Progetto En.Ri.Co: energia rinnovabile dalla coniglina

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Energia rinnovabile dalle deiezioni di coniglio, è possibile? Perché no, se lo si può fare con gli altri tipi di letame… Il progetto En.Ri.Co Energia Rinnovabile Coniglio promosso da Veneto Agricoltura ha lo scopo di verificarlo. Si tratterebbe in pratica di utilizzare in sede di allevamento il potenziale energetico delle deiezioni solide cunicole (la cosiddetta coniglina) con due scopi: la climatizzazione dell’allevamento stesso e la produzione di energia elettrica, che teoricamente potrebbe anche essere venduta all’esterno.



Il progetto En.Ri.Co per la produzione di energia rinnovabile dalle deiezioni di coniglio ha già superato una fase di sperimentazione presso due aziende agricole venete, per la precisione la Società Agricola Oasi Al Pozzo s.s. (che è anche capofila del progetto) e l’azienda agricola Piergiorgio Mazzon. Dei risultati si è parlato in un workshop svoltosi il 20 febbriaio a Legnaro (PD) con il patrocinio della Regione Veneto e del FEASR Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale dell’Europa.

In Veneto, dove l’allevamento cunicolo ha una certa importanza, si è pensato che la gestione ‘alternativa’ finalizzata alla produzione di energia rinnovabile darebbe agli allevatori un duplice vantaggio: da una parte consentirebbe di alleggerire i costi di produzione tagliando la bolletta energetica e dall’altra di risolvere, almeno in parte, i problemi derivanti dalla Direttiva CEE 91/676 conosciuta come Direttiva Nitrati. Quest’ultima disciplina l’utilizzo agronomico dei reflui zootecnici (non solo cunicoli ovviamente) che sono un problema per gli allevamenti intensivi e richiederebbero costosi sistemi di abbattimenti nitrico.

La produzione di energia rinnovabile elettrica in un allevamento di conigli si baserebbe su un impianto in grado di sfruttare come combustibile il biogas generato dai reflui zootecnici, esattamente come giù avviene in allevamenti di altri tipo. Oggi gli impianti a biogas hanno raggiunto una tecnologia tale da poter garantire il processo il tutta sicurezza e, nel rispetto delle normative, con una corretta gestione degli scarti, il cosiddetto digestato.

Pubblicato da Michele Ciceri il 22 Febbraio 2014