Solfato di rame per olivo

Solfato di rame

Solfato di rame, spesso di un bel blu brillante che potrebbe essere quello di un ombretto, se non fosse che, in polvere o in altra forma, esso viene utilizzato per le piante. E’ una sostanza utile e naturale, può essere tossica, però, se impiegata senza le opportune precauzioni.



Solfato di rame: cosa è

Chiamato anche solfato rameico, è un composto chimico a base di rame e zolfo e ossigeno, la sua formula CuSO4 e lo si può trovare come sale in forme diverse. Dipende dal grado di idratazione che ne può far variare anche il colore. E’ verde chiaro oppure bianco grigiastro nella sua forma anidra, CuSO4, è invece di quel blu brillante di cui abbiamo già accennato, nella forma pentaidrata, CuSO4·5H2O, che è oltretutto la più comune.

Troviamo il solfato di rame soprattutto pentaidrato, impiegato in agricoltura come anticrittogamico fungicida. Ci sono anche casi, meno frequenti, in cui questo sale svolge anche il ruolo di concime.

Può interessarvi: fungicida a base di rame

Solfato di rame per olivo

L’olivo è una delle piante che spesso viene trattato con il solfato di rame assieme alla vite, agli agrumi e ad altre piante da frutta come ad esempio l’albicocco, il melo e il pero. Il solfato di rame funziona e viene usato anche su alcune colture orticole e floricole, sulle principali.

Per l’olivo come per le altre piante, questa sostanza rappresenta un importante metodo di prevenzione alle principali crittogame tra cui troviamo alcuni nomi noti a chi coltiva piante da frutta in generale, olivo, e anche fiori: peronospora, ticchiolatura, bolla del pesco, botrite, alternariosi e marciume acido della vite. Ad agire, all’interno del solfato di rame, è in particolare lo ione rame che si ottiene quando il solfato viene sciolto in acqua.  Se le piante riportano delle ferite, il solfato di rame ha anche un effetto cicatrizzante.

Solfato di rame

Solfato di rame: tossicità

Se utilizzato in grandi quantità, questo prodotto, nonostante sia naturale, può risultare dannoso per le piante a cui viene applicato. Questo non vuol dire che debba essere considerato tossico in toto, è però importante che, quando lo si usa, si rispettino le dosi. Quando ne viene usata una quantità esagerata, le piante assorbono il metallo attraverso le foglie e possono riportare danni anche gravi.

Troviamo spesso il solfato di rame mescolato con la calce per ottenere la poltiglia bordolese e non è un caso. Questa combinazione permette di abbassare il pH avvicinandolo a quello delle foglie e quindi rendendo l’intervento meno dannoso.

Solfato di rame

Solfato di rame per fumaggine

Anche la fumaggine può essere combattuta con il solfato di rame che ha diverse applicazioni, sempre inerenti alle piante e al giardinaggio. Utilizzato anche nell’agricoltura biologica, può essere anche un concime, oltre che un fungicida da applicare a scopo preventivo, ad esempio sul pesco, a fine inverno.

Mai infatti vanno utilizzati prodotti come questo nel periodo in cui sulle piante sono già presenti delle gemme: potrebbero restare danneggiate gravemente. Attenzione anche alle api e agli insetti che non gradiscono la presenza del solfato di rame.

Solfato di rame: prezzo 

Il solfato di rame, acquistato on line ha prezzi davvero ridotti e lo si trova a 9 euro al Kg. Mescolato alla calce da la poltiglia bordolese, perfetta per combattere o prevenire la peronospora della vite, del pomodoro, della patata. Questo è solo una delle tante applicazioni.

Solfato di rame

Solfato di rame: cristalli

Abbiamo parlato soprattutto della forma pentaidrata di questo solfato perché è la più stabile in natura e quindi quella che possiamo più facilmente trovare, nella calcantite e non solo. Le altre forme sono quella anidra e quella triidrata, che assorbono acqua per diventare pentaidrata, e quella eptaidrata che l’acqua la deve al contrario perdere.

In natura troviamo però anche la forma anidra così come è, nella calcocianite, un minerale secondario, raro ma non introvabile. Altre forme idrate sono rintracciabili nella bonattite (tridrata) e nella boothite (eptaidrata).

Se vi è piaciuto questo articolo continuate a seguirmi anche su TwitterFacebookGoogle+Instagram

Ti potrebbe interessare anche:

Pubblicato da Marta Abbà il 31 Gennaio 2018