Rabarbaro: proprietà

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Rabarbaro, se ne apprezza il rizoma, la radice, soprattutto in fitoterapia e erboristeria, perché è molto utile per regolare la digestione. Interviene soprattutto nel processo di secrezione dei succhi gastrici e della bile ma apporta anche dei benefici sotto altri punti di vista, in generale viene usato come rimedio per migliorare le funzioni digestive e intestinali, è però importante conoscerne le caratteristiche e soprattutto le dosi in cui deve essere assunto per risultare efficace.



Rabarbaro: proprietà

In Cina e in Mongolia, in generale nei territori dell’Asia, il rabarbaro fin dall’antichità era noto per le sue caratteristiche molto apprezzate sia in ambito medicinale, sia in ambito artistico perché veniva impiegato per creare decorazioni e ornamenti.

La radice di questa pianta è utilizzata da chi soffre di stitichezza viste le sue proprietà lassative, attenzione sempre a non abusarne perché diventa altrimenti una purga molto potente. Convinti di provare quindi una cura al rabarbaro, rivolgiamoci al nostro erborista di fiducia in modo da non sbagliare, passando poi da un estremo all’altro.

Oggi ci si può rivolgere alla propria erboristeria di fiducia, si trova il rabarbaro anche in molti supermercati di vaste dimensioni, un tempo queste radici preziose, il cui nome deriva dal termine “radice barbara”, venivano importate essiccate dalla Cina. Da quando sono coltivate anche in Europa, si sono diffuse sempre di più, le piante di solito raggiungono i 3 o 4 anni e poi possono essere utilizzate per le loro radici.

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Rabarbaro: caramelle

Dalle radici di questa pianta si possono ricavare prodotti preziosi e anche “golosi”, va quindi fatta ancora più attenzione a non abusarne perché può venire la tentazione se si parla di caramelle, ad esempio, come di decotti ed infusi che in inverno soprattutto possono creare, per modo di dire, una dipendenza.

Le caramelle hanno un gusto molto gradevole, non troppo dolce, accattivante, aiutano chi soffre di stipsi, dismenorrea, amenorrea, regolarizzano l’intestino ma non fanno male se prese anche da persone che non hanno questi problemi, anzi, sono ottime caramelle alle erbe, non troppo dolci.

In cucina, del rabarbaro, si possono utilizzare anche le coste e i piccioli fogliari carnosi, mai però inserire le foglie come ingrediente di una ricetta perché hanno un elevato contenuto di acido ossalico.

Donne in gravidanza o in fase di allattamento, bambini al di sotto dei due anni e persone che soffrono di colite è meglio che non assumano rabarbaro nemmeno in piccole quantità, non è un veleno ma può creare dei disturbi. Le foglie, ricche di ossalati, non fanno affatto bene a chi soffre di calcoli renali.

Visto che le caramelle sono così buone e anche piuttosto facili da trovare, soprattutto in quei negozi di caramelle che sanno di dolci e di tempi antichi, è meglio evitare del tutto di andare in cerca di foglie che possono causare intossicazioni.

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Rabarbaro: coltivazione

Spontaneamente questa pianta erbacea spontanea in Europa e in Asia, ma può essere coltivata nell’orto ed è quello che accade con alcune specie di rabarbaro, originarie del Tibet e della Cina. Con una coltivazione avviata, si parte dal secondo anno con la raccolta, durante la primavera e l’estate, la specie più diffusa e conosciuta è il rabarbaro cinese (Rheum palmatum).

Rabarbaro: marmellata

Oltre alle caramelle, di prodotti dolci al rabarbaro, oltre alle caramelle c’è anche la confettura, la marmellata, che spesso viene utilizzata per le torte o in generale per i dolci. La crostata al rabarbaro è deliziosa, piace anche molto ai bambini, soprattutto se fatta in casa.

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Rabarbaro: liquore

C’è anche il liquore, per chi desidera un digestivo, al gusto di rabarbaro, è alcolico ed è molto buono. Piace a chi ama sapori non dolci, anzi, che sanno di erbe, ma devono allo stesso tempo non essere astemie, altrimenti si devono accontentare di una tisana al gusto lino e rabarbaro, ottima per regolarità del transito intestinale.

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Pubblicato da Marta Abbà il 28 Dicembre 2017