Cosa possono mangiare i vegetariani

Cosa possono mangiare i vegetariani

Cosa non possono e cosa possono mangiare i vegetariani. Tutte le informazioni utili sul mondo di chi segue una dieta vegetariana. 

Il termine vegetariano è stato impiegato per la prima volta nel 1839 ma la dieta vegetariana è una pratica ancora più antica solo che prima, si parlava di “dieta vegetale”. Il movimento vegetariano vede la fondazione della prima Società Vegetariana ufficiale nel 1847, nel regno unito. Da allora si sono diffuse molte correnti, molte alte esistevano già e avevano motivazioni religiose.

Cosa non possono mangiare i vegetariani

Prima di vedere cosa possono mangiare i vegetariani, vediamo quali cibi devono essere esclusi da questa dieta.

  • Carne rossa
  • Carne bianca
  • Pesce e crostacei
  • Latte e derivati
  • Uova

In pratica i vegetariani non possono mangiare nessun tipo di carne, compreso il Pesce. Già, molti credono che i vegetariani possono mangiare pesce ma non è affatto così. E’ esclusa da questo regime alimentare qualsiasi tipo di carne, anche quella di pesce e crostacei.

Come premesso, ci sono delle variazioni della dieta vegetariana canonica. Ci sono infatti gli ovo-vegetariani che includono le uova nella dieta ma non i latticini. Ci sono i latto-vegetariani che includono i prodotti lattiero caseari ma non le uova. In Italia, in genere, con il termine vegetariano si intende l’ovo-latto-vegetariano cioè una persona che esclude dalla propria dieta solo le carni ma che continua a nutrirsi di derivati animali

I vegetariani possono mangiare pesce?

I vegetariani non possono mangiare alcun tipo di carne ma nella realtà dei fatti esistono un gran numero di diete semi-vegetariane che consistono nell’esclusione delle soli carni rosse e nel consumo di pesce e pollame.

In questi contesti si parla di dieta vegetariana parziale in quanto il consumatore sceglie deliberatamente di escludere dalla propria alimentazione solo la carne dei mammiferi.

Quando la dieta vegetariana prevede il consumo di pesce si parla di pescetarianismo. Un consumatore che esclude dalla propria dieta la carne rossa e il pollame ma che continua a ingerire pesce, è detto pescetariano.

A questo proposito la Società Vegetariana britannica (il più antico e autorevole punto di riferimento per la comunità vegetariana) si è pronunciata e ha chiarito che, secondo i suoi standard, una vera dieta vegetariana non può includere alcun tipo di carne perché anche uccelli, polli e pesci sono animali!

Perché diventare vegetariano?

La domanda corretta dovrebbe essere “perché si diventa vegetariani?”, infatti le motivazioni alla base sono diverse e talvolta anche personali. Le motivazioni più diffuse sono:

  • Per difendere i diritti degli animali
  • Per diverse convinzioni religiose (Buddismo, Induismo, Islamismo, Giudaismo Giainismo filosofico, fede Bahá’í  e tante altre religioni “minori”…)
  • Per ragioni salutistiche
  • Per motivi economici
  • Per preferenze personali

Anche all’interno delle comunità cristiane vi sono gruppi che esercitano specifiche restrizioni alimentari per diversi motivi. La prima comunità cristiana che pratica il vegetarianismo è quella degli Ebioniti, i frammenti sopravvissuti del loro Vangelo hanno indotto alla convinzione che il sacrificio di Cristo (inteso come Agnello di Dio, consumo di carne) oggi non sarebbe più necessario. Per la Chiesa, i Cristiani sono sempre stati liberi di prendere le proprie scelte su cosa mangiare.

I vegetariani possono mangiare mozzarella e formaggi?

No, a causa del caglio i vegetariani non dovrebbero mangiare ne’ mozzarella ne’ determinati formaggi.

La mozzarella in commercio è prodotta con il caglio. Il caglio (o presame) è una miscela composta da vari tipi di proteasi tra cui la chimosina. Si tratta di sostanze che generalmente sono estratte dallo stomaco di vitelli, ovicaprini o addirittura del maiale.

La cagliata non si trova solo nella mozzarella ma anche in molti formaggi DOP come il Parmigiano Reggiano, il caciocavallo Silano, il Pecorino Romano, il Pecorino di Farindola….

Per fortuna il caglio tradizionale è molto costoso, così alcuni caseifici finiscono per usare caglio di origine microbica (estratto da muffe) o, molto più raramente, di origine vegetale (estratto dai tagli delle parti verdi dell’albero del fico).

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Pubblicato da Anna De Simone il 5 Settembre 2017