengono molti più carboidrati rispetto al frutto fresco ma anche più fibre, più ferro e più calcio. Non hanno però vitamina C che se ne va durante il processo di essicazione.

pianta di dattero

Proprietà dei datteri

Ora che sappiamo quando mangiare i datteri, e molto probabilmente ce lo siamo chiesti perché ne siamo golosi ma non vogliamo esagerare, scopriamo meglio che proprietà hanno e come possono aiutarci a restare in salute. Il fatto che siano ricchissimi di zucchero, di fruttosio, li rende problematici per chi ha problemi di glicemia o per chi esagera, ma preziosi per tutti coloro che mangiano con equilibrio e imparano ad associarli in modo corretto. Come?Come abbiamo spiegato prima descrivendo la colazione, con delle proteine e delle fibre.

Archiviata la questione zuccheri, che è quella che angoscia molti, possiamo passare alle altre proprietà di questi frutti, spesso consigliati a chi ha bisogno di riprendersi dopo una convalescenza oppure per anziani e bambini deboli. Il potassio toglie la sensazione di spossatezza assieme al ferro, hanno maggiore efficacia se associamo i datteri a della frutta fresca ricca di vitamina C come i kiwi e gli agrumi. Un po’ di vitamina C la hanno anche i datteri stessi ma soprattutto contengono quelle del gruppo B, preziose per metabolismo e sistema nervoso.

I datteri fanno molto bene anche all’intestino, grazie all’abbondante quantità di fibre che contengono e che si aiutano non solo ad essere regolari in bagno ma anche a minimizzare l’assorbimento degli zuccheri nel sangue e a tenere sotto controllo i livelli di colesterolo cattivo (LDL).

Per riassumere, ecco i poteri dei datteri

  • energizzante
  • antinfiammatorio
  • depurativo
  • anti-colesterolo
  • ricostituente
  • ricco di ferro

Quando non mangiare i datteri

Poche ma ci sono delle circostanze in cui questo potente frutto deve essere messo da parte. Sicuramente la regola dei tre al giorno non può valere per chi ha problemi di diabete e di livelli di glicemia. Anche chi ha seri problemi di peso, e meglio che ne limiti il consumo, senza eliminarli dalla propria dieta ma combinandoli sempre con proteine e vegetali e preferendo quelli freschi.

Pubblicato da Marta Abbà il 9 Aprile 2020