Saponetta o Bagnoshiuma: vantaggi e svantaggi

saponetta bagnoschiuma

Saponetta o Bagnoshiuma: vantaggi e svantaggi – Il momento storico attuale ci vede protagonisti di grandi cambiamenti: il pianeta è in pericolo e con esso anche l’essere umano e il suo benessere. Vivere in un luogo sano e pulito ha effetti benefici sulla persona, così come viceversa lo è vivere in un luogo insalubre.

Sono numerosi i movimenti che richiedono l’adozione di politiche ambientali sostenibili da parte di chi si trova in posizione apicali nei governi e ciò è fondamentale: nell’attesa che questo avvenga, ricordiamoci che in qualità di consumatori abbiamo nelle nostre mani un enorme potere da utilizzare.



Saponetta o bagnoschiuma: impatto ambientale

Qualsiasi nostra azione, anche la più piccola, ha un impatto ambientale: è nostra precisa responsabilità, oggi più che mai, adoperarci al fine di ridurlo. Un banale esempio: quanti flaconi di
bagnoschiuma consumiamo al mese? Di media in una famiglia se ne consumano un paio, circa 24 all’anno per ogni nucleo. Se moltiplichiamo questo numero per tutte le famiglie di una nazione e
poi ancora per il numero di paesi che esistono al mondo (quantomeno quelli in cui la popolazione non viva sotto la soglia di povertà) il numero diventa importante.

I flaconi di bagnoschiuma sono di plastica, materiale riciclabile ma non in eterno. Posto che i dati parlano chiaro e che la percentuale di materiali destinati al riciclo è minima rispetto ai beni prodotti, ricordiamoci che per via della composizione chimica della plastica (di cui ne esistono molte tipologie) all’esito di qualche riciclo, il materiale si deteriora al punto da impedire ulteriori riciclaggi. Questo comporta la produzione di rifiuti indifferenziati, i quali vengono smaltiti a mezzo inceneritori che producono tonnellate di emissioni di gas tossici che contribuiscono all’innalzamento della temperatura atmosferica, responsabile di numerosi disastri.

Ricordiamoci, infine, che tutte quelle plastiche definite “biodegradabili” o “compostabili” – nonostante la dicitura fuorviante – sono ben lontane dall’essere ecosostenibili. Affinché un materiale si biodegradi è necessario che esista un batterio in grado di trasformarlo: le plastiche “biodegradabili”, create anch’esse da petroli, hanno una composizione chimica che ne permette la veloce degradazione (non biodegradazione) ovvero la semplice scomposizione in particelle minuscole di materiale plastico, che si disperdono nell’ambiente e sono impossibili da recuperare.

Quelle compostabili, invece, seppur prodotte da materiali naturali (come amido di mais) si decompongono ma esclusivamente attraverso impianti specificatamente attrezzati, che abbiano determinati parametri di temperatura, ossigenazione e umidità: non certo nel sacco dell’umido.

Un gesto semplice come utilizzare saponette vendute in cartone o sfuse, al posto del bagnoschiuma, contribuisce a diminuire il nostro impatto domestico. Tuttavia le abitudini, in quanto automatiche, non sono semplici da modificare da un giorno all’altro: è necessario valutare e sperimentare al fine di trovare la soluzione migliore per sé, compatibilmente con le proprie risorse.

Saponetta o bagnoschiuma: efficacia

Ogni persona ha un pH cutaneo diverso, che varia dal 4.2 al 5.6, sulla base di numerosi fattori soggettivi: è quindi importante trovare un sapone che sia adatto alla persona. Come per ogni
prodotto, quello giusto si individua provandone diversi fino a trovarne uno che soddisfi le proprie esigenze.

La produzione di saponette segue procedimenti più naturali rispetto ai bagnoschiuma, ricchi di agenti chimici nocivi per l’organismo: la pelle (assieme a fegato, reni, colon e apparato respiratorio) è uno dei nostri strumenti di depurazione dalle tossine, pertanto è importante averne una buona cura. Bisognerebbe imparare a leggere sempre le etichette senza cadere nelle trappole di marketing che ci spingono ad acquistare un prodotto senza avere reale consapevolezza degli effetti sull’organismo.

Saponetta o bagnoschiuma: comodità

Il bagnoschiuma in flacone è sicuramente molto più facile da reperire: ogni supermercato o negozio per la cura del corpo mette a disposizione del consumatore una vasta gamma di prodotti tra cui scegliere. Talvolta le saponette sono più difficili da reperire oppure la scelta è minore. Tuttavia, ultimamente, sempre più aziende hanno iniziato a produrre saponette di qualità, quindi la scelta è in aumento: sia da un punto di vista di dimensioni, profumazioni e componenti. Ci sono saponette all’amido di riso per le pelli più delicate, quelle con lavanda e calendula per le pelli soggette a irritazioni, al carbone, ai fiori di arancio, alle mandorle e molto altro. Inoltre ricordiamoci che per i viaggiatori è più semplice trasportare prodotti da bagno solidi per via delle restrizioni aeroportuali in relazione ai liquidi.

Saponetta o bagnoschiuma: convenienza economica

Da un punto di vista economico, indubbiamente la saponetta vince. I costi, di fatto, sono simili: il discrimine risiede nella durata del prodotto. Un bagnoschiuma liquido, per via della consistenza, tende ad essere impiegato in quantità maggiori sotto la doccia. Della saponetta, invece, viene utilizzato il necessario. Per cui, sul lungo termine, il numero di saponette eventualmente utilizzato nell’arco di un anno è inferiore rispetto a quello di un flacone di bagnoschiuma. Anche un gesto che può sembrare insignificante ha un impatto ambientale e modificare le nostre abitudini in maniera responsabile è il primo passo verso il cambiamento.

A cura di Laura Zunica, fondatrice del blog PI0 – Progetto Impatto Zero www.progettoimpattozero.org