Senso di vuoto: cosa è e come combatterlo

Senso di vuoto

Tutti prima o poi ci scontriamo con il senso di vuoto, anche se facciamo finta di nulla. Quando termina un’esperienza che ci ha tenuti impegnati per molto tempo, quando salta un impegno su cui contavamo, quando viene a mancare un amico o si trasferisce. Questi sono casi in cui il senso di vuoto ha un motivo definito, ci sono però delle volte in cui la sensazione sembra nascere dal nulla ed è la volta che ha radici più profonde che siamo chiamati ad indagare, per tornare a sorridere.



Senso di vuoto: cosa è

E’ difficile descrivere una sensazione che può assumere sembianze ben diverse di persona in persona e di volta in volta. Di solito il senso di vuoto ha a che fare con la solitudine e la tristezza ma può avere forti legami anche con la paura e l’insicurezza. A volte è un mix di sensazioni e cause, e anche di coincidenze, ed in un certo momento della propria vita, anche improvvisamente, ci si sente vuoti e basta.

Possiamo passarci sopra, leggere un libro, uscire con gli amici e parlare di altro, ma se questa sensazione permane il nostro corpo ci sta dicendo che qualcosa non va bene, che abbiamo un problema da risolvere. Meglio prendere il toro per le corna, smetterla di girarsi dall’altra parte, e passare all’azione. Ciò significa prima di tutto comprendere da dove arriva il senso di vuoto e non correre ai ripari con finte soluzioni ma fare lo sforzo di guardare con lucidità la propria vita, individuare dove va aggiustata e tornare e viverla pienamente, anche se imperfetta. E’ sempre la nostra.

Senso di vuoto: cause

Prima ho citato alcune situazioni reali che possono creare una sensazione di vuoto. Sono cause oggettive: per un motivo o per l’altro ci si trova ad avere più tempo, più spazio, e ci si sente disorientati e anche un po’ tristi. Altre volte però il senso di vuoto è una questione di punti di vista. Il famoso bicchiere pieno o vuoto è un ottimo esempio anche qui. Prima di dare l’allarme, guardiamoci dall’esterno e cerchiamo di fare una fotografia oggettiva di quello che abbiamo, delle persone che ci sono vicino e di ciò che stiamo facendo.

Guardiamo la nostra vita come se fossimo un esterno, un marziano, e proviamo ad elencare tutto ciò che la rende unica. Tra amici, famiglia, hobby e lavoro, ci accorgeremo che del vuoto non c’è traccia e che si tratta forse più che altro una nostra paura, piuttosto che la realtà.

Se sentiamo vuoto ma abbiamo una vita piena, viene da pensare che non sia piena di ciò che desideriamo, ed è bene fare un’analisi. L’obiettivo è di capire cosa ci rende davvero felici per poi imparare a dargli maggiore importanza e spazio, per quanto è possibile, nella nostra quotidianità.

Per arrivare a questa consapevolezza, proviamo ogni sera per due settimane a scrivere tre cose che ci hanno resi felici nella giornata, senza starci troppo a pensare. Dopo questo periodo, rileggendo i nostri elenchi uno in fila all’altro noteremo una certa ricorsività: chi parlerà solo di amici, chi solo di soldi, o cibo, o lavoro, o de proprio cane. Di fatto, ci si trova di fronte all’elenco degli ingredienti per la propria felicità. E’ ciò che ci serve per combattere il senso di vuoto.

Senso di vuoto

Senso di vuoto: come combatterlo

Iniziamo con il concentrarci su ciò che abbiamo e non su quello che ci manca. Come abbiamo già detto, a volte abbiamo una percezione deviata della nostra vita e non ci rendiamo conto di quanto è piena finché non ci fermiamo un attimo a guardarla con occhi esterni. Una volta preso atto di tutto ciò che le da sapore e che abbiamo già, non dimentichiamocene, anzi, diamo attenzione perché le gioie, gli amici, le fortune, vanno coltivati e se li si trascura spariscono. Questo non vuol dire stare bloccato su ciò che si ha senza ambire mai a nulla di più o di diverso, ma il primo passo è quello della consapevolezza del qui e ora e del livello di vuoto in cui realmente ci si trova.

Il prossimo passo riguarda la capacità di incuriosirsi ed entusiasmarsi. Lo abbiamo quasi tutti da bambini ma poi ci dimentichiamo come si fa e cominciamo a pensare che per essere felici serva chissà che cosa. Ci aiuta il nostro diario serale delle cose belle: vi accorgerete che nell’intera giornata, a volte è un dettaglio ad entusiasmarvi più che le grandi cose. Un messaggio carino, un sorriso inaspettato, il nostro gusto di gelato preferito, una musica passata in radio che ci ricorda un amico stretto. Quando proviamo entusiasmo, non teniamocelo dentro, è uno spreco, ma esprimiamolo! Non solo perché è contagioso ma anche per via del fatto che è più potente anche in noi, quando lo comunichiamo. Provare per credere!

Un altro comportamento importante per contrastare il senso di vuoto è il qui e ora. Se cominciamo ad abbandonarci a pensieri universali, altro che vuoto. Cerchiamo allora di mettere la testa in ciò che stiamo facendo e cerchiamo di farlo con amore. Sì, amore, cura, mettendo tutto noi stessi. Questo è l’unico modo per non cadere in balia di pensieri dannosi che ci portano ad avvertire di stare fluttuando nel vuoto.

Senso di vuoto: diari

Per iniziare il diario delle felicità serali e dare il via alla nostra lotta contro il senso di vuoto, ecco due quaderni che fanno per noi. Dovranno diventare i custodi fidati della nostra ricetta per la felicità, del tutto personale e, se vorremo, segreta. Uno più scherzoso, uno più professionale.

Pubblicato da Marta Abbà il 11 Luglio 2019