Energia pulita tra i mobili di casa

Con il progresso tecnologico i pannelli solari sono sempre più accessibili, sia economicamente che strutturalmente. I pannelli solari possono essere integrati nella nostra vita quotidiana; invece di essere rilegati sul tetto, possono partecipare alle nostre attività giornaliere sotto diverse forme.

Un bicchiere che si comporta come una piccola centrale elettrica a energia pulita? E’ possibile e come i bicchieri, qualsiasi oggetto della nostra vita quotidiana potrebbe produrre elettricità pulita. E’ questo il pensiero che ha ispirato l’artista svizzero Marjan van Aubel. L’artista si è posto una domanda molto importante: cosa succederebbe se ogni utensile della nostra vita quotidiana producesse energia solare?

Per rispondere alla sua domanda, l’artista ha dato vita a un set di bicchieri che provvedono a mantenere il nostro corpo idratato e in più ci aiutano a ricaricare i nostri dispositivi portatili. Ogni bicchiere di Van Aubel è parte della linea “The Energy Collection“. I bicchieri si comportano come una piccola centra elettrica raccogliendo la luce e generando energia.

Cosa trasforma un bicchiere qualsiasi in un bicchiere fotovoltaico?
Al classico bicchiere viene aggiunto un colorante fotovoltaico speciale, messo a punto da Michael Graetzel. Lo strato fotovoltaico è costituito da biossido di titanio poroso imbevuto di colorante fotosensibile, un pigmento naturale estretto dal succo di mirtilli e spinaci. Il colorante che conferisce il colore rosso o blu ai mirtilli, riesce a emettere elettroni quando colpito da un fascio di luce. E’ questa la scoperta che ha reso possibile la realizzazione dei bicchieri fotovoltaici.

Quando il bicchiere è esposto alla luce, il colorante trasmette i suoi elettroni al biossido di titanio e rilascia una corrente elettronica. I bicchieri, per immagazzinare l’energia, devono alloggiare in un’apposita struttura che arredare casa vostra con eleganza e stile e porterà una boccata di energia pulita pronta a ricarica dispositivi portatili e illuminare gli ambienti.

Pubblicato da Anna De Simone il 5 Luglio 2012