Arnica montana: proprietà e utilizzi

arnica montana

Arnica montana, una pianta medicinale protetta e tra le più utilizzate al mondo, protetta e quindi difficile da produrre a livello industriale. Peccato, visti i suoi numerosi e validi benefici, ma non disperiamoci. Se proprio non possiamo cogliere l’occasione dell’arnica montana, ci sono altre specie di arnica, quali ad esempio la Arnica Chamissonis, su cui ripiegare senza restare delusi.



Tornando alla nostra protetta, che resta la migliore, il periodo per le foglie e i fiori è l’estate, per la parte di radici invece si scorre a settembre-ottobre. Curioso è che in Francia l’arnica montana è spesso chiamata Tabac des Vosges, per “colpa” degli abitanti delle regioni montane che la usano come tabacco da fiuto.

Il nome ha origini greche, molto probabilmente. C’è chi lo riconduce a ptarmikos (starnutatorio) alludendo all’odore della pianta, c’è chi sempre in greco preferisce la parola arnakis (pelle di agnello) per descriverne la delicata tessitura delle foglie. Le prime notizie ufficiali della presenza dell’arnica montana risalgono al 1731 quando è spuntata in un manuale di giardinaggio.

Arnica montana: la pianta

L’Arnica montana appartiene alla famiglia delle Asteraceae, è una pianta definita ghiandolosa e con fusto eretto e mediamente robusto, arriva ad una altezza di 60 cm e produce fiori formati da grandi capolini. Sono gialli, color giallo carico che tende all’arancio, e un po’ “spettinati” ma profumati.

arnica montana pianta

A livello biologico l’arnica montana è emicriptofita rosolata. Emicriptofila significa che è perenne e con gemme che stanno al livello del suolo, protette dalla neve. Rosolata fa riferimento alle foglie che formano alla base della pianta una sorta di rosa. Poi ci sono le radici, dei rizomi filiformi tendenti all’orizzontale e di colore nerastro.

Le foglie dell’arnica montana sono di due tipi di foglie, quelle alla base sono ovali e coriacee, un po’ pelose sopra, mentre le altre, non sempre presenti, sono lanceolate e più piccole. Venenedo ai fiori, che spuntano a maggio e restano fino ad agosto, si hanno i capolini, larghi dai 5 agli 8 cm. All’esterno c’è una sorta di raggiera con fiorellini piccoli e color giallo dorato, all’interno di questo abbraccio dorato spuntano i fiori detti “tubolosi”: sono ermafroditi e di colore arancio o giallo-bruno.

Infine i frutti, dell’arnica montana: sono degli acheni color bruno-nerastro, rugosi e con un piccolo pappo piumoso giallastro: meglio i fiori. Trovare l’arnica montana non è semplicissimo, in Italia è una pianta considerata rara. E’ endemica in in Europa, dalla Penisola iberica alla Scandinavia e ai Carpazi, nelle Isole Britanniche non se ne vede. In generale predilige terreni poveri e silicei, le quote tra i 500 a 2500 m e il clima non caldo.

arnica montana cartina

Arnica montana: proprietà e a cosa serve

Spesso utilizzata come rimedio nella fitoterapia, ad esempio, l’arnica montana ha tante interessanti proprietà anche per traumi e dolori ma è velenosa se ingerita. Questo va ricordato e lo ripeterà più volte. Quando la usiamo, uso esterno intendo, per traumi e contusioni dobbiamo stare molto attenti a non utilizzarla direttamente sulle ferite: possiamo fare un’infusione di foglie o applicarla sotto forma di pomata.

Per i dolori reumatici e per l’alopecia l’arnica montana in forma di crema o di tintura diluita, è perfetta, e in omeopatia, è uno dei rimedi preferiti per dolori muscolari e nella cura a lungo termine di traumi, per shock, contusioni, strappi, artrite e dolori influenzali.

Inoltre, sia i fiori sia le radici dell’arnica montana hanno un effetto simile a quello della canfora, perché entrambe contengono glucoside. Se ne possono poi ricavare anche olii essenziali, uno dai fiori e l’altro dai rizomi essiccati mentre dalla pianta si estrae anche fitisterina, acido gallico e tannino.

Arnica in gravidanza

Essendo consigliata come medicinale omeopatico per vari tipi di traumi e dolori, l’arnica montana si rivela ottima anche durante la gravidanza e per il parto: previene, infatti, le emorragie e migliora il recupero generale. Ottima non solo per il travaglio, se ne può fare una scorta perché il recupero durante il post partum la potrebbe richiedere, anche in caso di cesareo, anzi!

In dolce attesa, se ci sono momenti non molto dolci a causa dei movimenti del feto, questa pianta medicinale può essere una buona amica. Alla nascita del bambino e mentre farà i primi passi e le prime cadute, l’arnica montana è sempre più utile, sotto forma omeopatica, in caso di “ruzzoloni” che causano lividi o ematomi, oppure di distorsioni e botte prese correndo o giocando.

arnica montana gel

Arnica gel

Pensando ai bambini e al loro sbattere un po’ ovunque a volte senza neanche dire “ahia” perché stanno giocando, consiglio questo gel all’arnica montana a meno 10 euro. Sono 100 ml di toccasana in caso di lividi e bernoccoli. Non funziona solo con i bambini ma con tutti noi. E in tutti i casi mai va applicata su abrasioni, ferite o tagli. Solo sulla pelle integra.

Arnica compresse

Altro modo per assumere l’arnica montana e godere dei suoi benefici, in questo caso più a lungo termine e per dolori meno da “bernoccolo”, è tramite compresse da deglutire.

Arnica avvertenze

Se ingerita, la tintura di arnica montana non diluita può provocare tachicardia, enterite e persino un collasso cardiocircolatorio. In generale è velenosa se ingerita, evitiamo di farlo e le ragioni sono ben spiegate nel nostro articolo Arnica montana: antinfiammatorio naturale .

L’altro lato della medaglia, e di arnica montana, è il suo utilizzo, in altre epoche, come veleno volontariamente somministrato a chissà che nemico. Cose da “Il nome della Rosa”, noi limitiamoci a spalmarla sui bernoccoli nostri o di parenti e amici.

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Pubblicato da Marta Abbà il 30 Marzo 2020