Una proposta di legge per riconoscere le aree Oecm

Una proposta di legge per riconoscere le aree Oecm

Il WWF Italia ha presentato una proposta di legge per introdurre un quadro giuridico che riconosca e regolamenti le Oecm (Other Effective area-based Conservation Measures), ovvero aree che pur non essendo ufficialmente protette, contribuiscono in modo significativo alla conservazione della biodiversità.

Cosa sono le Oecm

Le Oecm sono aree geografiche ben definite, gestite in modo tale da garantire la conservazione degli ecosistemi nel tempo, anche quando la protezione ambientale non è l’obiettivo primario della loro gestione. Possono includere foreste, fiumi, zone costiere, aree marine e persino territori militari, e rappresentano una soluzione complementare alle aree protette ufficiali, offrendo flessibilità gestionale.

Il vuoto normativo in Italia

In Italia manca ancora una normativa chiara che disciplini il riconoscimento e la gestione di queste aree. È questo il vuoto che il WWF intende colmare, come spiegato da Dante Caserta, responsabile dell’Area Affari Legali e Istituzionali dell’associazione: «Il nostro ordinamento non contempla attualmente alcun quadro giuridico specifico per le Oecm».

Un contributo agli obiettivi internazionali

Le Oecm rappresentano uno strumento strategico per raggiungere l’Obiettivo 3 del Quadro Globale della Biodiversità, fissato dalla COP15 di Kunming-Montreal nel 2022. L’accordo internazionale prevede che, entro il 2030, almeno il 30% delle terre emerse e delle aree marine siano oggetto di conservazione.

Tuttavia, un recente report congiunto di UNEP-WCMC e IUCN evidenzia come, per raggiungere tale traguardo, sia necessario ampliare le aree tutelate del 12,4% sulla terraferma e del 21,6% nei mari entro i prossimi cinque anni.

Pubblico e privato per la biodiversità

Durante la conferenza “Aree OECM: pubblico e privato per la conservazione della natura oltre le aree protette”, tenutasi alla Camera dei deputati, è emersa la necessità di un forte coordinamento tra istituzioni pubbliche e soggetti privati per costruire una rete di aree ecologicamente connesse.

Secondo Caserta, le Oecm non devono sostituire le aree naturali protette – il cui sviluppo è ancora insufficiente – ma possono agire da elemento complementare, valorizzando forme di conservazione già esistenti. «La nostra proposta – ha aggiunto – è a disposizione di tutte le forze politiche affinché venga adottata, migliorata e approvata al più presto».