Il ritorno del bagno nella Senna dopo un secolo

fiume senna a parigi

Dopo oltre un secolo di divieto, la Senna è di nuovo balneabile. Dal 1923, il bagno nel celebre fiume parigino era proibito a causa del grave inquinamento delle acque. Ma dal 6 luglio 2025, i cittadini e i turisti possono finalmente immergersi nelle sue acque in tre punti specifici della capitale francese. La riapertura arriva dopo un ambizioso progetto di risanamento da 1,4 miliardi di euro, avviato in vista delle Olimpiadi di Parigi 2024 e rivendicato con orgoglio dalla sindaca Anne Hidalgo.

Tre zone balneabili nel cuore di Parigi

Le nuove aree attrezzate per la balneazione si trovano a Bercy, nel settore orientale della città, al Pont de Grenelle, nei pressi della Tour Eiffel, e al “bras Marie”, vicino al quartiere del Marais e all’Ile-Saint-Louis. Sabato scorso, decine di persone si sono messe in fila sin dalle prime ore per godersi il primo bagno pubblico nella Senna dopo oltre 100 anni. La sorveglianza è affidata a personale specializzato messo a disposizione dal Comune.

Un traguardo simbolico e ambientale

La riapertura rappresenta la realizzazione di una promessa fatta anni fa, inizialmente dal presidente Jacques Chirac e poi rilanciata dalla sindaca Hidalgo. Quest’ultima ha sottolineato come il progetto rappresenti non solo un’opera di bonifica ambientale, ma anche una risposta alle nuove esigenze climatiche. L’obiettivo ora è estendere l’iniziativa con altri 30 punti balneabili lungo la Senna.

Acqua pulita e controlli costanti

Secondo il prefetto Marc Guillaume, la qualità dell’acqua oggi è “eccezionale”. Vengono monitorati due parametri principali: Escherichia coli ed enterococchi, entrambi ben al di sotto delle soglie di sicurezza. Tuttavia, i controlli rimarranno costanti, poiché a Parigi le acque reflue e piovane confluiscono nello stesso sistema e le piogge intense possono influenzare la salubrità del fiume. Un sistema di bandiere colorate (verde, gialla, rossa) informerà i bagnanti in tempo reale sulle condizioni dell’acqua.

Una questione di giustizia sociale

Oltre al valore ambientale, la riapertura della Senna alla balneazione è anche una conquista sociale. Secondo il sito Reporterre, l’accesso gratuito all’acqua in città rappresenta una soluzione rinfrescante e accessibile, specie per le fasce della popolazione che non possono permettersi le vacanze estive. Un tema che tocca oltre un milione di bambini nella regione dell’Île-de-France. “Non è solo una moda per hipster”, afferma Sèverine Delbosq, consigliera comunale dell’Île-Saint-Denis, “ma una questione di salute pubblica e equità sociale”.

L’ispirazione per altre città francesi (e italiane)

Il successo di Parigi sta già spingendo altre città francesi a riflettere sulla possibilità di riaprire i loro fiumi alla balneazione. A Limoges, Metz e in altre località, cittadini e attivisti segnalano che l’offerta di piscine è insufficiente e che i corsi d’acqua locali potrebbero diventare alternative praticabili. Tuttavia, molti sindaci sono ancora restii, citando preoccupazioni legali, scarsità di fondi e resistenze burocratiche.

Secondo l’attivista Sibylle van der Walt, “Parigi non è la Francia”, ma in molte realtà la creazione di aree balneabili è tutt’altro che irrealizzabile. In Paesi come Svizzera, Germania e Paesi Bassi, la balneazione urbana è una pratica consolidata. Un modello che, secondo molti osservatori, dovrebbe essere replicato anche in Italia, dove i fiumi potrebbero diventare spazi pubblici accessibili, sani e inclusivi.