Perdita di memoria: da cosa può dipendere

Perdita di memoria

La perdita di memoria (amnesia) è una “dimenticanza” più o meno frequente nella vita delle persone. Le persone che sono affette da tale condizione potrebbero non essere in grado di ricordare nuovi eventi, ricordare uno o più ricordi del passato, o andare incontro a entrambe le condizioni.

La perdita di memoria può riguardare un breve periodo di tempo e poi risolversi da sola, rivelandosi così un fenomeno transitorio, oppure può essere più persistente e, a seconda della causa, peggiorare nel tempo.

Cause della perdita di memoria

Iniziamo con il rammentare che il normale invecchiamento può determinare un fisiologico deterioramento della propria memoria. Insomma, più si va avanti con l’età e più diventa normale avere qualche difficoltà nell’imparare nuovo concetto o avere bisogno di più tempo per ricordarlo. Ma l’invecchiamento non porta ad una drammatica perdita di memoria che, se si verifica, è dunque determinata da altre malattie.

La perdita di memoria può infatti essere favorita da molte cause e, per determinare quella corretta, il medico domanderà innanzitutto se il problema si è verificato improvvisamente o lentamente.

Ricordiamo ad esempio che diverse aree del cervello supportano la memoria, e la capacità del nostro cervello di “recuperare” i ricordi nel momento desiderato. Un problema in una di queste aree può dunque portare alla perdita di memoria.

In altre parole, la perdita di memoria può derivare da una nuova lesione al cervello, causata da o presente dopo tumore cerebrale, trattamenti come radioterapia o chemioterapia, commozione cerebrale o trauma cranico. Altre cause di perdita di memoria improvvisa possono essere la mancanza di sufficiente ossigeno al cervello, infezione cerebrale, intervento chirurgico o malattia grave, attacco ischemico transitorio o ictus, idrocefalo (raccolta di fluidi nel cervello).

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Altre cause della perdita di memoria

A volte, la perdita di memoria si verifica con problemi di salute mentale, come ad esempio avviene dopo un evento importante, traumatico o stressante, in caso di disturbo bipolare, e ancora di depressione o altri disturbi della salute mentale, come la schizofrenia.

Si tenga in considerazione che non è escluso che la perdita di memoria possa essere un segno di demenza, i cui effetti si propagano anche su pensiero, linguaggio, giudizio e comportamento. I tipi comuni di demenza associati alla perdita di memoria sono le malattia di Alzheimer e di Lewy, la demenza fronto-temporale, la paralisi sopranucleare progressiva, l’idrocefalo a pressione normale, la malattia di Creutzfeldt-Jakob (la c.d. “mucca pazza”).

Altre cause di perdita di memoria sono l’abuso di alcool o di droghe illegali, sifilide, HIV/AIDS, uso eccessivo di farmaci, come barbiturici, terapia elettroconvulsiva, epilessia non controllata.

Come curare la perdita di memoria

Naturalmente, se ti accorgi di essere interessato da condizioni di perdita di memoria, o se uno dei tuoi cari sta soffrendo di problemi nel ricordare anche le cose più banali, è bene rivolgersi al proprio medico per poter effettuare una corretta diagnosi e, di conseguenza, procedere con il trattamento più efficace.

C’è tuttavia anche qualcosa che puoi fare “da casa”, ricordando che una persona che soffre di una condizione di perdita di memoria ha bisogno di molto sostegno.

In particolare, potrebbe essere utile mostrare alla persona oggetti familiari, la musica che ama, foto a cui è affezionato, e così via, in maniera tale che possa essere sollecitata la sua capacità di ricordare oggetti e situazioni.

Scrivi inoltre alla persona che sta soffrendo di perdita di memoria quando dovrebbe prendere le medicine o svolgere altri compiti particolarmente importanti. Se inoltre una persona ha bisogno di aiuto nelle attività quotidiane, si potrebbe prendere in considerazione la possibilità di poter richiedere una forma di assistenza più estesa.

La diagnosi della perdita di memoria

Una prima diagnosi della perdita di memoria può tenersi nello studio medico, con il dottore che eseguirà un esame fisico e chiederà informazioni sulla storia e sui sintomi avvertiti. Considerato che in questo caso molte domande saranno rivolte a familiari e amici, all’appuntamento dovrebbero essere presenti anche alcune persone care.

Le domande sulla storia medica del paziente potrebbero includere, ad esempio, il tipo di perdita di memoria (a breve o a lungo termine), il modello temporale (quanto tempo è durata la perdita di memoria, o se va e viene periodicamente), le eventuali situazioni che hanno causato la perdita di memoria (come lesioni alla testa o interventi chirurgici).

Potranno essere disposti alcuni test, come esami del sangue alla ricerca di malattie specifiche sospette (come una condizione di bassa vitamina B12 o malattie della tiroide), una angiografia cerebrale, test neuropsicologici/psicometrici, TAC o risonanza magnetica della testa.

Pubblicato da Anna De Simone il 30 Settembre 2019