Il pinscher è un cane tedesco, riconosciuto dalla FCI e inserito nella sezione dei cani di tipo pinscher, schnauzer, molossoide e cani bovari svizzeri. Qualcuno lo associa al Dobermann, come fosse la sua versione “un po’ più piccola” ma è una razza a parte e non ci sono legami se non negli occhi di chi li guarda.
La prima registrazione nei Libri Origini risale al 1879 per il pinscher medio. C’è anche la versione toy, o nana che si dica, ed è ufficiale dal 1900: detta “Zwergpinscher” in patria.
Il Pinscher ha origini molto antiche e il suo antenato sembrerebbe sia il “Ratte tedesco”, un cane di secoli fa. Come ho accennato, oggi alcuni lo descrivono come la versione ridotta del “Dobermann”, ma in realtà non è assolutamente una copia del Dobermann ridotto per selezione, se vogliamo indagarne le origini reali, scopriamo che il Pinscher deriva …da sé stesso. Non solo…
Per averlo come oggi lo vediamo a metà Ottocento c’è stata anche una stretta sulla qualità del pelo. Nelle cucciolate dei tempi, infatti, comparivano ogni tanto anche soggetti a pelo duro: per evitare che questa caratteristica “disturbasse” la purezza della razza, si decise che potevano essere iscritti al Libro Origini solo quei cani che discendevano da almeno tre generazioni a pelo raso. Questa decisione piuttosto dura ha però portato alla reale stabilizzazione della razza. Un tempo il Pinscher era inteso come cane da compagnia ma è stato poi promosso a cane di utilità grazie alla sua dote di ottimo guardiano.
Il Pinscher si caratterizza per la sua struttura muscolosa e decisamente quadrata. Quasi geometricamente parlando. La cosa ha l’attaccatura alta e in alcuni Paesi è permesso tagliarla, in Italia fortunatamente no, è illegale. Il fisico di questo cane è molto robusto e la muscolatura è evidente e ben distribuita, il tronco non è molto largo e il dorso appare leggermente scosceso mentre la sua taglia media prevede una altezza al garrese di circa 43-48cm.
La testa di un Pinscher è allungata e il muso appuntito, il tartufo è sempre nero e non dipende dal mantello. Il pelo è uniforme ed è sempre liscio, corto e fitto. E’ molto importante che sia lucido: una delle caratteristiche molto desiderate per questo cane e molto apprezzate. Lucido, quindi, ma può essere di vari colori. Quelli ammessi sono rosso cervo e nero focato.
Il Pinscher è molto fiero, è energico e vitale, è un cane coraggioso ma ama anche giocare con i bambini e… a volte bisogna avere coraggio anche per questo. E’ un gran bel cane da compagnia ma anche un ottimo cane da guardia, nonostante non abbia una taglia che spaventa. In compenso è molto attento e vigile, intelligente come pochi altri cani e decisamente… un tipo sveglio, si direbbe.
Oltre ad affezionarsi ai bambini, con cui sta molto volentieri, è anche un cane che si lega al padrone e diventa il suo compagno di passeggiate. Lo difende e ne difende la casa. E’ piuttosto facile addestrare un Pinscher per la sua intelligenza e la sua condotta retta: non è un cane “ribelle” ed ha una perseveranza e una determinazione che oserei dire sono invidiabili. Almeno per me.
Grazie al pelo corto, e oltretutto lucido, il Pinscher è un cane che non richiede molte cure. Certo, spazzoliamolo ogni tanto e non trascurimolo ma senza impazzire. E’ invece molto più importante, anche per la salute e la bellezza del suo pelo, che un cane di questa razza possa fare molta attività fisica e che sia alimentato in modo corretto.
E’ un cane muscoloso per cui non deve certo deperire ma essendo robusto, deve “tenersi in forze”. Soffre il freddo come razza, per cui è meglio non sottoporlo a temperature basse o a stressanti nevicate o gelate: potrebbe ammalarsi. Ha una buona salute, non è propenso a prendere malattie ma se ha una cuccia tutta sua, magari in giardino, è importante che sia un ambiente pulito e CALDO!
Benchè sul web sia molto cercata l’accezione “Pinscher toy” si tratta di un riferimento errato relativamente allo standard della razza.
Le uniche tipologie di German Pinscher rinonosciute sono due: il Pinscher medio e il Pinscher nano (o Zwergpinscher).
Il Pinscher medio e quello nano hanno le medesime caratteristiche fisiche a parte le dimensioni: pelo corto e lucente, testa allungata, muso appuntito, stessi colori ammessi e stessa forma degli occhi, sempre scuri.
Il Pinscher nano è quindi un “modello ridotto” del Pinscher Tedesco, altro che Dobermann. E’ detto anche Zwergpinscher e il primo esemplare di piccole dimensioni ufficialmente è stato attestato intorno al 1900. Lo standard a lui attribuito è identico a quello del medio ma in scala rimpicciolita. A maggior ragione ecco un cane perfetto per fare compagnia e difendere la casa, anche in appartamento.
Un cucciolo di Pinscher per farsi un’idea potrebbe costarvi dai 500 euro in su ma i prezzi “ballano” abbastanza e non dovrete sorprendervi se per alcuni esemplari “promettenti” vi chiederanno 1.000 Euro! Il Pinscher è un cane molto apprezzato e piuttosto diffuso anche se in alcune zone, non è ancora “arrivato”. Questo non vale per gli Stati Uniti dove c’è parecchio in giro. In Italia si è parecchio fatto conoscere anche se negli ultimi anni gli iscritti all’ENCI sono un po’ diminuiti.
Il Pinscher, come molte altre razze canine, è colpito da diverse patologie. Tra le più comuni ci sono l’epatite infettiva, il cimurro, la parvovirosi, la rabbia e la leptospirosi epatica.
Queste sono solo alcune delle patologie più comuni che colpisce il Pinscher, il consiglio è di consultare sempre il proprio veterinario di fiducia prima di lanciarsi in diagnosi affrettate.
Per prevenire questo tipo di malattie è consigliabile sottoporre il proprio cane a tutte le vaccinazioni consigliate, con i relativi richiami periodici e acquistare il vostro cucciolo solo da allevatori affidabili.
Nel caso in cui il venditore del cucciolo non abbia provveduto a svermarlo è fondamentale farlo il prima possibile per evitare seri guai al vostro amico a quattro zampe. Inoltre è molto importante provvedere a tutti i trattamenti adeguati contro pulci e zecche.
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