Caldaia a condensazione: conviene sempre?

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Una caldaia a condensazione ha un rendimento maggiore ma costa anche di più rispetto a una caldaia tradizionale per il soddisfacimento del fabbisogno termico (riscaldamento e produzione di acqua calda sanitaria). Vediamo di capire se il maggiore investimento è sempre conveniente.

Se si guarda alla convenienza economica tenendo conto del tempo di ritorno dell’investimento al netto degli incentivi (il cosiddetto pay-back) la caldaia a condensazione è considerabile una tecnologia ottimale per il soddisfacimento del bisogno termico in ambito residenziale, cioè quando è installata negli edifici destinati a civile abitazione.

Se invece si passa agli ambiti industriale e parte del terziario (supermercati e banche)  – secondo il Politecnico di Milano che ha studiato il pay-back delle soluzioni tecnologiche per l’efficienza energetica – la caldaia a condensazione risulta meno conveniente rispetto alla cogenerazione (per l’ambito industriale) e alla pompa di calore (per Gdo e banche).

In altre situazioni del terziario, per esempio ospedali e hotel, la tecnologia ottimale per il fabbisogno termico è ancora la cogenerazione (con cui si può produrre anche elettricità) mentre nelle scuole è preferibile la caldaia tradizionale a gas metano in considerazione dei tempi di fermo dell’impianto dovuti all’uso discontinuo degli edifici. La convenienza economica della caldaia a condensazione dipende insomma dall’ambito di applicazione.

Anche per gli edifici residenziali, però, vanno fatti dei distinguo. La tecnologia della caldaia a condensazione ha la caratteristica di funzionare bene a temperature relativamente basse (più basse rispetto alla caldaia tradizionale) e questo la rende particolarmente adatta a situazioni in cui sono previsti impianti di diffusione del riscaldamento a pannelli radianti inseriti nel pavimento (riscaldamento a pavimento) o nelle pareti (riscaldamento a parete). Meno quando si tratta di impianti di riscaldamento con radiatori tradizionali.

Sempre per la caratteristica di avere un alto rendimento a basse temperature, la caldaia a condensazione è ottimale in edifici ben isolati dal punto di vista termico. Pareti e coperture ben isolate e assenza di ponti termici massimizzano la resa della caldaia a condensazione che viceversa risulta penalizzata in presenza di elevate dispersioni.

Altri parametri da cui dipende la convenienza economica di una caldaia a condensazione sono il clima locale, le dimensioni dell’abitazione e l’effettivo utilizzo della stessa. La caldaia a condensazione è ottimale quando si spende tanto per il riscaldamento, il che si verifica in una casa è grande in un clima freddo. Per una casa di piccole dimensioni in una zona climatica temperata può risultare più conveniente una caldaia di tipo tradizionale. Anche quando l’abitazione è poco utilizzata durante il giorno (e la caldaia resta spenta a lungo), o in una casa usata solo per le vacanze, si riduce la  convenienza economica della caldaia a condensazione.

Premesse queste considerazioni, è indiscutibile in termini di rendimento la validità della tecnologia della caldaia a condensazione che oggi in Italia rappresenta circa il 20-30% dei circa 19 milioni sistemi per riscaldamento installati, tra autonomi e centralizzati. L’elevato rendimento della caldaia a condensazione (variabile tra il 105%-109% rispetto al 90%-93% della caldaia tradizionale) dipende dal fatto che questo sistema è progettato per sfruttare buona parte del calore latente contenuto nel gas di scarico.

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Pubblicato da Michele Ciceri il 19 Gennaio 2014