Pepino: frutto e sue proprietà

pepino frutto

Per il momento il pepino non è un frutto molto conosciuto in Italia anche perché non ha nulla a che vedere con il nostro territorio a livello di origini.

Il pepino ha però tutte le carte per diventare un alimento amato e ricercato viste le sue interessanti proprietà nutrizionali e terapeutiche. Viene dalle Ande e ha molti effetti benefici sulla nostra salute.



Pepino: pianta

Il nome scientifico della pianta che produce il pepino è Solanum muricatum Aiton, viene dalll’area Andina, in Sud America, ed è di tipo erbaceo. Al contrario di altre piante che una volta trapiantate in altri paesi possono avere delle difficoltà di adattamento, in questo caso non dovrebbero emergere delle particolari difficoltà. L’importante è fare in modo che si trovino a proprio agio e ritrovino nel nuovo habitat le condizioni ideali per la loro crescita. E’ una pianta appartenente alla famiglia delle Solanacee, proprio come quelle dei pomodori e delle melanzane, e anche dei peperoni e dei peperoncini.

Ha un frutto molto saporito che nelle sue zone di origine è davvero molto amato per il sapore caratteristico come anche per le interessanti proprietà benefiche per la salute dell’uomo che a breve andremo a scoprire. Possiamo trovare curiosamente questa pianta crescere bene anche in Giappone ma in questo Paese d’adozione troviamo la stessa pianta coltivata per tutt’altri scopi. E’ una pianta decisamente ornamentale, cresce in cespugli di circa un metro di altezza che si riempiono di fiori color viola o bianchi con striature viola decisamente molto belli. I giapponesi non hanno tutti i torti a coltivarla per decorare i propri giardini.

Pepino: frutto

Il frutto pepino non è molto grande si presenta come una piccola bacca di forma ovale, dal tipico colore giallo con striature marroni o color porpora. Possiamo mangiarlo al naturale senza scartarne delle parto oppure utilizzarlo in cucina dove si sposa bene sia con ricette dolci che con piatti salati. Ha un sapore non troppo forte ma i palati più fini possono intuire un gusto tendente al dolciastro.

Dipende molto dal livello di maturazione raggiunto. A tratti assaggiare un pepino può apparire come assaggiare una via di mezzo tra il melone ed il cetriolo, il gusto è quindi tendenzialmente delicato e dolciastro ed è per questo che si adatta bene a tante ricette anche di carattere. Varia molto il gusto da maturo o da acerbo, anche questa è una cosa di cui tenere conto.

pepino polpa

Pepino: proprietà

Andiamo a conoscere bene le proprietà di questo frutto che finora abbiamo solo accennato e quasi nemmeno. Il pepino è uno dei frutti esotici più interessante da questo punto di vista. Ricchissino di acqua, contiene anche un’alta dose di fibre, di vitamine e di sali minerali. Per le vitamine possiamo nominare soprattutto quelle del gruppo A, B1, C e K mentre tra i sali minerali spiccano il potassio insieme a manganese, calcio, rame e ferro.

Non è troppo ricco di zuccheri, al contrario di altri frutti esotici, quindi stavolta chi segue un regime dietetico per dimagrire oppure chi ha problemi di diabete non deve tenersi lontano dal pepino e dalle ricette che lo contengono.

C’è poi da aggiungere che è in grado anche di favorire anche la riduzione dei livelli di colesterolo cattivo nel sangue. Lo troviamo tra i cibi consigliati soprattutto a chi soffre di patologie cardiache oppure a chi ha subito un infarto, per via della sua qualità di riuscire a far ridurre la pressione sanguigna. Tutto merito dell’alto quantitativo di sodio che contenuto.

Pepino: come si mangia

Dopo tutto ciò che abbiamo detto, avrete compreso che siamo di fronte ad uno di quei frutti che vengono definiti super frutti. E possiamo mangiarlo al naturale visto il suo gusto naturalmente dolce e non troppo acceso. La buccia, la polpa, i semi, è tutto commestibile e questi ultimi non sono fastidiosi in bocca. La polpa del pepino è molto succosa avendo un alto contenuto di acqua ma stranamente non vengono prodotti dei succhi, molto probabilmente perché il sapore troppo tenue lo renderebbe poco gradito.

Se preferiamo utilizzare questo piccolo frutto andino in cucina esistono diversi modi per farlo. Il più semplice è quello di inserirlo nelle insalate miste classiche, dopo averlo tagliato a piccole fettine. Anche nella macedonia, essendo un frutto, va benissimo. Chi ha voglia di spadellare può anche cucinarlo fritto e servirlo secondo la tradizione andina come un primo piatto mentre cucinato in umido si trasforma in un buon contorno per piatti di carne saporiti.

Se gradite le spezie, si apre un mondo di ricette con il pepino che ben si sposa per essere reso di sapore più intenso dalla cannella, ad esempio, oppure dall’anice, ma molto buono è anche condito con del succo di limone. Essendo i suoi semi piccolissimi, il pepino è un comodo dessert oppure u aperitivo gradito e facile da proporre, e non ci sono preoccupazioni di doverne scartare delle parti.

Pepino: coltivazione

Sapendosi adattare a condizioni climatiche molto varie questa pianta può essere coltivata in diverse zone del mondo anche se, potendo scegliere, cresce al meglio nelle aree con clima temperato-caldo senza particolari picchi di caldo o freddo né grandi escursioni termiche. Arrivando dalle Ande non soffre di certo l’altitudine e può essere coltivato anche ad alte quote, l’importante è che si trovi in un luogo con poca umidità, ben illuminato e anche ventilato.

Il terreno dal canto suo è meglio che sia leggero, nutriente e sempre umido. Se seguiamo tutte queste indicazioni avremo successo e potremo raccogliere i nostri pepini nel periodo compreso tra i mesi di maggio e giugno

Dove comprare il Pepino

Non so quante probabilità ci siano ad oggi di trovare la mercato un frutto andino come il pepino ma nel caso non chiedete del pepino con questo nome perché è stato rinominato. Lo possiamo identificare con il nome di melone-pepino o pera-melone. Pepino è un termine che proviene dallo spagnolo e significa letteralmente “cetriolo da insalata” mentre in inglese torna il concetto di melone e viene chiamato “melon-shrub“, ovvero cespuglio del melone.

Pubblicato da Marta Abbà il 20 Dicembre 2020