Foglie con punte secche

Foglie con punte secche

Foglie con punte secche o scure: parliamo di alcune malattie delle piante che causano punte secche e marroni. Le foglie delle piante possono essere importanti indicatori di salute. Ecco cosa fare se le foglie sono gialle, maculate marroni o presentano punte secche.

Foglie con punte secche

Le cause più comuni possono essere correlate a stress idrici. Se ti trovi in piena estate e non irrighi la tua pianta in modo costante, è possibile che il primo sintomo che noti di questo stress idrico sono le punte secche delle foglie. Questa condizione si verifica quando la pianta è esposta in un luogo molto caldo, con clima torrido oppure se posta in un luogo soleggiato. Lo stress idrico è indotto da irrigazioni non costanti: per esempio, irrigazioni abbondanti ma eseguite a intervalli di tempo irregolari. Per ovviare a questo problema che, generalmente, è tipico delle piante coltivate all’aperto in estate o in prossimità di caloriferi in inverno, puoi semplicemente correggere la frequenza di irrigazione.

Se sei in piena estate, prova a irrigare le piante per immersione, cioè immergi il vaso in un contenitore d’acqua e fai in modo che l’acqua raggiunga e vada a coprire 1/3 del vaso. Questa tecnica di irrigazione è molto utile anche per i bonsai con punte delle foglie secche.

Punte delle foglie marroni o nere

Anche in questo caso si tratta di stress idrico. Le punte delle foglie appaiono rinsecchite per alcuni millimetri oppure, nei casi più gravi, anche per un paio di centimetri fino ad apparire secche e accartocciate. La colorazione marrone riguarda l’apice della foglia e i margini più esterni adiacenti alla punta.

Anche in questo contesto, la pianta soffre di disidratazione: l’aria secca, temperatura ambientale elevata o esposizione solare, possono causare questo seccume localizzato unicamente all’apice della foglia.

Oltre ad aggiustare il tiro delle irrigazioni, se l’ambiente risulta troppo secco, dovrai provvedere a regolare la quantità di umidità nell’aria. Come? Metti dell’argilla espansa nel sottovaso e assicurati che i granelli di argilla siano sempre umidi, oppure, su base quotidiana, nebulizza le foglie con dell’acqua distillata, magari recuperata dal condizionatore.

Se non hai individuato difetti di irrigazione, controlla il foro di scolo: se intravedi le radici, è venuto il momento di eseguire il rinvaso. Se la pianta ha a disposizione poco terriccio non riuscirà ad assorbire la quantità d’acqua necessaria a sostenere il suo fabbisogno idrico.

Le piante che possono subire stress idrico e mostrare punte delle foglie nere, marroni, secche o accartocciate sono generalmente quelle che presentano un maggiore fabbisogno idrico o che sono in piena vegetazione.

Tra le varie piante ti segnalo il bonsai di frassino e qualsiasi bonsai, sia sempreverde che a foglia caduca, le piante ornamentali con le foglie allungate (Kentia, Areca, Chamaedorea, Chlorophytum, Dizygotheca, Beaucarnea e Cyperus). Molto a rischio sono anche tutte le piante che andrebbero tenute a mezz’ombra o in zone riparate dal sole ma che per inesperienza vengono tenute in pieno sole, tra queste figurano tutte le felci, la maranta, l’aglaonema, croton (codiaeum)… Anche gli agrumi (limone, arancio, mandarino…) non sono immuni agli stress idrici, soprattutto se coltivati in vaso.

In questi contesti, le piante presentano punte secche per errori di esposizione o irrigazione, tuttavia in altri casi potrebbe trattarsi di una malattia fungina ed è necessario un trattamento.

Piante con foglie gialle

Errori di irrigazioni possono causare anche ingiallimento fogliare, soprattutto se si usa acqua del rubinetto, tuttavia le foglie gialle possono essere indicatori di carenze nutrizionali o malattie. Se la tua pianta ha le punte delle foglie gialle, probabilmente si tratta di stress idrico ma per scongiurare la presenza di carenze nutrizionali ti invito a leggere l’articolo: Piante con foglie gialle, perché le foglie delle piante ingialliscono.

Foglie con macchie marroni e punte secche

A un occhio poco esperto, alcune malattie fungine possono essere confuse con lo stress idrico ma è facile capire la differenza. Se la foglia, oltre mostrare una punta secca mostra anche altre macchie lungo la lamina, sicuramente si tratterà di una malattia.

Se le foglie presentano macchie o chiazze di colore giallo bruno o marrone, che inizialmente appaiono come puntini ma che man mano si ingrandiscono, è probabile che sia in corso una malattia crittogamica.

Questo problema è causato da diversi funghi ma per il trattamento è possibile usare un generico fungicida a base di rame. La poltiglia bordolese risulta un buon alleato anche solo a scopo precauzionale.

Se hai corretto eventuali errori di irrigazione, è giusto fare un trattamento rameico anche solo per prevenire malattie. Quando la pianta è più debole (le punte secche sono un segnale di sofferenza) è più esposta a malattie fungine o attacchi di parassiti. Risulterebbe opportuno intervenire per proteggere la pianta da ulteriori danni.

La poltiglia bordolese è facile da usare: basta discioglierne 25 grammi in 2,5 litri d’acqua. Questa quantità basterà per 2 piante di medie dimensioni. Se hai intenzione di fare un trattamento ad ampio spettro (per esempio, per trattare tutte le piante del giardino, puoi disciogliere 100 grammi in 10 litri d’acqua).

La poltiglia bordolese è facile da trovare, puoi rivolgerti presso qualsiasi consorzio agrario o su Amazon, dove un sacchetto da mezzo kg si compra al prezzo di 11,30 euro con spese di spedizione gratuite.

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Cosa fare?

A parte il trattamento con fungicida, dovrai spostare la pianta e collocarla in un luogo ben arieggiato. Elimina tutte le foglie colpite dalla malattia, anche se questo significa eliminare buona parte della vegetazione aerea. Le malattie fungine si diffondono facilmente e anche velocemente, meglio tenere in disparte la pianta fino a quando non sarai riuscito a debellare l’attacco. Esegui solo le irrigazioni indispensabili ed evita di bagnare le foglie.

Pubblicato da Anna De Simone il 18 Novembre 2020