Nutria gigante: caratteristiche e rischi di malattie

Nutria

Nutria, una animale in genere guardato con sospetto se non con addirittura con orrore o ribrezzo, ma non sempre a ragione. Ci sono animali molto più dannosi della nutria che purtroppo si è ormai fatta mal volere. Ci sono state un po’ di “fake news” anche su di lei, vediamo con oggettivo sguardo curioso le caratteristiche di questo animale.

Caratteristiche della Nutria

La nutria è un grosso roditore originario del Sud America. Il suo nome scientifico è Myocastor coypus mentre altri nomi con cui è nota solo miopotamo, coipo, castoro di palude o castorino.

Il corpo della nutria è massiccio, con lunghi peli rigidi di colore marrone tendente al rossastro.

Il muso è ampio con peli di colore grigio e una forma triangolare. Ai lati del naso sono presenti lunghe vibrisse. Occhi e orecchie hanno dimensioni molto contenute.

Le zampe sono corte e presentano artigli affilati e robusti.

Nutria gigante

La nutria è definita gigante perché può essere lunga dai 40 ai 60 cm e pesare circa 7-10 kg. La coda è lunga 30-45 cm è cilindrica con pochi peli mentre più corte e tozze sono le zampe, con cinque dita. Quelle posteriori sono munite di membrana natatoria.

Nelle nostre città è sempre più diffusa. A Milano è possibile vedere numerose famiglie al Parco Lambro o lungo il Naviglio della Martesana.

Diversamente dai topi che sono più timorosi dell’uomo, la nutria in genere non si turba minimamente e cede il passo solo in modo lento e riluttante.

La nutria predilige zone in prossimità di fiumi e canali, sponde di laghi e paludi, per poter passare gran parte del suo tempo in acqua. Lì è a suo agio più che sulla terra ferma e si muove rapidamente e con agilità.

Foto della Nutria

coppia di nutrie

Nutria gigante

Nutria e malattie

Non è nuova l’idea che la nutria sia un veicolo di contagio di diverse malattie. La voce è girata a seguito del fatto che alcuni esemplari di questo animale alcuni anni fa sono risultati positivi al virus della leptospirosi. Dal punto di vista ufficiale, però, timori e “fake news” a parte, questo animale, a differenza dei topi, non gioca un ruolo epidemiologico di diffusore ambientale dell’infezione primario ma solo “secondario ed occasionale”.

Altro motivo per cui la nutria non è ben vista è il fatto che possa minacciare la fauna acquatica e, soprattutto, alcuni tipi di coltivazioni. Quelle di barbabietole da zucchero, ad esempio, come quelle di mais e patate. Questo ha portato molti a volerla eliminare dal territorio, anche in Italia.

Le grandi dimensioni e l’aspetto che la rende simile a un ratto gigante non la rende una presenza amata da bambini e famiglie nei parchi cittadini.

In realtà le nutrie tengono molto alla pulizia del pelo e dedicano diverse ore a strigliare con cura la pelliccia con le zampe anteriori come se dovessero prepararsi a un’uscita galante.

Nutria nera

La sottospecie Myocastor coypus melanops presenta una pelliccia più scura, ed è per questo chiamata nutria nera. Il colore del pelo più scuro e folto è probabilmente dovuto ai climi più freddi e umidi delle regioni più meridionali del continente sud-americano di cui è originaria.

In Italia però di nutrie nere in verità non ne esistono e il fatto che possano sembrare nere è dovuto al fatto che spesso si palesano in orario serale o si vedono in acqua, con il pelo bagnato, e ci possono così sembrare più scure di quello che sono.

Trappole per Nutrie

Le trappole per le nutrie sono vietate dalla legge, nonostante la potenziale dannosità per le colture. La nutria appartiene a una specie considerata naturalizzata quindi, secondo la Legge 157/92, non cacciabile.

In Italia la nutria è arrivata all’inizio degli anni Venti in Piemonte, importata per la produzione di pellicce. Oggi è diffusa nel centro e nord Italia, in minore quantità nel meridione e nelle isole, ed è una specie considerata naturalizzata quindi, secondo la Legge 157/92, non cacciabile.

Ci sono stati però tentativi di eliminarla, recenti: nel 2014 era stata emessa una circolare che legalizzava lo sterminio delle nutrie anche all’interno delle aree protette e al di fuori del periodo di caccia. Nel 2016 è stato tutto revocato perché considerato illegittimo e ora si sta procedendo con progetti di controllo di colonie di nutrie tramite la sterilizzazione.

Nutria

Cosa mangia la Nutria

Amante dell’acqua e quasi totalmente vegetariana, la nutria mangia aiutandosi con le zampe anteriori e appoggiata sui gomiti, oppure seduta sugli arti posteriori. Come? Prende erba o parti di piante, li bagna prima di ingerirli, e spesso si riempie la bocca con la maggior quantità di erba possibile e poi corre a bagnare il tutto nell’acqua. E’ uno spettacolo un po’ comico, ogni tanto si immerge sul fondo, da dove strappa le piante per portarle alla superficie e masticarle più tranquilla.

Come abbiamo anticipato, a volte la nutria, se non trova cibo a sufficienza può spingersi a danneggiare i raccolti dei campi coltivati e degli orti.

A questo riguardo potrebbe interessarvi il nostro articolo dedicato a spiegare come proteggere l’orto dalle nutrie.

Riproduzione delle Nutrie

Le nutrie si riproducono lungo tutto il corso dell’anno ma con prevalenza in primavera ed estate. Ogni femmina può partorire 2 o 3 volte ogni anno.

Mediamente una femmina di nutria partorisce un numero variabile di piccoli che va da 1 a 13. In media i nascituri sono 5, ognuno con un peso medio di soli 100 grammi.

Le dimensioni aumentano rapidamente e la maturità sessuale viene raggiunta già dopo 6-10 settimane. L’assenza di predatori le rende sempre più diffuse nelle nostre città.

Un animale simile alla nutria ma che invece richiede protezione e non distrugge orti è la capibara. Lo conoscete?

Pubblicato da Marta Abbà il 4 Luglio 2022