Vegetariani in Italia e nel mondo

Vegetariani in Italia e nel mondo: quanto è diffusa la dieta vegetariana nel mondo e quali sono i paesi con più vegetariani. Percentuali, stime e informazioni sulla dieta vegetariana in Italia.

In questa pagina proveremo a stilare una classifica dei Paesi con più vegetariani sfruttando le varie stime ufficiali. Per ogni percentuale riferita, vi indicheremo l’istituto statistico che ha diffuso il dato.

Vegetariani nel mondo

Le stime sul vegetarianismo sono molto complesse perché rischiano di essere falsate dagli stessi intervistati. Molti si definiscono vegetariani pur mangiando mozzarella, Parmigiano Reggiano o addirittura pesce e pollame. Per tutte le informazioni vi rimandiamo alla pagina: cosa possono mangiare i vegetariani.

Inoltre, i sondaggi non tengono conto di quei paesi in cui si praticano religioni dove il consumo di carne è vietato. Per tutte le informazioni: vegetariani e religione.

Negli USA, la Public Policy Polling ha evidenziato che il 13% della popolazione segue una dieta vegana o vegetariana.

In Australia, la Roy Morgan Research ha riferito che nel 2016 il 11,2% della popolazione segue una dieta vegana o vegetariana.

In America Latina la situazione è molto eterogenea. In Brasile, per esempio, il Brazilian Institute of Public Opinion and Statistics ha registrato che solo l’8% della popolazione segue una dieta vegetariana ma vi sono centri dove la dieta vegetariana non è seguita affatto e centri dove superi anche il 14%.

Dieta vegetariana in Italia, percentuali

In Europa, l’Italia è indubbiamente tra i paesi più in vista quando si parla di dieta vegetariana. I vegetariani in Italia sono molto numerosi tanto che la stima diffusa dall’Istituto italiano di ricerca Eurispes vede una percentuale del 11,1%. In particolare, l’Eurispes riferisce che il 10% degli italiani è vegetariano mentre l’1,1% è vegano.

Vegetariani in Europa, le percentuali

Come premesso, i vegetariani in Italia sono molto numerosi ma la situazione del resto d’Europa non è altrettanto favorevole quando si parla di diffusione della dieta vegetariana in Europa.

In Finlandia, l’azienda Lihatiedotusyhdistys ha affermato che solo il 6% della popolazione locale è vegetariana. E’ doveroso specificare che l’azienda è produttrice di carne. In ogni modo, un’altra stima condotta nel 2014 ha riferito che il 10% della popolazione giovane, di età compresa tra i 25 e 34 anni, segue una dieta vegetariana di tipo pescetariano. Se dalla dieta si esclude anche il pesce, la stima scende al 3%, in linea a quanto riferito dall’azienda Lihatiedotusyhdistys.

La Francia non è un paese molto vegetariano, tanto che qualche anno fa, un decreto governativo ha imposto la presenza di carne nelle mense scolastiche del paese. La stima più recente vede una diffusione della dieta vegetariana di solo il 2%. Tale stima*, però, è molto datata e risale al 2011 – 2012.

In Germania l’Institut Produkt und Markt ha rilevato che il 9% della popolazione segue una dieta vegetariana.

In Olanda, si stima che il 4,5% della popolazione non mangia carne. L’Associazione Olandese Per il Veganismo ha stimato che solo 70.000 abitanti sono vegani, cioè circa lo 0,1% della popolazione.

La Polonia prende il primato di paese più vegetariano d’Europa. Secondo una stima condotta dal Mintel (Global Market Research & Market Insight) in questo 2017, il 15% della popolazione polacca segue una dieta vegetariana o vegana. La capitale della Polonia, Varsavia, è stata elencata al terzo posto della classifica Top Cities Vegan, la classifica delle città più vegane del mondo pubblicata da HappyCow.

In Spagna, la stima più recente risale al 2002, quando la rivista El Mundo ha rilasciato che nel paese erano presenti 1,5 milioni di vegetariani. Successivamente, l’Asociaciòn Vegana ha riferito che il numero supera i 2 milioni di vegetariani e che è attualmente ancora in crescita.

In Austria il sondaggio dell’ISEF vede che il numero dei vegetariani ammonta al 9% della popolazione totale, il dato però risale al 2013.

*Haurant, Sandra, riportato da The Guardian del 28 settembre 2012.

Pubblicato da Anna De Simone il 17 Settembre 2017