
La testuggine palustre europea (Emys orbicularis) è una delle specie più rappresentative delle zone umide continentali. La sua presenza indica ecosistemi equilibrati, ricchi di biodiversità e in grado di garantire importanti servizi ecosistemici. La sua progressiva scomparsa lungo il Ticino, però, segnala un deterioramento dell’habitat: la frammentazione degli ambienti, le pressioni antropiche e la crescente competizione con specie aliene invasive – in particolare la Trachemys scripta, la nota testuggine americana – stanno riducendo le possibilità di sopravvivenza della specie autoctona.
Una risposta transfrontaliera per affrontare minacce che superano i confini
Di fronte a problemi ecologici che ignorano i confini amministrativi, la cooperazione internazionale diventa essenziale. In questa prospettiva si inserisce l’Iniziativa Ticino, programma congiunto tra Italia e Svizzera rivolto alla riqualificazione ecologica del bacino fluviale. All’interno di questo quadro opera Eco4Ticino, progetto Interreg che, lo scorso ottobre, ha promosso due giornate di scambio tecnico in territorio svizzero tra specialisti dei due Paesi.
Le attività hanno coinvolto gli esperti della Società Cooperativa Eleade, compreso il team del Centro Emys Piemonte, insieme ai rappresentanti di Istituto Oikos, Oikos Swiss e della Fondazione Bolle di Magadino. L’obiettivo era condividere metodologie, risultati e criticità riguardanti la gestione di Emys orbicularis, dalla progettazione delle stazioni di allevamento alla valutazione degli habitat idonei ai futuri rilasci.
Confronto tecnico e sopralluoghi per una strategia di recupero della specie
Grazie alla lunga esperienza di Eleade nei programmi di reintroduzione, il confronto ha permesso di approfondire aspetti cruciali come i requisiti ambientali necessari alla specie e le misure tecniche per garantire un recupero stabile delle popolazioni locali.
Il valore dell’incontro si è concretizzato soprattutto nelle visite sul campo:
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allo Stagno Cugnoli Curti, candidato a diventare un nuovo sito di rinaturalizzazione e riproduzione;
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al Parco del Piano di Magadino, dove recenti interventi hanno migliorato la qualità degli ambienti umidi;
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alle Isole di Brissago, dove sopravvive un nucleo riproduttivo naturale;
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alla Riserva delle Bolle di Magadino, uno degli ultimi tratti di habitat fluviale intatto della regione.
Segnali positivi dal territorio: giovani individui e habitat che migliorano
Durante il sopralluogo alle Isole di Brissago, gli esperti hanno osservato giovani nati in natura, un segnale incoraggiante per una specie che lungo il Ticino appare oggi frammentata e confinata in limitati tratti del Parco Lombardo della Valle del Ticino. Anche il canale rinaturalizzato del Piano di Magadino presenta condizioni promettenti per una futura colonizzazione spontanea.
Le prossime azioni: allevamento, rilascio e una rete di cooperazione più forte
I passi successivi del progetto prevedono la realizzazione di una stazione di allevamento sul Piano di Magadino, destinata ad accogliere alcuni esemplari provenienti dalle Isole di Brissago. In parallelo saranno individuati nuovi siti di rilascio e rafforzata la collaborazione tra istituzioni italiane e svizzere, nella consapevolezza che la biodiversità e le sue minacce non hanno confini.
La testuggine palustre europea diventa così simbolo di un impegno condiviso: ricucire gli ecosistemi del Ticino, ripristinare la continuità ecologica e costruire un autentico ponte naturale tra Italia e Svizzera per garantire un futuro alle specie dipendenti da questi ambienti.
