Come coltivare il Ricino e suoi utilizzi

fiore di ricino

Comunemente noto per l’olio che si ricava dai suoi semi, il ricino merita attenzione anche per la bellezza, trattandosi di una pianta dal fogliame davvero particolare che meriterebbe di essere coltivata in qualsiasi giardino. Un esemplare che si distingue per l’estetica e che tra l’altro non richiede grosse attenzioni se non di qualche accorgimento, come accade con ogni pianta del resto.

Nei prossimi paragrafi scopriremo le sue caratteristiche e come poter coltivare la pianta in modo ottimale, così da poter godere del suo suggestivo fascino nelle nostre case.



Caratteristiche del ricino

Originario dell’Africa orientale, il ricino, il cui nome scientifico è Ricino communis, è diffuso in diversi territori del bacino del Mediterraneo. La pianta cresce in maniera spontanea anche su pendii rocciosi e in terreni incolti in un’ampia fascia di territorio che si estende dall’Africa fino a raggiungere l’Asia. A oggi il ricino si è naturalizzato anche in svariate regioni tropicali.

Nel suo habitat originario, la pianta può raggiungere i dieci metri di altezza, mentre in altre aree si estende in genere fino a un massimo di tre o quattro metri.

Appartenente alla famiglia delle Euphorbiaceae, il ricino è costituito da una radice molto robusta dalla quale si origina un fusto centrale eretto, variamente ramificato. Le foglie della pianta appaiono molto decorative mentre le ramificazioni terminano con una infiorescenza a pannocchia che presenta sia fiori femminili sia fiori maschili.

I frutti sono invece costituiti da capsule ricoperte di spine non rigide che al loro interno hanno tre semi ovali simili a fagioli di grandi dimensioni. Pur essendo tossici, da questi semi si ricava il rinomato olio di ricino che viene diffusamente utilizzato in campo medico e cosmetico in virtù delle sue numerose proprietà.

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Come coltivare il ricino

Vediamo a questo punto come coltivare il ricino per poter così godere della sua bellezza anche alle nostre latitudini.

Esposizione ideale della pianta

Rispetto al tipo di esposizione, siamo di fronte a una pianta che predilige essere messa a dimora in luoghi soleggiati e a riparo dall’azione dei venti. Essendo di origine africana, la pianta teme inoltre il freddo e le gelate notturne.

Terreno più adatto per la messa a dimora

La pianta riesce in genere a svilupparsi correttamente in qualsiasi tipologia di terreno. È tuttavia importante che il terreno ospitante risulti ben drenato e ricco di sostanza organica.

Come annaffiare il ricino

Rispetto alle esigenze idriche, siamo dinanzi a una pianta che va annaffiata con una certa frequenza in particolar modo nei periodi di prolungata siccità. Per poter crescere il ricino necessita infatti di un substrato umido costante.

Concimazione della pianta

Come accade con buona parte delle piante, anche il ricino necessita di concimazione in specifici periodi dell’anno. Più esattamente, questa pianta di habitat Mediterraneo deve essere nutrita con appositi prodotti nel periodo incluso tra primavera ed estate, somministrando alla sua base del concime granulare a lenta cessione. Il prodotto deve essere ricco in potassio e in azoto.

Potatura

Il ricino è una pianta che in genere non necessita di interventi di potatura veri e propri. Vanno comunque eliminati i rami secchi o quelli danneggiati dal freddo. Occorre inoltre asportare le foglie secche e arricciate.

Come avviene la moltiplicazione della pianta

Il ricino è una pianta che si può moltiplicare per seme nella stagione primaverile. I semi devono essere messi a germinare in un substrato di torba e di sabbia in parti uguali, mantenuto a una temperatura costante di circa 18° C. I semi vanno interrati a una profondità di circa due centimetri. La germinazione avviene dopo un mese circa.

semi di ricino

Parassiti e malattie

Il ricino è una pianta abbastanza resistente ai parassiti animali e vegetali. È tuttavia predisposta agli attacchi di parassiti di tipo fungino tra cui la Alternaria ricini, la Xanthomonas ricinicola, la Botrytis e la Fusarium. Questi parassiti provocano notevoli danni sia alle radici sia al fusto della pianta.

Il peggior nemico della pianta è tuttavia il cosiddetto bombice del ricino (Dichocrocis punctiferalis), una grande falena domestica appartenente alla famiglia dei saturnidi. Quando attacca un ricino, l’insetto danneggia gravemente i frutti della pianta durante la loro fase di maturazione.

Usi del ricino

Il ricino è una pianta tossica. Tuttavia,  a prescindere da questa caratteristica, attraverso i suoi semi si ottiene il conosciuto olio di ricino, dai molteplici usi in campo medico e in ambito cosmetico. Questo particolare olio si contraddistingue infatti per svariate proprietà, tra cui:

  • l’azione idratante;
  • l’azione emolliente;
  • l’azione antinfiammatoria;
  • l’azione antimicotica;
  • l’azione antibatterica.

In virtù di queste proprietà, l’olio di ricino viene ad esempio utilizzato:

  • come rinforzante per i capelli;
  • per rafforzare le unghie;
  • per rinforzare le sopracciglia;
  • per riequilibrare il sebo di pelle e di cuoio capelluto;
  • per idratare la pelle;
  • per contrastare la formazione di occhiaie e borse;
  • per ammorbidire calli e duroni;
  • per intervenire sulle micosi cutanee e ungueali;
  • come lassativo.

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Pubblicato da Evelyn Baleani il 9 Luglio 2021