Baffi del gatto, vibrisse: a cosa servono

baffi del gatto vibrisse

I baffi del gatto possono sembrare un vezzo come lo sono per noi ma non è affatto così. Si chiamano anche vibrisse che è un nome quasi onomatopeico poiché sono molto sensibili alle “vibrazioni” dell’ambiente e fra poco capiremo in che senso stiamo usando questa metafora. Se non vi siete mai chiesti il perché della presenza di questi strani peli così lunghi e particolarmente sensibili (provate a toccarli e vedrete la reazione) è arrivato il momento di comprendere cosa ci sta dietro.



Baffi del gatto, vibrisse

Le vibrisse dei gatti, ovvero i baffi di questi felini, sono dei peli molto particolari che non è possibile confondere con dei normalissimi peli da mantello, anche se il mantello del nostro animale è lungo o semi lungo. Non è infatti solo la lunghezza a rendere speciali i baffi del gatto ma anche la consistenza. Sono peli rigidi e oltretutto non spuntano ovunque ma solo e soltanto sulle guance del nostro amico. In una zona molto ben limitata.

Il gatto può perdere molto pelo senza accorgersi di nulla, ne ha tanto, ,ma questi strani peli sono invece indispensabili e fondamentali per la sopravvivenza dell’animale stesso, gli servono come radar per esplorare l’ambiente circostante, per orientarsi, per muoversi agilmente come solo lui sa fare.

A cosa servono i baffi del gatto

Lo abbiamo già anticipato poco fa, le vibrisse sono degli organi importantissimi perché forniscono al gatto le informazioni essenziali per muoversi e vivere. Attraverso i baffi del gatto transitano molte informazioni diverse e che non possiamo nemmeno immaginare come ad esempio la condizione atmosferica, i movimenti dell’aria, la presenza di oggetti nelle vicinanze e di che tipo.

Sembra una vera magia vero? E’ naturale chiedersi come fanno le vibrisse a prendere informazioni dall’ambiente ed ecco la risposta. Questi peli magici percepiscono ogni movimento dell’aria perché esso provoca un qualcosa di simile ad un vento e i baffi dei gatti vibrano. Ecco perché vibrisse è onomatopeico! I gatti sono in grado di accumulare tutte le informazioni che arrivano alle vibrisse attraverso messaggi trasmessi dalle terminazioni nervose presenti al loro interno, le elaborano e capiscono presenza, forma e dimensioni degli ostacoli. Ecco perché un gatto cieco sa comunque come muoversi nello spazio senza alcun bisogno di avanzare a tentoni

Se il gatto non si sta muovendo, le vibrisse sono lo stesso attive e riescono a fornire all’animale delle altre informazioni come ad esempio quelle “meteo”. La direzione del vento, se volesse fare un balzo, oppure l’eventuale presenza di umidità nell’aria e tutte le possibili microvibrazioni provenienti dall’ambiente circostante e che possono essere utili da conoscere.

Sempre le vibrisse sono proprio lo strumento che permette al gatto di scoprire le fessure o le tane di topolini o di altri simili animali per cui possiamo affermare che i baffi del gatto sono anche un ottimo e indispensabile strumento per la caccia. E’ dimostrato da diversi esperimento che un felino con i baffi danneggiati non ha le stesse performance di predatore rispetto ad un suo simile che le ha integre, è un dato di fatto. Ad esempio un micio con vibrisse danneggiate può rischiare di addentare una preda nella parte sbagliata del corpo, permettendole di fuggire dalle sue grinfie. Anche i movimenti della preda, quindi, sono recepiti dalle vibrisse e trasmessi al cervello del gatto che la vuole catturare perché lo possa fare con successo

Quante sono le vibrisse dei gatti?

Sì, c’è un numero preciso di vibrisse che un gatto deve avere. In totale se ne devono contare 24 di cui dodici per ogni lato del muso. Se osserviamo il nostro amico con molta attenzione possiamo anche notare che solitamente sono disposte su quattro file orizzontali e si muovono in modo semi indipendenti le une dalle altre. Ecco come. Abbiamo le due file in alto che si muovono in maniera del tutto indipendente rispetto alle due file in basso.

Per quanto riguarda le dimensioni delle vibrisse, tanto per avere una idea possiamo dire che sono spesse il doppio dei normalissimi peli, anche se la dimensione dei peli può variare di razza in razza. E’ una stima per comprendere bene che i baffi del gatto non sono confondibili con dei peli. Hanno anche delle radici che vanno tre volte più in profondità rispetto a quelle dei peli ed è anche ovvio che sia così visto che c’è la necessità di aumentare la potenza della trasmissione degli impulsi nervosi. Le vibrisse sono molto sensibili anche perché abbondantemente irrorate dai vasi sanguigni e allo stesso tempo anche dotate di terminazioni nervose.

baffi del gatto

Baffi del gatto: possono cadere e ricrescono?

Esattamente sì. Può capitare che i baffi del gatto cadano e non c’è problema perché ricrescono ma è molto importante che controlliate che non cadano in modo improvviso e frequente. Ad ogni modo ricrescono e quindi un gatto dalla nascita alla sua morte deve averne sempre 24 su cui poter contare

Baffi del gatto: non vanno mai tagliati!

Il fatto che cadano e poi ricrescano non deve essere una giustificazione per tagliare i baffi del gatto. Prima potevate trovarvi nelle condizioni di ignorare la loro importanza ma con tutto quanto detto finora, non ci sarebbero più scuse per un gesto del genere. Le vibrisse sono organi indispensabili e sarebbe come tagliar loro un orecchio. Mai spuntare i baffi perché sono fondamentali anche per mantenersi in equilibrio!

Pubblicato da Marta Abbà il 26 Novembre 2020