Oncidium, orchidee ballerine: caratteristiche e coltivazione

Oncidium

Le piante del genere Oncidium devono il proprio nome al termine greco “onkos” che significa “tumore o gonfiore”. Non è un richiamo piacevole a dirsi, mi rendo conto, ma è dovuto alla forma del suo labello, in genere è carnoso.
Nella pratica, gli Oncidium sono le orchidee ballerine, piante sempreverdi che possono essere di moltissime diverse specie e crescere nei posti più diversi. Si trovano orchidee di questo genere in habitat molto vari, sia a livello del mare che ad alta quota dove le temperature sembrerebbero insostenibili per un fiore del genere, dall’aspetto così delicato.



Il genere Oncidium comprende più di 400 specie, secondo alcuni botanici molto più di 700, quindi vi troviamo piante che ad occhio non assoceremmo ma che dal punto di vista botanico hanno delle caratteristiche comuni.

Oncidium: caratteristiche

Le varie specie di Oncidium si differenziano sia per le dimensioni sia per l’aspetto dei fiori che assumono i colori più svariati e forme fantasiose. I fiori possono essere di ogni tipo di giallo che potete immaginare, anche classificarli non è sempre semplice e può capitare che delle specie passino da un genere ad un altro a seconda dell’esperto che le valuta.

Si dice che gli Oncidium siano piante epifite, ciò significa che sono provviste di pseudobulbi di solito piatti e con due a tre foglie ma in alcuni casi sono abortiti o di dimensioni così piccole da essere difficili da individuare. Lo sviluppo di queste piante è detto simpodiale, proprio come la Miltonia e l’Odontoglossum.

Le foglie di queste piante sono piatte nella maggior parte dei casi ma in alcune specie le possiamo trovare di forma cilindrica o addirittura posizionate a ventaglio. Per quanto riguarda i fiori, se ne possono trovare di molto grandi come anche di molto piccoli, spesso riuniti in pannocchie. Il colore prevalente per i fiori è il giallo, in tutte le sue sfumature, in alcuni casi, rari, possiamo anche trovarci di fronte a delle piante che sviluppano dei fiori rossi oppure bianchi, ma si tratta di vere e proprie eccezioni. Osservando i fiori degli Oncidium possiamo notare che i sepali ed i petali sono contratti alla base, entrambi ondulati, e i petali a volte hanno dimensioni prevalenti.

Nonostante la grande varietà di specie che questo genere presenta, possiamo identificare delle caratteristiche comuni e delle modalità di coltivazione che possono andare bene in tutti i casi.

Oncidium

Oncidium: coltivazione

Quando vivono nel loro habitat naturale le orchidee in generale sono spesso sottoposte a correnti d’aria, per cui ovunque le mettiamo, dobbiamo garantire loro un buon ricambio di aria. Non si intende un gran vento ma semplicemente una brezza naturale e costante, utile anche per evitare che si formino dei marciumi sulla pianta.

Al variare della specie che stiamo trattando, dobbiamo anche informarci in merito alle temperature ottimali che, davvero, possono cambiare molto di caso in caso, è quindi impossibile generalizzare.

Per quanto riguarda l’esposizione alla luce e le pratiche di innaffiatura, è importante fare delle distinzioni tra le varie specie mentre possiamo dire qualche cosa in merito alla concimazione. Ci sono due formule di concime che possiamo utilizzare in due momenti diversi dello sviluppo della pianta. Quando iniziano a comparire i boccioli, servono concimi con più alto titolo in potassio e fosforo, quindi con formula 10:20:30 (10 parti di azoto, 20 di fosforo e 30 di potassio).

Diversamente quando la pianta è in fase di ripresa della sua attività, ciò che le serve è un concime con un più alto titolo in azoto, quindi con formula 30:10:10 (30 parti di azoto, 10 parti di fosforo e 10 parti di potassio).
In generale è importante non esagerare nell’utilizzo dei concimi azotati perché possono bloccare in qualche modo la fioritura. Un altro consiglio riguarda la somministrazione del concime che deve avvenire quando il substrato e le radici sono umide.

Al di là del concime che utilizziamo, è molto importante scegliere la tipologia di terreno per la nostra pianta. Deve trattarsi di un terreno altamente drenante perché la maggior parte delle specie di Oncidium non tollerano i ristagni idrici ed è meglio non rischiare.

Per comprendere lo stato di salute della pianta possiamo osservare con attenzione le radici e sperare che siano di colore bianco e verde, perché è segno di buona salute. Non è questo il verdetto se le radici sono marroncine e mollicce, in questo caso la situazione è grave ed è necessario intervenire.

Un substrato che potrebbe fare al caso nostro è la corteccia di pino, con della pomice, decidendo la pezzatura al variare delle caratteristiche della pianta perché alcune hanno bisogno di periodi di siccità mentre altre preferiscono una condizione di umidità costante.

Oncidium: curiosità

Queste orchidee ballerine, sono state tra le prime orchidee tropicali epifite introdotte in Europa e il “padre” di questo genere, a cui dobbiamo il nome, è Olaf Swartz, vissuto nel 1800.

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Pubblicato da Marta Abbà il 4 Febbraio 2019