
L’Italia si conferma prima in Europa per numero di operatori agricoli biologici, con 97.160 imprese registrate — un incremento del 137% rispetto al 2004. Di queste, l’89% (pari a 87.042) sono aziende agricole. Nel Paese, la superficie coltivata senza sostanze chimiche ha raggiunto il 20% del totale, un dato che raddoppia la media europea.
Secondo FederBio, che ha diffuso i dati in occasione della Giornata nazionale dell’agricoltura, la crescita del settore è il risultato di un approccio che mira a rigenerare la fertilità del suolo, preservare la biodiversità e valorizzare i saperi agricoli tradizionali. L’agricoltura biologica e biodinamica non è solo una tecnica produttiva, ma una visione sistemica che pone al centro l’agroecosistema e le comunità rurali.
Il valore ecologico del biologico
Le pratiche biologiche si basano su un approccio olistico: integrano varietà locali di colture, razze animali e insetti impollinatori per rafforzare la diversità ecologica e la resilienza ambientale. A differenza dell’agricoltura convenzionale, che segue metodi standardizzati, il biologico richiede maggiori competenze professionali e un profondo legame con il territorio.
Studi scientifici: benefici concreti per suolo e acqua
Un’analisi pubblicata su Ecosystem Services ha dimostrato che l’agricoltura biologica rigenerativa (ROAg) incide positivamente sulla salute del suolo: il 64% dei servizi ecosistemici analizzati ha mostrato effetti migliorativi. I dati raccolti da 24 studi (2008-2024) indicano incrementi medi del 22% di carbonio organico, 28% di azoto totale e 133% di carbonio nella biomassa microbica, rispetto ai metodi convenzionali.
Un secondo studio, pubblicato su Water, ha evidenziato benefici anche per la qualità delle acque. Analizzando oltre mille campioni prelevati in cinque fiumi del bacino del Nemunas, i ricercatori hanno rilevato minori concentrazioni di azoto e fosforo nelle aree gestite con metodi biologici. Gli autori raccomandano di estendere il biologico al 25% della superficie agricola per ridurre l’inquinamento da nutrienti.
“Nutrire la terra, non solo le piante”
«La Giornata nazionale dell’agricoltura è l’occasione per celebrare il valore degli agricoltori biologici e biodinamici – afferma Maria Grazia Mammuccini, presidente di FederBio –. Sono custodi del suolo e della biodiversità, lavoratori che conoscono le dinamiche naturali tra piante e ambiente e innovano rispettando la vocazione dei territori».
Mammuccini sottolinea come la differenza sostanziale tra agricoltura convenzionale e biologica stia nell’obiettivo: «Nel convenzionale si punta a nutrire la pianta per aumentare le rese nel breve periodo; nel biologico si punta a nutrire la terra, per mantenere la fertilità e garantire una produzione stabile e sostenibile».
Un modello per il futuro dell’agricoltura
Il biologico si configura dunque come un paradigma centrale per il futuro dell’agricoltura e dell’alimentazione. Oltre ai benefici agronomici e ambientali, offre opportunità economiche e sociali, promuovendo modelli d’impresa sostenibili, inclusivi e innovativi a beneficio dell’intero settore agricolo.
