A 500 metri di profondità, nel cuore del Canyon Dohrn, una spedizione del Cnr ha individuato una scogliera di coralli bianchi estesa, antica e ancora pulsante di vita. La missione Demetra, a bordo della nave di ricerca Gaia Blu, firma una scoperta destinata a pesare negli studi sull’ecologia marina mediterranea.
Pareti vive rivelate dal ROV

Le riprese del ROV hanno documentato pareti verticali lunghe oltre 80 metri, ornate da strutture calcificate di Desmophyllum pertusum e Madrepora oculata. Le colonie, con dimensioni superiori ai due metri, delineano biocostruzioni complesse che fungono da architetture per una comunità ricchissima di organismi.
Biodiversità rara e tracce del passato
Attorno ai coralli bianchi prosperano spugne, coralli neri, specie solitarie e organismi rari come il bivalve Acesta excavata e l’ostrica di profondità Neopycnodonte zibrowii, presenti in pochi siti del Mediterraneo. Accanto alle comunità viventi affiorano aggregazioni fossili — incluse quelle di N. zibrowii — che raccontano l’evoluzione paleoecologica del canyon, un tempo probabilmente più vicino alla superficie.
Un laboratorio naturale per la ricerca
Per i ricercatori del Cnr e della Stazione Zoologica Anton Dohrn, l’insieme di biocostruzioni profonde e specie a distribuzione limitata rende il Canyon Dohrn un sistema unico nel panorama mediterraneo. La scoperta fornisce dati chiave sul ruolo ecologico degli habitat a coralli profondi e sulla loro distribuzione, elementi cruciali per tutela e restauro.
Progetti europei e prospettive di tutela
Nel canyon convergono i progetti LIFE DREAM (Cnr-Ismar) e REDRESS (Università Politecnica delle Marche), entrambi focalizzati sul ripristino degli ecosistemi profondi minacciati dalle attività umane. Nell’ambito di LIFE DREAM, il Canyon Dohrn è stato proposto per l’inclusione nella rete Natura 2000, passo che potrebbe rafforzarne la protezione e consolidarne il ruolo strategico per la biodiversità del Mediterraneo.
