ComuneBio: prodotti biologici a Km 0

Cibi surgelati, precotti, ricchi di ingredienti sconosciuti. Chi di voi sa quali sono i danni che emulsionanti, coloranti e conservanti arrecano alla vostra salute? Pochi sapranno rispondere, eppure quotidianamente ognuno di voi ingerisce tali ingredienti. Per promuovere un’alimentazione sana, Denis e Ivano di Comunebio propongono cibo biologico con filiera corta e chilometro zero.

Comunebio è un portale web che porta cibo biologico sulle vostre tavole con un costo per la consegna di un solo euro. Il progetto è nato dall’esigenza di un’alimentazione sana e soprattutto per riproporre una consapevolezza alimentare che sembra del tutto assente: non sappiamo più cosa mangiamo.

Ivano e Denis sono due giovani amici, di 28 e 31 anni che risiedono a Gabicce Mare (PU) e Cattolica (RN). Si sono affacciati al mondo del biologico per curiosità ma hanno fin da subito avuto delle difficoltà per il reperimento dei prodotti e per la convenienza. I prezzi sono spropositati e accompagnati a uno scarso assortimento nella grande distribusione. Questi limiti hanno portato Ivano e Denis a soffermarsi sul problema e, a seguito di una domanda sempre crescente, hanno deciso di implementare un servizio che risultasse, al contempo, completo comodo e conveniente. Da qui è nato Comunebio, portale che sfrutta la convenienza e l’assortimento dei produttori diretti, la comodità della consegna a domicilio e la potenza di internet. Tutto questo senza tralasciare il rispetto per l’ambiente e la filosofia che da sempre caratterizza il mondo del biologico.

1. A cosa serve Comune Bio?
Comunebio offre la possibilità a “bio-consumatori” abituali e non, di acquistare prodotti biologici certificati o in conversione, ad un prezzo vantaggioso ricevendoli direttamente a casa propria.
Essendo esclusivamente un negozio on-line, Comunebio è in grado di garantire un prezzo altamente concorrenziale, accompagnato da un servizio di consegna comodo e conveniente.

2. A chi è rivolto il servizio?
Comunebio si rivolge a tutti coloro che abitualmente consumano biologico, ma che spesso si imbattono in prezzi inaccessibili, in varietà di prodotti limitate e (alla luce degli ultimi avvenimenti di cronaca), di “dubbia” provenienza. Comunebio richiama l’interesse anche di chi vuole approcciarsi per la prima volta a questa filosofia di consumo, mantenendo “importi di ordine minimo” e “costi di consegna” contenuti.
La procedura di acquisto online è stata semplificata il più possibile, rendendo trasparente e sicura la spesa anche grazie al pagamento in contanti alla consegna.

3. Come nasce l’esigenza di esportare un Bio-store online?
L’idea principale è stata quella di fondere le filosofie di alimentazione biologica, filiera corta e servizio.
L’affrontare tematiche attuali come gli svantaggi della globalizzazione e le carenze della grande distribuzione in termini di qualità per il consumatore e convenienza per il produttore, ci ha portato ad agire nel nostro piccolo al fine di preservare i produttori delle nostre zone, e di responsabilizzare il consumatore finale, che oggi più che mai è schiavo di un’omologazione che stenta a riconoscere. La nostra piccola ribellione personale è partita da uno dei bisogni primari dell’uomo: il cibo. Paradossalmente abbiamo dovuto indietreggiare di qualche decina di anni per quanto riguarda la qualità dei prodotti e la loro distribuzione, fondendo il tutto con le nuove tecnologie e la loro forza. (sarà contento Beppe Grillo!).

4. Filiera corta, dunque il consumatore avrà a che fare direttamente con il produttore?
Praticamente si. Il nostro sito raggruppa attualmente cinque aziende produttrici biologiche ed una in conversione (che diverrà biologica dal 2013). Il consumatore ha quindi la possibilità di scegliere quali prodotti acquistare da quale azienda, confrontandone i prezzi e le peculiarità.

5. Come coprirete tutta la provincia di Rimini?
Del trasporto ci occuperemo in maniera diretta. Attualmente abbiamo a disposizione due mezzi uno dei quali con impianto GPL. La decisione nasce dal desiderio di mantenere il costo di consegna il più basso possibile e di creare un contatto diretto con il consumatore, al fine di crescere insieme.

6. Le spedizioni graveranno molto sul costo finale del consumatore?
Il costo di consegna attuale è di 1€ indipendentemente dall’importo dell’ordine e dalla distanza del destinatario. Speriamo di riuscire a mantenerlo tale il più a lungo possibile, o almeno fino a quando il mercato lo consentirà.

7. Quali sono i produttori che partecipano al vostro progetto?
Attualmente collaboriamo con 6 aziende, tutte dislocate nel nostro entroterra, in un raggio di 30 chilometri. Sono aziende con una forte esperienza nel settore e una gestione giovane dalla mentalità aperta e disponibile. Hanno accolto con interesse la nostra proposta e si sono dimostrati da subito amichevoli e collaborativi. E’ soprattutto grazie a loro se siamo riusciti a portare avanti il nostro progetto.
Nello specifico le Aziende Agricole “Fiammetta” e “Valle delle Lepri” offrono una pregiatissima produzione di vini e olio d’oliva: l’azienda Agricola “Il mio Casale” spazia dalla produzione di piadine a quella di prodotti confezionati, distillati, confetture, vini, farine e pasta.
L’Azienda Agricola “Montale” è una delle poche presenti nella nostra zona ad avere una produzione in conversione biologica di prodotti da orto; l’Azienda Agricola “Passeri” ha un possedimento di 150 ettari dedicato all’allevamento di bovini della prestigiosissima razza Marchigiana dalle carni particolarmente tenere e saporite.  Infine “La Madre Terra” che grazie al lavoro quotidiano di operatori, tecnici qualificati, e persone con vari disagi, dà vita a una vasta gamma di prodotti fra cui creme vegetali, sott’olio, succhi e nettari di frutta, confetture e marmellate, prodotti per la colazione, passata e sughi pronti, cereali, legumi, pasta, miele e tanto altro.

8. Molti agricoltori e allevatori rinunciano al marchio “Bio” a causa di una burocrazia troppo lunga e clausole non idonee. Voi come la pensate al riguardo?
Molti agricoltori e allevatori rinunciano al marchio “Bio” così come molti giovani rinunciano all’idea di aprire una propria attività o di seguire le proprie passioni e attitudini a causa di una burocrazia e di un’incompetenza generale ormai padrona in ogni campo. In questo paese è difficilissimo portare avanti qualsiasi tipo di idea atta alla crescita personale o della collettività.  Sicuramente senza incentivi idonei e procedure snelle, agricoltori e allevatori sono più propensi ad attuare una produzione classica piuttosto che biologica, nonostante le conseguenze di tale decisione vadano poi a beneficio di pochi e a discapito di molti.

 9. Secondo la vostra esperienza e quella dei vostri partner produttori, si sente la spinta verso un’alimentazione sana oppure l’utenza è ancora rivolta ai grandi centri commerciali?
Sicuramente il consumatore attuale è molto più propenso ad un’alimentazione sana. Ricerca spesso con attenzione i prodotti ed è più informato e consapevole rispetto al passato. Purtroppo la mancanza di alternative spinge la maggior parte dei consumatori verso la GDO e affini.
Speriamo col tempo di assistere ad un’equità maggiore e ad un mercato meglio bilanciato, tra produttore, venditore e consumatore.

Comunebio s.n.c. di Fanelli Denis e Comitini Ivano Vincenzo & C.

Pubblicato da Anna De Simone il 27 Febbraio 2012